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Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Sciopero per la libertà d'informazione. Per una settimana non compriamo i quotidiani

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Chiedo la diffusione, se condiviso, di questo appello. E' innegabile che la libertà d'informazione, come attuata e vigente in Italia, sia una libertà relativa. Relativa perché ogni quotidiano ha un proprio editore che risponde all'interesse di una data lobby economica e di potere e si arroga il diritto di informare. Diritto concesso dalla società. Relativa perché la notizia viene governata per fini di potere. Relativa perché la stampa che condiziona l'opinione pubblica governando la notizia è piegata al volere predeterminato non rispettoso di quella oggettività che dovrebbe fondare il tempio dell'informazione. Libertà di informare, di essere informati. Una libertà legata al concetto del profitto, una libertà schiavizzata dal sistema. Chi pretende di informare i cittadini, si assume una enorme responsabilità sociale, etica e morale. Chi può farlo è colui che ha mezzi e strumenti economici. Ed ovviamente indirizza l'opinione pubblica ver...

Se le primarie del Pd “sospendono” la lotta

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24 novembre. Una data attesa, non disattesa dalla voglia di chi crede che un mondo migliore sia possibile, disattesa invece da chi, per ragioni ovvie e politiche, ha addomesticato il conflitto sociale che velocemente piombava verso una tensione a dir poco esplosiva. Appelli e timori, ed alla fine, rispetto al 14 novembre, si sono registrate in sostanza la metà della metà dei manifestanti in piazza. Per esempio a Trieste dai 3000 reali del 14 novembre si è passati ai 600 reali del 24 novembre. Così come accaduto nel resto d'Italia. Certo i numeri sono importanti, sono lo specchio del dissenso o del consenso, ma nello stesso tempo devono indurre alla riflessione seria. E' emersa una copertura mediatica eccezionale, i Cobas, per la prima volta dopo anni di pessima informazione e censure, hanno avuto una visibilità incredibile, oltre ogni previsione. La Cgil è sparita dalle piazze, non ha partecipato al corteo con gli studenti, ma non è stata l'unica. Vuoi ...

Per il Ministro dell'Interno c'è il "pericolo" di rivoluzione?

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Non esiste un concetto definito di rivoluzione, perché la rivoluzione è in permanente evoluzione e definire la rivoluzione vorrebbe semplicemente significare la fine stessa della rivoluzione. Il termine rivoluzione ultimamente è stato utilizzato per vari eventi politici e sociali rilevanti, come la Primavera Araba, la prima elezione di Obama alla guida degli Usa, ma anche per semplici spot pubblicitari. A parer mio la rivoluzione altro non è che la rottura di quelle catene che legano una moltitudine di individui ad una collettività amorfa adattata all'ordine sociale ed economico come imposto da una cerchia elitaria indirizzante l'equilibrio sociale oggi esistente. Equilibrio fondato sulla non equità, sulla non solidarietà, sull'austerità, sull'ingiustizia sociale. La rivoluzione dovrebbe mirare alla realizzazione di un sistema sociale fondato sull'equità, solidarietà e giustizia sociale rispettosa dei diritti umani. Già, perché oggi giorno il conc...

Scuola: è già finita l'unità sindacale?

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Sì, è finita o meglio forse non è mai iniziata quell'unità sindacale tanto invocata dai lavoratori della scuola. Esistono differenze di metodo, esistono differenze di sostanza, esistono differenze di interessi da tutelare, esiste un diverso modello di scuola da difendere, insomma sindacato che vai modello di scuola da difendere che troverai. La scuola in movimento ha fatto tremare i partiti politici, poiché quello della scuola, con tutto il suo indotto, è un bacino elettorale incredibilmente importante per la politica e praticamente sono state ottenute vari risultati, che non definirò conquiste, importanti. Risultati attinenti a delle problematiche che comunque, sia ben chiaro, non sono archiviate definitivamente ma solo rinviate nel tempo, giusto dopo il tempo delle consultazioni politiche. Penso alla storia delle 24 ore, al PDL Aprea/Ghizzoni che sembra essere destinato ad un rinvio alla prossima legislatura, alla partita a scacchi degli scatti. Ma il problema è c...

A novembre previsti oltre 90 scioperi

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--> Nel solo settore del pubblico impiego si registrano oltre 90 scioperi. Da semplici scioperi di che riguardano singole vertenze di piccole realtà cittadine a grandi eventi di rilevanza nazionale, come lo sciopero europeo del 14 novembre, proclamato dai Cobas in Italia, a cui ha aderito ora anche la CGIL ma con solo 4 ore di sciopero, a quello potenzialmente unitario nel solo settore della scuola del 24 novembre. I luoghi di lavoro sono in movimento. Assemblee anche autoconvocate dai lavoratori per i lavoratori, forme di boicottaggio, rifiuto di svolgere attività non obbligatorie e non dovute, insomma lo sciopero con tutte le sue varie articolazioni, nonostante tutto, resiste. La politica istituzionale non è più rappresentativa della volontà popolare. Recentemente la risata di alcuni giornalisti ha travolto, in modo ironico, il commento freddo del Premier Monti, sulla questione spread. Parla l'ex Premier Berlusconi e lo spread sale. Ma vi ...