Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

A Trieste pochi posti per i bambini sloveni. Cosa prevedeva il Memorandum del '54?

Si è appreso che a Trieste la situazione degli asili nido comunali per i bambini di lingua slovena è drammatica. Non ci sono posti, perchè pochissime le strutture e le famiglie son costrette, spesso, a recarsi in Slovenia. E' stato anche detto che «Il Memorandum di Londra prevede obblighi solo sulle scuole statali. Il Comune invece non ha vincoli(...) che la legge di tutela non parla mai di asili nido".
La nota legge a tutela della minoranza linguistica slovena, 38/2001, nelle disposizioni finali prevede testualmente che fermo restando quanto disposto dalla presente legge, rimangono in vigore le misure di tutela comunque adottate in attuazione dello Statuto speciale allegato al Memorandum d'intesa di Londra del 5 ottobre 1954, richiamato dall'articolo 8 del trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia. Si specifica che nessuna disposizione della presente legge puo' essere interpretata in modo tale da assicurare un livello di protezione dei diritti della minoranza slovena inferiore a quello gia' in godimento in base a precedenti disposizioni. E che eventuali disposizioni piu' favorevoli rispetto a quelle previste dalla presente legge, derivanti dalla legislazione nazionale di tutela delle minoranze linguistiche, si applicano, sentito il Comitato, anche in favore della minoranza slovena e germanofona nella regione Friuli - Venezia Giulia, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Ora il noto Memorandum di Londra del '54 con il quale si porrà una prima importante pietra per chiudere la questione della contesta nel Confine Orientale, prevedeva una elencazione di scuole slovene  in funzione nella zona in quel periodo storico che viene sotto l'amministrazione dell'Italia in base al Memorandum d'intesa. E l'elenco parte con gli asili infantili. Quelli del Municipio di Trieste erano: Barcola, Gretta via S. Fortunato, San Giovanni, San Giacomo, Servola, San Sabba, Longera, Basovizza, Trebiciano, Villa Opicina, S. Croce, Prosecco. Quindi il Memorandum parla di asili. Quanti ne son rimasti di quelli elencati e che andavano tutelati? Per non parlare poi delle scuole...

Marco Barone  

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