La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il giorno 11 novembre Ronchi incontra la famiglia di Giulio Regeni con una iniziativa dal titolo "ragazzi cittadini del mondo"

Quello che è accaduto tra il 25 gennaio 2016, presso il Cairo ed il 3 febbraio successivo, rapimento di Giulio e rinvenimento del copro nel mentre si stava svolgendo un summit economico con una delegazione del governo italiano, rimarrà per sempre impresso nella storia del nostro Paese e dell'Egitto. Fino a quel momento dell'Egitto si sapeva poco, i fari dei media e dell'attenzione mondiale non erano certamente focalizzati sulla situazione sussistente a livello di diritti umanitari in quel Paese, con cui l'Occidente tratteneva e trattiene ancora oggi, inclusa l'Italia, proficui rapporti economici, politici.
La storia di Giulio ha colpito. Colpito perchè lui, cittadino del mondo, è ancora come se fosse qui tra di noi, a lottare non solo per la verità e giustizia, ma perchè nel mondo quello che è a lui successo non possa più ripetersi.Non debba accadere mai più.
Ciò grazie soprattutto all'inarrestabile lotta quotidiana della sua stupenda famiglia, di chi li ha sostenuti fin dal primo istante per arrivare ad una solidarietà intercontinentale più unica che rara. Non si era mai vista nel mondo una risposta popolare così compatta, viva, umana e di solidarietà per pretendere la cosa più basilare e normale che possa pretendersi in qualsiasi sistema minimamente rispettoso dei diritti umani, e civile. Verità e giustizia. 
Ronchi è una località che fin da subito si è attivata, anche visivamente con striscioni, cartelli , con quel fiume giallo, a sostegno di Giulio. Perchè Giulio è qui con noi, anche a Ronchi. E vogliamo raccontare la sua storia, a partire dai ragazzi, dai più giovani, perchè deve essere diritto universale di tutti quello di potersi sentire cittadini del mondo, poter viaggiare, studiare, per il nostro piccolo mondo, anche se difficile. E da qui nasce il titolo, scelto dai ragazzi, " Ragazzi cittadini del mondo". Iniziativa promossa,aderendo alla campagna di Amnesty International, dall'ANPI di Ronchi in collaborazione con Leali delle Notizie, Circolo Arci Curiel di San Canzian d'Isonzo  e con l'importante patrocinio del Comune di Ronchi.
Appuntamento il giorno 11 novembre 2017 ore 18.00 presso la sala della Chiesa di Santa Maria Madre di Ronchi, via Redipuglia 2.

Marco Barone 


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