La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Arrestato per scritte antimilitariste?

Sul sito Indymedia si legge testualmente che Stefano, compagno torinese frequentatore dell'area libertaria, spesso attivo anche nelle mobilitazioni No Tav, si trova nel carcere di Ivrea per accuse legate a scritte antimilitariste apparse all'Alenia e contro il quotidiano La Stampa.
per inviare telegrammi, lettere, cartoline:
STEFANO MANGIONE
CASA CIRCONDARIALE
CORSO VERCELLI 165
10015 IVREA (TO)

Non voglio entrare nel merito se sia giusto o meno scrivere sui muri, non è questo il  punto.
Si può essere arrestati per una manifestazione del pensiero, anche  dura, anche critica, anche infamante il potere vigente, lo Stato esistente?
Detenzione per la libertà di espressione?
E' questa la democrazia oggi esistente?
Se quanto riportato su indymedia, visto e rilevato che non si riescono ad avere maggiori informazioni, dovesse essere confermato, sarebbe a dir poco incredibilmente assurdo.
Ma tale assurdità non mi sorprende.
Non mi sorprende più nulla.
Viviamo tutti in un Paese letteralmente andato in malora.
La libertà di espressione, in qualsiasi forma venga manifestata, non si processa, non si arresta.
MAI!

Marco Barone

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