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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Il DDL sulla scuola, come cambierà il ruolo del docente con l'autonomia federalista

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Il primo comma dell'articolo 1 del disegno di legge sulla scuola, come depositato alla Camera il 27 marzo 2015, spiega bene il senso di tutta l'operazione in essere, l'autonomia delle istituzioni scolastiche, anche in relazione alla dotazione finanziaria, con il dichiarato scopo di garantire la massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché  all'integrazione  e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture,  all'introduzione  di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale.  Dette così possono sembrare parole che non hanno alcun senso, o meglio, molti potrebbero pensare che in verità l'autonomia nella scuola già esiste, i progetti ed i POF, ad esempio confermerebbero ciò ,e che dunque si tratta di un provvedimento che perfeziona l'esistente. Ma non è così. Esistono vari concetti di autonomia, non esiste una sola autonomia e non sempre autonomia coincide con democrazia. Ma

In FVG parte la battuta di caccia all'asparago

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Il Friuli Venezia Giulia non è solo la terra del vino, o dei vini, dei prosciutti e di una infinità di delizie, ma anche dell'asparago. Una passione così diffusa, così innata, così viva, che al sorgere della primavera è praticamente impossibile non sentire, anche casualmente, di una passeggiata fatta per raccogliere asparagi. Talmente diffusa che nel 2013 la Regione Fvg ha dovuto ricordare che “la raccolta di flora edule (ovvero piante che si possono mangiare) è regolamentata dalla legge regionale 9/2007, che stabilisce i quantitativi giornalieri permessi per le varie tipologie di piante per le quali è consentita la raccolta delle parti commestibili. Nella provincia di Gorizia sono 19 i generi per cui è permessa la raccolta di un chilogrammo al giorno a persona. A tal riguardo ricordiamo i germogli di luppolo (urtissoni o bruscandoli), l'asparago selvatico, l'aglio orsino, il pungitopo, il tamaro. Per altre specie la raccolta è consentita fino al limite di tre chilo

Che anche Trieste abbia il suo “Binario 21”

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Trieste è, per alcuni aspetti, città della memoria, una memoria che muta la sua visione e rappresentazione dalla prospettiva con la quale si inquadra l'evento storico, politico, sociale accaduto. Però, vi sono alcuni drammi, alcuni eventi, alcune bestialità, che hanno una sola prospettiva, e mi riferisco alle deportazioni nei campi nazisti accadute dal '43 in poi. Deportazioni che hanno visto luoghi importanti della città fungere da binario verso la disumanità. Presso la stazione di Trieste vi è collegata una targa che ricorda la partenza dei convogli dei deportati verso i campi nazisti, dal settembre 1943 al febbraio 1945. In mente vengono soprattutto le vili deportazioni che hanno riguardato gli ebrei, a partire da quel maledetto 7 dicembre del 1943, giorno in cui ebbe inizio il primo viaggio della morte dalla nostra città destinato ad Auschwitz. 159 furono le persone che salirono su carri bestiami, solo 9 fecero ritorno alla fine della guerra. Anche tanti deportati pol

Ronchi, grande entusiasmo per la presentazione della nuova stagione di baseball

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Oltre 50 anni di Baseball a Ronchi.  Sport che in questa cittadina continua a riscuotere entusiasmo tra i giovani ed anche i più piccoli e le più piccole. Oltre 50 anni di storia e di sport, che hanno visto Ronchi fare parte anche della Italian Baseball League. A dire il vero, come tanti, di questo sport conosco poco o nulla, spesso, in modo pregiudizievole, lo si liquida come una americanata, come una cosa che ha “contaminato” la nostra cultura e società, società dominata dal calcio, per quanto riguarda ovviamente lo sport.  Eppure quando mi sono recato allo stadio Gaspardis, per la presentazione della nuova stagione di baseball, ho visto entusiasmo e voglia genuina di sport ma soprattutto una partecipazione ed un coinvolgimento da parte della cittadinanza che mi ha, a dir poco, sorpreso.  In Italia, gli sport meno diffusi, ma che in altri Paesi del mondo sono tutt'altro che poco diffusi, come il baseball, riescono ancora a regalare emozioni, coinvolgimento, competizione

Gorizia e provincia e le mine atomiche,tempi maturi per una Commissione d'Inchiesta

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Fortezza FVG è un libro curato da Legambiente, a cura di Moreno Baccichet, Edicom edizioni, che raccoglie diversi interventi, analisi ed approfondimenti su quello che è accaduto in FVG subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, ovvero come la regione sia divenuta una vera fortezza, da qui il titolo del libro, passando dai rapporti problematici con la militarizzazione della regione,cosa che venne anche denunciata da Bacicchi più volte, per attraversare un mutamento di rapporti dopo il tremendo terremoto che ha visto i militari adoperarsi per aiutare la popolazione civile sino a  giungere al problema ancora oggi sussistente delle dismissioni ecc.  Ma uno dei punti che certamente farà discutere, in questo libro, è quello relativo ad una pagina poco conosciuta, che ha sollevato nel corso del tempo anche alcune interrogazioni, come quella del PRC alla Regione nel 2001, quale quella delle mine atomiche nella così detta soglia di Gorizia. Si legge che “nei giochi di guerra degl

“Il FVG come ponte di amicizia dei popoli” le parole di Bacicchi nel '64

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Operaio, Partigiano e Comunista, nonché anche Senatore  comunista nella VI, VII e VIII legislatura della Repubblica italiana.  Voglio ricordare Silvano Bacicchi che ho avuto modo di conoscere personalmente per la questione Ronchi dei Partigiani/ dei Legionari, su cui tornerò a breve, con un suo discorso, quello del 13 marzo del '64 pronunciato durante i lavori della V conferenza nazionale d'organizzazione del PCI. Parlerà della nostra Regione, di cui certamente è stato uno dei principali sostenitori, in questo modo: "L'attuazione della Regione non è stato un regalo o una conseguenza del centro sinistra; è stata la conclusione vittoriosa di una lunga lotta popolare (giunta fino agli scioperi) nella quale i comunisti italiani e sloveni hanno avuto un ruolo di avanguardia sulla base di una piattaforma popolare unitaria che ha costretto le altre forze politiche ad accettare la costituzione della Regione autonoma. Il compito che ci sta ora di fronte è quello di dare u

Il fascismo oggi tra memoria reticente e memoria rivendicata

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Nella sera del 24 marzo, presso la sede ANPI di Monfalcone, si è svolta la presentazione del libro il razzismo fascista, Trieste il 18 settembre 1938 edizione Storia Kappa VU. Alla presentazione del libro è seguita una discussione a dir poco interessante specialmente per quanto riguarda la questione della memoria. Non parlerò della memoria condivisa, e neanche di tutto ciò che si oppone ad essa, ma incentrerò la riflessione che ora segue su due tipi di memoria, correlate in particolar modo a come il fascismo è stato percepito, vissuto, contrastato.  Memoria che varia dall'Est d'Italia al Sud d'Italia. Due, a parer mio sono i casi emblematici, passando per il mezzo di Torviscosa. 

Monfalcone: la soluzione all'accattonaggio diventa la caccia all'uomo?

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Ero certo che ci sarebbero state reazioni dopo il mio intervento sulla presunta illegittimità dell'ordinanza anti- accattonaggio  del Comune di Monfalcone, come pubblicato sul Piccolo, che comunque può ancora essere impugnata presso il TAR, o presso il  Presidente della Repubblica.  Certo, come riconosciuto anche dal vice sindaco di Monfalcone, coloro che chiedono la carità, con la carità ci vivono, e dunque quell'ordinanza altro effetto non ha che oltre a fomentare una sorta di sfida e duello tra le parti, che è il peggior modo di affrontare la questione, ed anche privare dell'unico sostentamento persone che per legittima scelta di vita hanno così deciso di vivere, tramite il sequestro, purtroppo anche quella di dare luogo ad una sorta di caccia all'uomo.  Basta leggere i commenti pubblicati sui social network per capire che la persona “presa di mira” tra le altre cose nota da diverso tempo in zona, viene vista ancora lì, nonostante l'ordinanza. Cosa si d

Scuola: i tre mesi di vacanza? Anche sì,grazie

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L'Italia, il Paese del sole, del turismo, del mare, montagna e di tutto quello che si vuole, è anche il Paese dove in ogni Governo vi deve essere un ministro che, chi per un motivo chi per un diverso motivo, deve attaccare quanto di buono abbiamo in Italia. I tre mesi, circa, di sospensione di attività didattica, chiamati volgarmente vacanze.Vacanze non sono per il personale scolastico, come ben dovrebbero sapere i ministri, se solo si studiassero un pochetto il contratto della scuola o la normativa scolastica probabilmente la si finirebbe con queste uscite distrazioni.  La cosa interessante è che se in precedenza si attaccavano direttamente i docenti, che come è noto hanno perso tanti diritti, e nello stesso tempo visto incrementare, sulla propria pelle, obblighi lavorativi a costo zero per lo Stato, ora si attacca la componente studentesca. E nei peggiori dei modi. Lavorare in estate. A parte il fatto che nella maggior parte dei casi si parla di minorenni, e questo qualcuno

Grande Guerra: Il monumento ai due siciliani sul carso di Ronchi, la morte mutata in eroismo

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Sulle prime alture sopra Selz, a pochi passi da dove nel '43 nascerà il primo nucleo di resistenza armata contro il  nazifascismo nel nostro territorio, la Brigata Proletaria, nel silenzio interrotto di rado da qualche schiaffo di Bora o Scirocco, pare di attraversare una pianura arida ed affascinante della Sicilia.  E poi, tra qualche palo divorato dalla ruggine, e pali senza bandiere, incisioni sulla dura  pietra  ricordano la morte di due soldati siciliani trasformati in eroi.  Tanti meridionali vennero strappati dalle loro terre per andare a conquistare città e luoghi di cui non conoscevano neanche l'esistenza, alcuni lo fecero con  convinzione , pensando "viva l'Italia" invocando la morte, pur senza sapere cosa significasse morire maciullati sotto spesso la guida criminale di capi ancora oggi onorati, altri, la maggioranza  perché  semplicemente costretti ed il rifiuto alla costrizione spesso punito con la vigliacca fucilazione. In alto la triscele, ovv

La cittadinanza onoraria a Cristicchi per Magazzino 18 a Trieste? Anche no

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Quanti sono i film che sono stati girati a Trieste? E finanziati anche dalla Regione? Ma si potrebbe parlare anche di musica, anche di letteratura, e così via discorrendo. Quanti artisti, storici, intellettuali frequentano Trieste? Hanno dichiarato di voler vivere a Trieste o di essere rimasti incantati dalla nostra Trieste? D'altronde è difficile non essere travolti dalla meraviglia che è questa città. Ma qui non è né di meraviglia, né di arte, né di bellezza che stiamo parlando. E' più che evidente che la richiesta di cittadinanza onoraria per Cristicchi a Trieste è una chiara operazione nazionalistica e politica. Certo, è vero che la mozione come presentata è incentrata molto sul ruolo rivestito da Trieste, poi a dirla tutta minimale, nel noto spettacolo Magazzino 18, diventato contenitore di oggetti abbandonati, o meglio masserizie, ma abbandonate.  E' vero che lo spettacolo che porta il nome di quel magazzino è una produzione del Teatro Stabile del FVG, ma, come

Cantalamappa come riflettere su frammenti di storia con piccoli e adulti

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Un libro  sorprendente  per chi conosce il collettivo di scrittori Wu Ming.  Sorprendente   perché  Cantalamappa, di cui esistono anche le coordinate dei luoghi , è un libro che ha come target principale i più piccoli, ma in verità ben può essere senza età,  perché  a volte il modo migliore e forse anche più efficace di e per riflettere su frammenti di storia, fondamentali nella nostra complessa società, è quello di impostare la questione come se la si dovesse illustrare ad un bambino.   E devo dire che questo esperimento funziona. Certo, io come tanti altri, probabilmente ci siamo avvicinati a questo testo con qualche perplessità,  perché  abituati a libri come Point Lenana, l'Armata dei Sonnambuli, Timira o Anatra all'arancia meccanica, a cui, a dirla tutta, forse, dopo aver letto Cantalamappa, qualche collegamento a livello d'ispirazione sussiste. Forse Anatra all'arancia meccanica è una primordiale raccolta dalla quale poi nascerà, con il tempo, un libro des

Anche il Comune di Ronchi chiede la riabilitazione dei fucilati di Cercivento e non solo

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Il 18 marzo 2015 la Giunta del Comune di Ronchi all'unanimità di voti espressi in forma palese ha deciso di sostenere la richiesta di riabilitazione dei fucilati di Cercivento e di chiedere anche che sia adottato un provvedimento di clemenza a carattere generale, a favore di tutti i condannati a morte del Primo conflitto mondiale. Alla Presidenza della Repubblica, da parte di diversi Sindaci del Friuli Venezia Giulia è stata inviata una esplicita richiesta  affinché  siano “riportati  all'onore  che si meritano i nomi dei fratelli martiri Silvio Gaetano Ortis da Paluzza , Basilio Matiz da Timau, Giovan Battista Coradazzi da Forni di Sopra, Angelo Massaro da Maniago”. Nel testo della delibera si legge che “il sostituto Procuratore di Padova Sergio Dini, ex pm militare, assieme ad altri colleghi, ha chiesto l’intervento del ministro della Difesa Roberta Pinotti; che la colpa dei quattro alpini fu quella di aver proposto un piano alternativo ai loro comandanti perché conosce

Cent'anni da quando l'Italia chiese fittiziamente lo Stato autonomo di Trieste

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Già nel 1905 Pittoni, capo dei socialisti di Trieste, invocava una sorta di Stato autonomo di Trieste. Quel Pittoni che farà parte del Comitato di salute pubblica, che il 30 ottobre del 1918 emanerà il seguente comunicato: “A difesa dell’acquistata libertà, a tutela della città e di tutta la regione adriatica orientale, noi, membri delle Giunte del Fascio Nazionale e del Partito Socialista, ci siamo costituiti in Comitato di salute pubblica. Il nostro programma immediato è di effettuare il distacco di Trieste e delle altre terre italiane della regione dal nesso dello stato austriaco, assumendo in nostre mani tutti i poteri civili e militari e tutte le istituzioni della città. In nome dei puri ideali che animano oggi tutto il popolo nostro, noi confidiamo che tutti i cittadini coopereranno nell’opera civile di risparmiare alla città il danno e la vergogna di offesa ai singoli individui, e soprattutto ai pacifici cittadini di altre nazionalità. Nessuna offesa da nessuna parte minacc

I 200 milioni di euro a discrezione della Dirigenza Scolastica ? Vanno distribuiti in modo equo

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Tra le tante voci della così detta Buona Scuola, demolita in pochi secondi anche da Crozza, specialmente per la questione del dirigente Manager, vi è quella dei noti 200 milioni di euro che consentono al dirigente scolastico di assegnare annualmente al personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un bonus per la valorizzazione del merito, sulla base della valutazione dell’attività didattica in ragione dei risultati ottenuti in termini di qualità dell’insegnamento, di rendimento scolastico degli alunni e degli studenti, di progettualità nella metodologia didattica utilizzata, di innovatività e di contributo al miglioramento complessivo della scuola. Bonus che, stando alle previsioni della proposta di legge, dovrebbe scattare dal 2016 e verrà ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.  Ci sarà forse u

Ancora sul caso accattonaggio a Monfalcone e la questione Emisfero

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Ritorno sulla questione dell'accattonaggio a Monfalcone  perché , a parer mio, è sintomatica di alcune problematicità sussistenti in questa importante città del Friuli Venezia Giulia.  Per una piccola e minoritaria parte della popolazione, i problemi di Monfalcone erano e sono i non autoctoni, o meglio gli stranieri e nello specifico i bengalesi. Se la piazza principale di Monfalcone è vuota la colpa di chi è? Dei bengalesi che decidono di frequentarla. Se via  sant'Ambrogio  vede la diffusione di diverse attività commerciali di bengalesi, il degrado a chi è dovuto? Ai bengalesi che hanno la colpa di esercitare il libero esercizio del commercio. Certo, tutta colpa dei bengalesi. Anche se l'aria è inquinata è colpa dei bengalesi. Poi, finita, per un periodo, l'emergenza bengalesi, nasce quella dell'accattonaggio. Tanto che il comune di Monfalcone decide di emanare una ordinanza che lo vieta per tre mesi nell'area del locale Ospedale. Ma su questo ho già scr

Il libretto del lavoro di Ronchi nel 1921 e l'utilizzo della dicitura "Municipio di Ronchi"

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Sturnich Antonio, classe 1896, nato a Ronchi sotto l'Impero Austroungarico, conoscerà poi il regno d'Italia, il fascismo, l'occupazione nazista, la lotta di liberazione, i 42 giorni di amministrazione provvisoria Jugoslava, poi quella angloamericana, per arrivare all'esercizio della sovranità come oggi sussistente dell'Italia. Esperienza di vita, quale quella di attraversare i processi che hanno caratterizzato le due grandi guerre mondiali, a dir poco particolare che certamente in questo meraviglioso ma difficile fazzoletto di terra ha coinvolto tantissime persone. Ritornando su Ronchi, fino al 1925 si chiamava Ronchi di Monfalcone, come è noto, poi tristemente diventerà Ronchi dei legionari, ma anche Sturnich Antonio, come tanti altri, conoscerà l'italianizzazione fascista sulla propria pelle, il proprio cognome verrà italianizzato con decreto prefettizio di Trieste negli anni '30.

Monfalcone e l'ordinanza anti accattonaggio tra dubbi di legittimità e di merito

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Il 16 marzo del 2015 nel Comune di Monfalcone è entrata in vigore l'ordinanza numero 6/2015 che prevede forti limitazioni di accattonaggio nelle zone di accesso e parcheggio antistanti e retrostanti  l’Azienda Sanitaria di via Galvani 1.   Nel testo dell'Ordinanza si legge che “ Accertato l’incremento di soggetti, che in prossimità delle aree di accesso agli ambulatori, reparti e Pronto Soccorso nonché aree di parcheggio antistanti e retrostanti all’ospedale Civile di Monfalcone via Galvani 1, che utilizzano lo strumento dell’accattonaggio e si atteggiano in modo vessatorio ed insistente o esibiscono e  simulano malformazioni o menomazioni ai fini di destare la pietà altrui ; Visto l’aumento di segnalazioni inerenti tale fenomeno, in particolare la nota della Direzione Sanitaria Ospedaliera del 25 novembre u.s., ed il successivo incontro del 28 gennaio c.a., nonché dalle persone che devono recarsi presso la suddetta struttura sanitaria; Considerata pertanto necessaria l’em

La prima volta che le donne votarono a Trieste fu durante l'amministrazione Jugoslava

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Tra il 13 ed il 17 maggio del 1945, giorno in cui presso il Teatro Rossetti di Trieste si formerà il comitato esecutivo italo-sloveno , il CLT (consiglio di liberazione di Trieste) i cui membri erano 12 italiani e 7 sloveni, organizzò l'elezione dell'assemblea costituente di Trieste. Sarà la prima volta nella storia di Trieste che le donne parteciperanno ad un processo elettorale. D'altronde ciò si poneva in linea con il grande ruolo svolto dalle donne all'interno della resistenza, è lì che è emersa la prima grande forma e sostanza di uguaglianza.  Donne scesero festeggianti per le strade di Trieste dopo la liberazione della città dagli occupanti nazifascisti, donne erano alla testa del corteo che accoglievano i partigiani Jugoslavi, donne  imbracciavano  cartelli con scritto viva le donne antifasciste .

Nel 1946 ad Udine si stava preparando una marcia su Fiume?

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Un bellissimo  reportage  del giornalista dell'Unità, Riccardo Longone, dal titolo viaggio in Friuli pubblicato il 24, 26 e 31 luglio del 1946, denuncia delle situazioni di una gravità inaudita che  stavano  prendendo  piede  in Friuli. Situazioni che poi, come la storia ha insegnato, apriranno la via  anche della strategia della tensione. La sua prima tappa sarà ad Udine dove rileverà che questa città, come tante altre, è “stata duramente colpita dai bombardamenti, ma la crisi degli alloggi  qui è aggravata oltre che dalle requisizioni alleate, dalla presenza di profughi venuti da tutta la  zona occupata dalla Jugoslavia. In realtà si tratta di una particolare categoria di profughi. Quasi tutti devono appartenere alle classi agiate (..) visto che sono ben forniti di mezzi, come sta a indicarlo il loro tenore di vita. Invece sinistrati di Udine alloggiano in vagoni abbandonati nella stazione, ma quelli venuti dalla zona B sono tutti riusciti ad avere una casa”.  Per poi rileva