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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Momenti di memoria storica vivente per Ronchi

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Seduti al bar, a condividere un caffè, rigorosamente nero. Anche se non sei a Trieste, anche se fino al '47 Ronchi ha fatto parte di Trieste, continuerai ad ordinare il caffè alla triestina, in un territorio cuscinetto tra il Friuli e la Venezia Giulia. D'altronde è noto che Trieste ha un rapporto stretto con il caffè, si contende il titolo di città del caffè con Napoli. Li osservi mentre si guardano negli occhi mentre parlano, come facevano gli uomini di una volta, li osservi mentre gesticolano cercando di trasportarti in un viaggio nel passato.  Un passato oggi inconcepibile per le nuove generazioni europee che nulla sanno di guerra e guerre. Sembrano storie vecchie, vecchissime, di epoche che sei abituato a vedere in bianco e nero, mai a colori, al massimo in qualche foto ingiallita, o documentario messo a nuovo, sembrano fatti e momenti usciti da qualche romanzo storico. Eppure quelle sono le  storie che  in quel momento si raccontano Mario Candotto, partigiano e

Dall'Udinese calcio al Ronchi calcio, nel FVG dove il calcio è di casa

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Quale la connessione tra Udinese Calcio e Ronchi Calcio? Tra la SerieA ed il Campionato di Eccellenza? Pur essendo mutata la geografia politica regionale, abolendo le vecchie quattro province ed introducendo 18 unioni intercomunali, dette UTI, a livello nazionale il Friuli Venezia Giulia continuerà ad essere conosciuto come la regione dove le province sono Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone. Ogni provincia ha una sua espressione calcistica importante. La più importante è ovviamente l 'Udinese Calcio , conosciuta solo come Udinese, con il suo storico stadio Friuli, diventato ora Dacia Arena. Tra le società più antiche d'Italia è la massima espressione calcistica del FVG ed ovviamente della provincia di Udine. Squadra che ha tra i suoi record attuali quelli di essere portata proprio all'internazionalità, forse anche più dell'Inter, visto che è la squadra con il più alto numero di giocatori di nazionalità straniera. Scendendo di categoria e cambiando provincia, supe

Quale il futuro della stazione di Monfalcone e Ronchi Nord?

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Tra Ronchi e Monfalcone, che messi insieme non arrivano neanche a 50 mila abitanti, a breve ci sarà il record dei record. Tre stazioni dei treni, nello spazio di pochissimi km di distanza, a pochi minuti di distanza l'una dall'altra, senza dimenticare la quarta dormiente, la storica Ronchi sud. Come è noto Ronchi Nord è stata depotenziata, a marzo dovrebbe arrivare il primo freccia rossa a bassa velocità nell'area del polo intermodale. Non è detto che per quel periodo la stazione dei treni Ronchi Aeroporto ci sarà. Ci sarà sicuramente il polo intermodale con buona parte delle sue strutture, parcheggi, passerella sperando che quel grigiore che ti viene sbattuto in faccia appena atterri a Ronchi, possa andar via. Il blocco di cemento del parcheggio multi-piano potrebbe accogliere dei murales o delle gigantografie che sponsorizzano il nostro territorio, un minimo di estetica non guasterebbe visto che lì dove c'era la campagna ora c'è tutt'altro e non  stiamo

A Ronchi si illumina per la prima volta il palazzo del Comune

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Costruito negli anni '20, architettura di inizio fascismo, palazzotto in stile veneto, con i simboli di quel periodo con il quale il fascismo da un lato cercava di dimostrare l'italianità dei luoghi, snaturandone anche la storia e l'origine. Come il leone della serenissima, la lupa capitolina, sulla ringhiera del balcone del Palazzo e soprattutto, anche se poco visibile, la scritta che richiama la marcia di Fiume ed il nome Ronchi dei Legionari. Fiume verrà annessa all'Italia sotto il fascismo, tramite la marcia eversiva partita casualmente da Ronchi, da cui prenderà il nome questa località, in modo inappropriato, passando da Ronchi di Monfalcone a Ronchi dei Legionari. Ma come ben sanno i ronchesi Ronchi è di Ronchi e basta.  Un palazzo inaugurato nel 1925, proprio nell'anno in cui Ronchi adotterà ufficialmente il suo nuovo nome, dopo aver assegnato a Mussolini la cittadinanza onoraria che gli verrà revocata solo nel 2014 .  Meglio tardi che mai. Un p

Una domenica per la partita del Ronchi calcio, si respira aria di un tempo che non c'è più

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La sfida era di quelle che hanno richiamato un buon pubblico sugli spalti dello stadio del Ronchi calcio. Sali i gradoni della tribuna e la prima cosa che ti colpisce è il tipo di pubblico presente sulle gradinate. Età media altina, ma anche tante famiglie e famigliari dei giocatori. E bambini a giocare con la palla ai piedi della tribuna o nello spazio circostante insieme alle proprie mamme.  Nessuna curva "organizzata" niente megafono, niente bandiere, niente striscioni ed infatti penserai quasi quasi facciamo la curva del Ronchi calcio? E facci un gol, forza Ronchi facci un gol. I giocatori entrano in campo, accolti dall'applauso del pubblico. Si leggono alcune parole del diario di Anna Frank, anche qui silenzio e commozione, per quanto accaduto a Roma e non solo a Roma, poichè in diversi stadi alcuni tifosi(?) indegni forse di essere chiamati tifosi, hanno protestato contro il minuto di riflessione. Un fischio e la partita può iniziare.    Il pubblico si ris

I videogame nell'olimpo dello sport? Non sarebbe una bestemmia

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Dal vecchio Pac Man ai videogame in 4k di questo inizio terzo millennio vi è passata in mezzo una tempesta perfetta che ha rivoluzionato il mondo di concepire i videogame. Sempre più sofisticati, sempre più realistici, sempre più vicini alla realtà, anzi complementari alla realtà. Ciò vale per i giochi di guerra, che addirittura vedono una collaborazione con alcuni esperti nel ramo militare e vengono anche utilizzati per addestrare i propri soldati, o quelli di simulazione di volo, dei treni o di guida. Pazzeschi per la risoluzione grafica, per l'ambiente, per la somiglianza alla realtà, per l'audio. Così come è vero che alcuni videogame hanno certamente ispirato azioni delinquenziali, violente nella nostra società. Effetti collaterali che se abbinati alla fragilità di generazioni sempre più asociali, senza più miti ed idee, senza più sogni ed ambizioni, rischiano di essere semplicemente devastanti. Molti si sono scandalizzati quando è emerso che vi potrebbe essere una pos

Sono i dilettanti a salvare il calcio in Italia ed in FVG

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Siamo un Paese di dilettantistico verrebbe da dire leggendo i dati del report sullo stato del nostro calcio. E non è mica una vergogna ciò. Anzi.   Come è noto il calcio è prevalentemente business ma non solo. Altrimenti questo sport, che a livello professionistico è appunto un lavoro serio, una professione piena, sarebbe già altro. E’ interessante sapere che a livello economico, il settore calcistico incide per il 46% del fatturato dello sport business mondiale (26,6 miliardi di euro rispetto ai 57,3 totali). Tra il 1996 e il 2015 i ricavi totali delle Top Division europee sono cresciuti in media ogni anno del 9,3% (da 2,8 a 16,9 miliardi).  Cifre impressionanti. Così come è importante sapere che sono circa poco più di 13 mila le società e 71 mila all’incirca le squadre affiliate alla FIGC. Un movimento importante con oltre un milione di tesserati tra calciatori, tecnici, arbitri e dirigenti. Ma la vera sorpresa, se così possiamo chiamarla, arriva dal calcio dilettantistico.

Il giorno 11 novembre Ronchi incontra la famiglia di Giulio Regeni con una iniziativa dal titolo "ragazzi cittadini del mondo"

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Quello che è accaduto tra il 25 gennaio 2016, presso il Cairo ed il 3 febbraio successivo, rapimento di Giulio e rinvenimento del copro nel mentre si stava svolgendo un summit economico con una delegazione del governo italiano, rimarrà per sempre impresso nella storia del nostro Paese e dell'Egitto. Fino a quel momento dell'Egitto si sapeva poco, i fari dei media e dell'attenzione mondiale non erano certamente focalizzati sulla situazione sussistente a livello di diritti umanitari in quel Paese, con cui l'Occidente tratteneva e trattiene ancora oggi, inclusa l'Italia, proficui rapporti economici, politici. La storia di Giulio ha colpito. Colpito perchè lui, cittadino del mondo, è ancora come se fosse qui tra di noi, a lottare non solo per la verità e giustizia , ma perchè nel mondo quello che è a lui successo non possa più ripetersi. Non debba accadere mai più. Ciò grazie soprattutto all'inarrestabile lotta quotidiana della sua stupenda famiglia, di chi

Nelle scuole è caos nessuna liberatoria è più valida per l’uscita degli alunni minorenni. Perchè solo ora questa "svolta"?

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In Italia, da quando vi è stata la nota ordinanza della Cassazione del 19 settembre 2017 si è aperta una voragine importante. Ciò seppur la Cassazione in questione ha trattato un caso particolare, ovvero una scuola si era assunta una responsabilità in più, prevedendola per iscritto nel suo regolamento d’istituto, in materia di vigilanza degli studenti con le conseguenze ben note che ne sono derivate in un caso tragico. La morte dello studente in questione si è verificata sì fuori dall’edificio scolastico, all’atto della salita sull’autobus ma non era stata predisposta alcuna vigilanza da parte della scuola, contrariamente da come aveva di sua libera iniziativa previsto , senza che vi fosse alcuna prescrizione imposta in tal senso. Dunque un caso specifico, particolare e che non ha nulla da condividere con quel caos che ora si sta affermando nelle scuole soprattutto nei confronti dei minori fino a 14 anni. E' un principio consolidato da anni quello secondo cui dall’iscrizione al

Hanno scelto Anna Frank perchè ebrea, perchè femmina, perchè morta di tifo

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Erano forse decenni che non si parlava così tanto di Annelies Marie Frank, detta Anne nome italianizzato in Anna Frank. Una ragazza che ha conosciuto una storia atroce, che in parte è riuscita a raccontare in quelle pagine volanti che porteranno al suo diario. Quando si parlerà di diario non potrai che pensare a lei. Una vita normale fino a quel giorno, in cui poi tra clandestinità, vite spezzate, famiglie spezzate, campi di concentramento ed a pochi giorni dalla liberazione morirà,  morirà di tifo. Si è indignato tutto l'universo calcistico e non calcistico per quello che è accaduto all'Olimpico. Olimpo non più del calcio, ma della vergogna.  Botta e risposta tra non solo ignoranti della storia, ma delinquenti della storia e non esiste e non può esistere alcuna scriminante, alcuna giustificazione, alcuna comprensione, anche se minorenni. Perchè oggi hai la possibilità di informarti, di sapere chi fosse Anna Frank. Botta e risposta tra Anna Frank tifa Lazio come si è let

Se le 5 squadre più ricche della SerieA messe insieme valgono quanto il Real Madrid

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Sono circa dieci anni che la nota rivista economica americana, Forbes, una cui quota appartiene anche al famoso cantante degli U2, Bono, pubblica la classifica delle squadre di calcio più ricche del mondo, una ventina circa. E dal 2007 la Juventus è sempre e sistematicamente tra le prime 10. E comunque la crescita della Juve è stata esponenziale. Da 567 milioni di dollari del 2007 ai 1258 attuali. Una differenza di quasi 700 milioni di dollari in dieci anni. Un primo salto importante si registrerà nel 2014, ma sarà nel 2016 che raggiungerà il record di 1442 milioni di dollari. Per fare lo stesso valore della Juventus praticamente si dovrebbero unire Inter e Milan. E la cosa impressionate, se si va a guardare ad esempio la classifica del 2016 , per raggiungere o superare di poco il valore del Real Madrid, si dovevano mettere insieme tutte le squadre italiane contemplate in quella classifica, cioè, Inter, Milan, Juventus, Napoli e Roma.  Nel 2017 il primo posto è occupato dal Man

FVG 2018 al voto: quali le priorità nei primi 100 giorni?

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Cento giorni. In realtà i cento giorni storicamente non sarebbero proprio una cosa meravigliosa. Sarebbe il periodo intercorso tra il ritorno di Napoleone dall'esilio e la restaurazione dei Borbone. I cento giorni in Cina ricordano il periodo della fallita modernizzazione del Paese con l'avvento di un colpo di Stato. I cento giorni ricordano anche il periodo palermitano del generale dalla Chiesa o cento giorni durò un governo cubano e così via dicendo e perdendosi in questo che oramai pare essere un parametro,un metro, temporale e politico intaccabile. Ed allora, venendo ai fatti friulani o giuliani quali dovranno essere le priorità assolute da perseguire nei primi cento giorni in Friuli Venezia Giulia nel 2018? Anno in cui si voterà per le regionali in FVG ed anche per le politiche in Italia? Marco Barone

La grande sorpresa del Ronchi calcio, peccato che per le categorie superiori servono milioni di euro

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Più che uno stadio è un campo di calcio, con una tribuna rispettabile, nel centro di Ronchi, cuore della Bisiacaria, zona cuscinetto tra il Friuli e la Venezia Giulia. Un campo di calcio intitolato ad Alfredo Lucca che ospita le partite di una realtà sportiva che sta sorprendendo tutti.  Il calcio ad alti livelli in FVG è rappresentato dall'Udinese Calcio meglio conosciuta come Udinese , uno dei club più antichi d'Italia, essendo nato nel 1896. La diretta rivale è la Triestina nata nella Trieste conquistata dall'Italia, subito dopo la fine della prima guerra mondiale, e sarà la Triestina di Nereo Rocco, proprio negli anni caldi, quali quelli del Trattato di Pace a creare grande entusiasmo, ed arriverà seconda in classifica nella stagione 1947/48 ma il declino della Triestina inizierà dopo il 1954, dopo il Memorandum di Londra, quando Trieste ritornerà all'amministrazione Italiana e la questione di Trieste giunse praticamente al suo epilogo che verrà sancito p

Tutte le Regioni a Statuto Speciale? In realtà è il futuro dell'Europa

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Non ci sono riusciti con il bluff del secessionismo, non ci sono riusciti con il bluff dell'indipendentismo, spesso pagliacciate od atti goliardici che riscontri politici seri ma ci riusciranno forse attraverso la parola santa, esasperata a volte fino all'inverosimile, quale quella dell'autonomia. Riuscire a fare cosa, si dirà? Semplice.  A far saltare l'Italia così come oggi la conosciamo, ad andare nella direzione già tracciata da tempo dal federalismo europeo in salsa americana che passa dal superamento degli Stati così come oggi li conosciamo, dal superamento delle Nazioni così come le conosciamo e porterà al sistema delle Macroregioni che già esistono e collaborano su diverse direttrici economiche a livello europeo, ma che non conosciamo. Le Regioni a Statuto Speciale in Italia hanno avuto questo titolo per ragioni storiche, dalla Sicilia per arrestare la sua deriva indipendentista, al Friuli Venezia Giulia, che nel 1963 conseguirà questo titolo per il su

Cent'anni d'Italia in Venezia Giulia: quale bilancio?

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L'Italia stando alle parole del "canto degli italiani" sarebbe stata creata da Dio schiava di Roma.  Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò Dove Vittoria ed Italia si mescolano nella sudditanza all'eternità di Roma. E quindi anche quel fazzoletto di terra, nel quale viviamo, costato centinaia di migliaia di morti è diventato suo malgrado e senza neanche averlo chiesto schiavo di Roma. D'altronde chi chiederebbe mai di diventare schiavo di qualcuno o di qualcosa? Dovrebbe essere cultore di qualche pratica di sadomaso.  Tra Friuli, Serenissima, Impero Austro Ungarico, scorribande francesi ed altro ancora, piaccia o non piaccia sono oramai cent'anni d'Italia in Venezia Giulia. E' facile, verrebbe da dire, sparare sulla Croce Rossa, quando si pensa all'Italia o quello che è stato compiuto od omesso in nome e per conto dell'Italia, nel Confine Orientale, è così. Ma non voglio esprimere qui alcun tipo di giudizio o sentenza

Su Calciomercato.com :"C'è o non c'è un complotto contro la Juve? Qualcosa c'è"

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Il VAR la spada, gli anatemi lo scudo. Una miscela tra malocchi e complotti, una romanzata alla Dan Brown, una cospirazione di forze illuminate o notturne è quella che a detta di molti si starebbe scagliando contro la Juventus. Diciamolo pure, la Juventus sarà anche la squadra più titolata d'Italia con gli scudetti, quella più forte, che vince sempre ed ammazza i campionati quando ha la possibilità di farlo. Lo ha fatto per cinque volte consecutive e può farlo per altre cinque. La decima non è impossibile. Ma è anche la più antipatica . I motivi? Ognuno avrà il suo. Forse invidia, forse no. Però qualcosa c'è. Accade.   Continua qui

Progresso Isontino

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Marco Barone

Con i confini della giusta sconfitta di Caporetto l'Italia oggi si fermerebbe a Treviso

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Dal dannunzianesimo in poi, passando per retoriche risorgimentali estremizzate, irredentismi radicali, simulati patriottismi, l'Italia decise di aggredire l'Impero Austro Ungarico, occupando terre non italiane, anche se forse si poteva pur parlare l'italiano, anche se prevalentemente si parlavano dialetti locali oltre ovviamente allo sloveno, il tedesco, il friulano. Dove vi potevano essere radici latine, risalenti anche all'Impero Romano, ma non è che ovunque l'Impero Romano mise piede era da considerarsi Italia, perchè allora dovrebbero rivendicare anche l'Azerbaigian, senza dimenticare che l'Italia si formerà come Stato unitario poi solo nel 1861. Audacia, tenacia, scippati dalla terra contadini, ragazzi, famiglie senza più i loro figli, mandati a morire nel nome del niente. Arroganza, gestione criminale del conflitto, per conquistare fazzoletti di terra che ancora oggi si sentono poco italiani, perchè l'Italia è giovane, l'Italia unita si

A Trieste chiude la libreria indipendente IN DER TAT, Davide questa volta ha perso contro Golia

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"IN DER TAT “, prendendo in prestito un concetto che il filosofo Hegel riferiva alla cultura, significa in atto, in evoluzione. E’ per questo motivo che l’abbiamo scelto come nome per la nostra libreria, proprio perché pensiamo alla cultura come qualcosa in continuo mutamento(...)". Questo è quello che leggi nel sito di questa libreria, situata nella zona Cavana di Trieste, non più un bordello ottocentesco, ma un rione oramai destinato ad essere fashion, riqualificato, perfetto, una vetrina nella vetrina di Trieste, che ha snaturato la sua storia, che forse viene ricordata dalla statua di Svevo, niente di più. Una libreria che ha segnato per anni ed anni la storia di questo rione, un punto di riferimento culturale, sociale per triestini e non, appuntamenti di gran rilievo, dibattiti e confronti su più materie, i libri prendevano forma, vita attraverso anche gli incontri, le relazioni. Una libreria relazionale. Con il vecchio libraio o vecchia libraia, non per

Rispetto al 2016 circa 70 mila migranti in meno, ma oramai si parla solo di migranti nelle nostre città

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Le regioni che hanno la percentuale più bassa di migranti in Italia sono varie, tra queste vi rientra anche il Friuli Venezia Giulia, che continua a rimanere fermo e stabile a 3%. L'accoglienza diffusa si è fusa, nel senso che oramai si è consolidata solo nei grandi centri attrezzati, dove continuano a registrarsi sempre le solite lagnanze. Oramai in Italia si parla solo di migranti. Il resto sembra non interessare più. Il lavoro che è un dramma, interessa meno della questione migranti,  le mafie, che continuano a crescere, interessano meno della questione migranti, il patto di stabilità che strangola i comuni interessa meno della questione migranti,  la sanità, la scuola e tutto il resto interessa meno. Perchè? Perchè i migranti son diventati il perfetto e sistemico capro espiatorio di un Paese fallito come il nostro. Perfetta arma di distrazione di massa, su cui sfogare tutta la rabbia razzista e non razzista di questo Paese corrotto malridotto come l'Italia. Dovreb

Dai fulmini primordiali, a Zeus, a Dio. Quanto sopravviverà ancora la religione?

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Zeus, figlio di Crono che a sua volta era figlio di Urano a sua volta figlio di Gaia o di Etere che risulterebbe essere figlio di Erebo che è figlio di Chaos. E poi il Dio di Michelangelo che si ispira all’immaginario storico di Zeus. Fin da quando esiste l’essere umano esiste il credo in un qualcosa di superiore. Un credo che doveva soddisfare quella mancanza di risposte che l’uomo ancora non riusciva a dare. Dai fulmini, come segno divino, ai terremoti, come segno di rabbia divina, ai maremoti e così via discorrendo in quella infinita prateria di miti e credenze. Come è stato giustamente osservato da più intellettuali noi oggi reputiamo per miti e credenze ciò che un tempo era la normalità. Era la divinità. Ciò grazie all’evoluzione, al progresso scientifico. Da sempre osteggiato dalle religioni. E’ ancora oggi inspiegabile, per tanti, che le religioni riescano a sopravvivere, ma arriverà il momento ove anche le religioni di oggi verranno considerate miti e credenze come noi cons

Quanti miliardi di lire e milioni di euro sono andati a Trieste con il Fondo Trieste? Quanto è costata Trieste all'Italia?

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Quando si parla di assistenzialismo si pensa al Sud Italia, con la nota questione, irrisolta, meridionale. Miliardi di euro prima, milioni di euro oggi, stanziati per cercare di risollevare le sorti di un territorio annesso all'Italia ad un caro prezzo, anche economico, oltre che di sangue. L'Italia è lunga, tanti km ed arrivi nel profondo Est, o meglio Nord Est, o Triveneto. Ed ecco Trieste dove l'Italia è arrivata con una passerella nel 1918, conquistata, ad un prezzo elevatissimo, poi persa sotto il nazismo, poi ha attraversato l'amministrazione italo-slovena, il GMA, ed infine l'Italia.  Trieste passerà all'amministrazione italiana il 26 ottobre del 1954 e nell'estate seguente arriverà una leggina fenomenale. Quello che venne definito come un piano di provvidenze tra cui la dotazione di un apposito “Fondo” la cui gestione fu affidata all’allora Commissario Generale del Governo per il territorio di Trieste al quale, con la Legge 27 giugn

Piazza della Transalpina o Piazza Europa/ Trg Evrope?

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Due Stati, due nazioni, una piazza, la stessa ma con due nomi diversi. Non c'è più la rete che divide l'Italia dalla Slovenia, il famigerato muro di Gorizia, l'ultimo a cadere dopo quello di Berlino. Ma come deve essere chiamata questa piazza?  Se vai sul sito del Turismo italiano, quello ufficiale, che a Gorizia dedica non più di 8 righe così si legge :  "Prima tappa di un percorso alla scoperta del territorio è  Gorizia , “città di confine” e punto di incontro di etnie diverse, che conserva nelle sue eleganti architetture i segni della storia e della lunga dominazione degli Asburgo . Tra il suo ricco e variegato patrimonio artistico spiccano il  castello medievale  con il suggestivo borgo, il Duomo  e i   Musei Provinciali che valorizzano tutti gli aspetti della cultura locale, includendo anche il  Museo della Grande Guerra . Un valore del tutto simbolico ha la moderna  Piazza Europa , spazio urbano comune tra Gorizia e Nova Gorica, segno della coesiste

Il mercato che sopravvive al tempo, alla storia

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Ogni epoca ha avuto il suo mercato. Dall'antico Egitto, all'Impero Romano, all'antica Grecia. Il mercato è sempre sopravvissuto al tempo, alla storia. E' il luogo dove si intrecciano lingue e culture diverse, dove l'identità locale si mescola e si contamina con quell'essere viandante, ambulante, che attraversa luoghi, strade, piazze, paesi e città. Chi lo avrebbe detto che in questo secolo il mercato sarebbe sopravvissuto? Perchè se da un lato i centri si svuotano sempre di più, e nascono città finte, i centri commerciali assediano le città, i mercati continuano a resistere e non sembrano conoscere crisi. Resistono perchè sono una tradizione secolare che nessun futuro potrà mettere in discussione. Dalla quantità, alla qualità, variano gli anni e variano le merci che potrai trovare, l'origine. Ma il mercato non è solo questo, dove il lavoro, il sacrificio di chi fa il mercato è enorme.  Il mercato è socializzazione, si incontrano vecchie

A Trieste pochi posti per i bambini sloveni. Cosa prevedeva il Memorandum del '54?

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Si è appreso che a Trieste la situazione degli asili nido comunali per i bambini di lingua slovena è drammatica. Non ci sono posti, perchè pochissime le strutture e le famiglie son costrette, spesso, a recarsi in Slovenia. E' stato anche detto che «Il Memorandum di Londra prevede obblighi solo sulle scuole statali. Il Comune invece non ha vincoli(...) che la legge di tutela non parla mai di asili nido". La nota legge a tutela della minoranza linguistica slovena, 38/2001, nelle disposizioni finali prevede testualmente che fermo restando quanto disposto dalla presente legge, rimangono in vigore le misure di tutela comunque adottate in attuazione dello Statuto speciale allegato al Memorandum d'intesa di Londra del 5 ottobre 1954 , richiamato dall'articolo 8 del trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia . Si specifica che nessuna disposizione della presente legge puo' essere interpretata in modo tale da assicurar

Koper o Capodistria?Fiume o Rijeka?Merna o Miren?Londra o London? Trieste e Trst?

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Esistono diversi processi di italianizzazione, i più noti sono quelli figli dell'abitudine, figli di quel modo di fare che hanno trasformato London in Londra, Berlin in Berlino, Barcelona in Barcellona, Marseille in Marsiglia ecc . Si dirà che è semplice traduzione. Fattore tipico di tutte le lingue. Poi vi sono luoghi che sono stati soggetti all'italianizzazione forzata tramite la nota opera nazionalfascista e di esempi ve ne sono a bizzeffe, se ne perde il conto, sia in Italia che in Slovenia che in Croazia che ovunque l'Italia abbia operato in tal modo. Ad esempio Redipuglia  ha storpiato lo sloveno Sredipolje. In altri casi si utilizza l'italianizzazione per rispetto anche della comunità italiana che vi abita, non chiamare quei luoghi con il loro nome italiano significherebbe negare l'esistenza della comunità italiana, almeno per gli italiani autoctoni del luogo è così, pensiamo Capodistria il cui nome in sloveno è Koper, o Rijeka diventata Fiume. Italian

Camminando sul Carso dove italiano,sloveno e croato si confondono nell'universalità del silenzio

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Carso o Kras. La cui origine del nome si legge in giro dovrebbe essere celtica. Attraversa tre Stati, tre nazioni, Italia, Slovenia e Croazia. E' il vero ponte tra la cultura latina e quella slava, tra l'oriente e l'occidente, tra i Balcani e quell'invenzione geografica che oggi chiamiamo NordEst. Corre lungo il Confine Orientale, un confine caldo, tortuoso, controverso. La storia è stata crudele da queste parti. Crudele soprattutto contro gli slavi, attraverso la cultura slava soggetta ad un processo importante di soppressione della propria vitale identità. Hanno cercato di annichilire le sue radici, ma non ci sono riusciti. Cultura latina e slava, lingue e linguaggi, toponimi e nomi, suffissi e denominazioni, nomi e cognomi e soprannomi. Identità diverse, pluralità identitarie. Il Carso non è né mio, né tuo, né nostro né vostro. E' di nessuno perchè è di tutti. Un luogo che attraversi in silenzio, perdendoti nella meraviglia di quel rosso autunnale del Sommacc