La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

Immagine
In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

In FVG parte la battuta di caccia all'asparago



Il Friuli Venezia Giulia non è solo la terra del vino, o dei vini, dei prosciutti e di una infinità di delizie, ma anche dell'asparago. Una passione così diffusa, così innata, così viva, che al sorgere della primavera è praticamente impossibile non sentire, anche casualmente, di una passeggiata fatta per raccogliere asparagi. Talmente diffusa che nel 2013 la Regione Fvg ha dovuto ricordare che “la raccolta di flora edule (ovvero piante che si possono mangiare) è regolamentata dalla legge regionale 9/2007, che stabilisce i quantitativi giornalieri permessi per le varie tipologie di piante per le quali è consentita la raccolta delle parti commestibili. Nella provincia di Gorizia sono 19 i generi per cui è permessa la raccolta di un chilogrammo al giorno a persona. A tal riguardo ricordiamo i germogli di luppolo (urtissoni o bruscandoli), l'asparago selvatico, l'aglio orsino, il pungitopo, il tamaro. Per altre specie la raccolta è consentita fino al limite di tre chilogrammi al giorno a persona. Rientrano in questa categoria sette generi tra cui gli stringoli (sclopit o sciopettini), il tarassaco (tale o radisela), l'ortica od il sambuco”. 
Ma è anche una raccolta che oltre al fascino, unico, di essere immersi in piena natura, nel vivo e grezzo Carso, è pure connotata da alcuni rischi. 
Come la puntura di zecca, ed infatti, esiste anche una sorta di abbigliamento suggerito, rigorosamente chiaro. Ma non è l'unico. Mi è giunta notizia che sul Carso sopra Selz di Ronchi sono state avvistate non una ma ben due vipere già in questo fine marzo 2015, durante una battuta di "caccia all'asparago". Insomma la raccolta dell'asparago resta in FVG una tradizione viva, e non è raro incontrare persone con un mucchio di asparagi in mano e stringerlo in alto come trofeo, per non parlare delle “gare”, a chi ne raccoglie di più o di meno, a chi se lo fa soffiare sotto il naso, per poi condividere tutti insieme un pranzo od una cena con il frutto selvaggio di questa affascinante ma anche, a volte, rischiosa avventura.

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?