Si è appreso che a Trieste la situazione degli asili nido comunali per i bambini di lingua slovena è drammatica. Non ci sono posti, perchè pochissime le strutture e le famiglie son costrette, spesso, a recarsi in Slovenia. E' stato anche detto che «Il Memorandum di Londra prevede obblighi solo sulle scuole statali. Il
Comune invece non ha vincoli(...) che la legge di tutela non parla mai di asili nido".
La nota legge a tutela della minoranza linguistica slovena, 38/2001,
nelle disposizioni finali prevede testualmente che fermo restando quanto
disposto dalla presente legge, rimangono in vigore le misure di tutela comunque adottate in attuazione dello Statuto speciale allegato al Memorandum d'intesa di Londra del 5 ottobre 1954, richiamato dall'articolo 8 del trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia. Si specifica che nessuna disposizione della presente legge puo'
essere interpretata in modo tale da assicurare un livello di
protezione dei diritti della minoranza slovena inferiore a quello gia'
in godimento in base a precedenti disposizioni. E che eventuali
disposizioni piu' favorevoli rispetto a quelle previste dalla presente
legge, derivanti dalla legislazione nazionale di tutela delle minoranze
linguistiche, si applicano, sentito il Comitato, anche in favore della
minoranza slovena e germanofona nella regione Friuli - Venezia Giulia,
senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Ora il noto Memorandum di Londra del '54 con il quale si porrà una prima importante pietra per chiudere la questione della contesta nel Confine Orientale, prevedeva una elencazione di scuole slovene in funzione nella zona in quel periodo storico che viene sotto l'amministrazione dell'Italia in base al Memorandum d'intesa. E l'elenco parte con gli asili infantili. Quelli del Municipio di Trieste erano: Barcola, Gretta via S. Fortunato, San Giovanni, San Giacomo, Servola,
San Sabba, Longera, Basovizza, Trebiciano, Villa Opicina, S.
Croce, Prosecco. Quindi il Memorandum parla di asili. Quanti ne son rimasti di quelli elencati e che andavano tutelati? Per non parlare poi delle scuole...
Marco Barone
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