Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

Immagine
Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

La grande sorpresa del Ronchi calcio, peccato che per le categorie superiori servono milioni di euro


Più che uno stadio è un campo di calcio, con una tribuna rispettabile, nel centro di Ronchi, cuore della Bisiacaria, zona cuscinetto tra il Friuli e la Venezia Giulia. Un campo di calcio intitolato ad Alfredo Lucca che ospita le partite di una realtà sportiva che sta sorprendendo tutti. 

Il calcio ad alti livelli in FVG è rappresentato dall'Udinese Calcio meglio conosciuta come Udinese, uno dei club più antichi d'Italia, essendo nato nel 1896. La diretta rivale è la Triestina nata nella Trieste conquistata dall'Italia, subito dopo la fine della prima guerra mondiale, e sarà la Triestina di Nereo Rocco, proprio negli anni caldi, quali quelli del Trattato di Pace a creare grande entusiasmo, ed arriverà seconda in classifica nella stagione 1947/48 ma il declino della Triestina inizierà dopo il 1954, dopo il Memorandum di Londra, quando Trieste ritornerà all'amministrazione Italiana e la questione di Trieste giunse praticamente al suo epilogo che verrà sancito poi con il Trattato di Osimo. Ora affronta un modesto campionato di Lega Pro dove vi è il Pordenone che punta diritto verso la Serie B. Ma in FVG vi sono tante realtà calcistiche importanti, non solo maschili, vi è una squadra di calcio femminile nella massima Serie, il Tavagnacco, anche se è inutile negarlo il calcio femminile è poco incentivato ed è difficile praticarlo e viene visto come un qualcosa di effettivamente meno attraente rispetto al più blasonato e tradizionale e consolidato e miliardario calcio maschile. Ma è nel mondo dei dilettanti che il fermento è vivo. Ad esempio nel campionato di Eccellenza, dove è ritornato il Ronchi dopo diversi anni.  

Ronchi calcio nato nel 1945, l'anno in cui finirà la seconda guerra mondiale, entrerà subito in quella che un tempo era una sorta di Serie C. Nell'Italia del Nord vi era la Lega Interregionale Nord, nove gironi che si dovevano poi incrociare per arrivare nella Serie B. Il Ronchi vi ha partecipato per tre stagioni consecutive, arrivando due volte dodicesima su quindici squadre, per poi retrocedere. Erano gli anni della fine della guerra in una Italia tutta da ricostruire ed in una Ronchi che solo nel 1947, quando si sancirà il suo passaggio all'amministrazione italiana con la fine dell'amministrazione del GMA, inizierà il suo declino calcistico, come accaduto anche alla Triestina calcio. 

Negli anni '90 salirà in Eccellenza, partecipando al primo campionato di Eccellenza che verrà istituito nel 1991. Con una presenza per dieci stagioni consecutive maturando anche a volte buoni piazzamenti, per arrivare a questa nuova avventura che vedeva il Ronchi come una squadra in lotta per la salvezza ma in modo sorprendente è lì a lottare per i primi posti. Attualmente è terza in classifica nel campionato di Eccellenza del FVG, con il terzo miglior attacco e la terza miglior difesa. 

Molti a Ronchi sognano, ma molti stanno anche con i piedi saldamente per terra. Perchè per fare la Serie D se non addirittura sognare la Lega Pro, per riportare il Ronchi dove meriterebbe di stare, ci vogliono milioni di euro. E chi ha questi soldi? Per non parlare del campo di calcio che per diventare uno stadio degno di questo nome necessiterebbe di corposi investimenti ad oggi inimmaginabili a Ronchi. Mai dire mai nella vita, però sapere che per arrivare a certi livelli, sono necessari sempre soldi, palate di soldi, significa anche limitare in modo considerevole aspirazioni, ambizioni di realtà minori, dove il calcio è vissuto forse in modo più sportivo, passionale e sincero rispetto al mondo dei vip che spesso denigrano con il loro atteggiamento il calcio. 

Intanto l'avventura del Ronchi calcio continuerà, i tifosi continueranno a sognare, lotterà partita su partita per dare il meglio e tutto e poi i conti si faranno alla fine di una stagione in ogni caso che rimarrà nella storia del calcio della Bisiacaria e di questa regione.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot