C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Per il Ministro dell'Interno c'è il "pericolo" di rivoluzione?



Non esiste un concetto definito di rivoluzione, perché la rivoluzione è in permanente evoluzione e definire la rivoluzione vorrebbe semplicemente significare la fine stessa della rivoluzione.
Il termine rivoluzione ultimamente è stato utilizzato per vari eventi politici e sociali rilevanti, come la Primavera Araba, la prima elezione di Obama alla guida degli Usa, ma anche per semplici spot pubblicitari.
A parer mio la rivoluzione altro non è che la rottura di quelle catene che legano una moltitudine di individui ad una collettività amorfa adattata all'ordine sociale ed economico come imposto da una cerchia elitaria indirizzante l'equilibrio sociale oggi esistente.
Equilibrio fondato sulla non equità, sulla non solidarietà, sull'austerità, sull'ingiustizia sociale.
La rivoluzione dovrebbe mirare alla realizzazione di un sistema sociale fondato sull'equità, solidarietà e giustizia sociale rispettosa dei diritti umani.
Già, perché oggi giorno il concetto di giustizia sociale è utilizzato spesso anche dalle forze di estrema destra, che dilagano in tutta Europa, ed allora si deve differenziare anche il concetto medesimo di giustizia sociale.
Woody Allen direbbe che per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione.
Il qualcuno o qualcosa contro rivoltarsi esiste, è il capitalismo, mentre quel qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione lo si intravede.
Ed è per questo motivo che il Ministro dell'Interno ha recentemente dichiarato che "Non possiamo consentire alla piazza di fare le scelte della politica” , mentre il Capo della Polizia afferma che “quando chi deve affrontare il problema e trovarne la soluzione non lo trova, ecco che diventa tutto dissenso, tensione, fibrillazione, effervescenza di piazza. Ecco che i poliziotti sono chiamati ad affrontare un problema che non toccherebbe loro”


Cosa vuole dire ciò?
L'Italia è in fase di sospensione democratica. Cosa ammessa pacificamente da tutte le componenti sociali, politiche e sindacali. Esiste un vuoto politico enorme, è venuta meno la canonica intermediazione tra la collettività ed il Palazzo della rappresentanza con il conseguente annichilimento della sovranità popolare.
Legittimare le azioni di protesta, spesso dure e violente, cosa in vari casi inevitabile, in altri artificiosa, vorrebbe dire legittimare azioni che mirano a demolire l'esistente, o meglio a colmare il vuoto politico con l'essenza della democrazia, la sovranità popolare.
Certo è anche chiaro che qualcuno coglierà l'attimo per indirizzare le lotte nell'ambito della campagna elettorale, ma l'astensionismo enorme e reale e la voglia di andare oltre, travolgerà ogni ipocrisia.
Ecco alcuni sindacati concertativi, anche di sinistra, che sino ad oggi hanno ammortizzato il conflitto sociale, prendere le distanze dalle manifestazioni di piazza, ritirarsi dagli scioperi “unitari”, od in alcuni casi neanche parteciperanno alle iniziative per esempio intraprese dall'unico movimento che ora è visibile, quello studentesco.
Avranno probabilmente delle direttive chiare in tal senso, unire il fronte del lavoro con quello studentesco è pericoloso.
Unire operai e studenti, lavoratori e studenti è un qualcosa da evitare per coloro che trovano legittimazione esistenziale proprio grazie a questo sistema economico e sociale che contrastano solo in via demagogica. D'altronde ciò è comprensibile visto e rilevato che parliamo di corporazioni sociali e sindacali che hanno un ruolo importante ed economico grazie alle regole esistenti.
Le forze dell'Ordine sono chiamate a garantire, sotto la maschera dei luoghi sensibili, il sistema esistente, l'antidemocrazia, la non sovranità popolare. Questo, i singoli soggetti che fanno parte delle forze dell'ordine, devono comprenderlo ed allora il manganello e la non legittimazione politica o sindacale delle lotte vere e sincere e non strumentali od indirizzate per altri fini, si coalizzano per evitare semplicemente ciò che rischia di essere inevitabile, la rivoluzione per la sovranità popolare.
Forse manca la consapevolezza di ciò, forse il popolo non è ben cosciente che si è innanzi ad un bivio che potrebbe comportare la caduta del presente. Probabilmente anche la paura del dopo, l'incertezza del dopo, rende tutto semplicemente labile e destinato, forse, ad un semplice urlo di piazza.
Sarà una storia lunga, molto lunga, ma il popolo deve sapere che il neofascismo e neonazismo è alle porte, e sbatte sempre con maggior violenza i pugni per far sentire la sua presenza, se non si organizzerà in modo chiaro e conciso e consapevole l'azione della rivolta, quello che potrebbe sembrare un semplice malumore ma che in realtà è reazione alla depressione e repressione sociale, verrà coltivato da chi vuole semplice autoritarismo, stragi, da chi vuole il male dell'umanità.








Commenti

  1. LA ESISTENZA DI UN PROGETTO PIU' CONCRETO E DI UNA SPECIFICA ORGANIZZAZIONE SEGRETA CHE VENGONO DA LONTANO SONO STATE INDICATE COME LA RAGIONE PRIMA E ULTIMA DI TUTTA LA GRANDE DISCOVERY IN UN BLOG IN RETE . UN FATTO CHE MI HA COLTO DI SORPRESA . http://paoloferrarotrumanshowstory.blogspot.it/
    Il POST 8 immesso nei diversi blog del CDD , avendo solo qualcuno capito prima di altri, ed a lui tributando noi questo post, svela quale era la più esatta natura della denuncia nostra e della vasta operazione realizzata, con l'aiuto di tutti . [ http://vittimep2.blogspot.it/2012/10/il-giudice-ferraro-stava-scoprendo-la.html ]
    Abbiamo seguito un preciso e scandito programma di lavoro , centellinando in progressione dati informazioni e prove documentali ed audio, affinchè compartimenti istituzionali, frammenti non deviati e forze politiche e sociali maturassero la consapevolezza della effettiva portata di ciò che, è esplicitamente indicato, , con esatta definizione anche concreta, da questo blogger.
    Intorno ai fatti che si diramavano dalla Cecchignola avevo capito agli inizi del 2011 che c'era qualcosa di potente ed organizzato dietro e che c'era o poteva esserci un obiettivo “golpista “ di medio periodo, costruito nel tempo, ma molto più simile ad una strategia eversiva concreta.
    Sinora non ho potuto né dare gli elementi relativi né fornire indicazioni ulteriori , che pure mi erano un po' sfuggite in una conferenza ad Orte , dove però avevo pregato di non effettuare e comunque non diffondere la registrazione della parte iniziale.
    La stessa morte di Melania Rea non si spiegava solo con gli inconfessabili “segreti “ del trattamento e della “gestione “delle militari, né solo con i traffici gestiti ad alti livelli , né con la necessità di coprire attività illecite gravi ed ordinarie , né solo con l'utilizzo di metodologie e pratiche frutto di sperimentazioni e attività segretate .
    Non so per certo se avevo azzeccato tutti gli scenari mentre so che non avevo gli strumenti necessari ad acquisire prove concludenti, muovendomi come privato e non come inquirente, ma ero sufficientemente convinto, ed oggi lo sono ancora, ragionevolmente , che il grumo nero da me individuato, operava essenzialmente nel centro Italia ed eminentemente in Campania e nel Lazio con diramazioni in Abruzzo , Umbria e Liguria . Lo ho detto in varie occasioni, ma senza spiegare altro.
    Non di una nuova P2 ma di una organizzazione coperta , una sorta di super gladio, o nuova gladio di stampo massonico e legata a poteri forti militari, ragionavo nel foro interiore. Facevo ipotesi .. sulla scorta di pochi elementi, dei quali non ho parlato pressochè mai: avvisai nella primavera del 2011 come potevo e chi avrebbe potuto intuire e capire .
    SEGUE ... SUL BLOG
    Nel prossimo mese chiedo a tutti un impegno straordinario. Leggere con la integrale chiave di lettura gli otto post della grandediscovery, e diffonderne la esistenza in tutta la rete .
    Dopo un anno e mezzo di lavoro senza soste , chiedere alle migliaia di persone che hanno seguito 15 minuti al giorno di diffusione in rete .. mi sembra il minimo. Fateci, fatevi contenti.
    Nel mentre movimenti sociali e fermenti politici crescono , facciamo crescere la consapevolezza pubblica di quel qualcosa di potenzialmente pericoloso a medio termine che avevamo ulteriormente intuito . Anche perchè se mai fosse stato parzialmente disinnescato in ipotesi esistendo, con effettiva e provata concretezza, lo dovremmo a noi anche ed a voi.

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  2. condivido e diffondo.
    Sono convinto anche io che sia in itinere una operazione come da te pienamente colta e denunciata!
    cordialmente,
    m.b

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