La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il mercato che sopravvive al tempo, alla storia

Ogni epoca ha avuto il suo mercato. Dall'antico Egitto, all'Impero Romano, all'antica Grecia. Il mercato è sempre sopravvissuto al tempo, alla storia. E' il luogo dove si intrecciano lingue e culture diverse, dove l'identità locale si mescola e si contamina con quell'essere viandante, ambulante, che attraversa luoghi, strade, piazze, paesi e città.
Chi lo avrebbe detto che in questo secolo il mercato sarebbe sopravvissuto? Perchè se da un lato i centri si svuotano sempre di più, e nascono città finte, i centri commerciali assediano le città, i mercati continuano a resistere e non sembrano conoscere crisi. Resistono perchè sono una tradizione secolare che nessun futuro potrà mettere in discussione.



Dalla quantità, alla qualità, variano gli anni e variano le merci che potrai trovare, l'origine. Ma il mercato non è solo questo, dove il lavoro, il sacrificio di chi fa il mercato è enorme. 
Il mercato è socializzazione, si incontrano vecchie e nuove generazioni. Non devi per forza comprare. Il mercato è come una calamita, ti attira, osservi le bancherelle, catturi i discorsi dei passanti, saluti qualcuno, ma difficilmente il tuo sguardo sarà basso. Esci per fare un giro al mercato. Respirare aria di vita. Forse il mercato è l'unica cosa sociale che è rimasta in questo mondo, teniamocelo stretto, questo pezzo di vita, che non conosce tempo ed ha attraversato la storia, ovunque esso sia.

Marco Barone

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