Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

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Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

Bruxelles e le vetrine hot


Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea.
Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere.
L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale .
Certo, comprensibile.
Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse.
Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetrina, come oggetto, in Rue d'Aerschot, vicino alla stazione nord di Bruxelles ed a pochi minuti dal Parlamento europeo.
Donne, prevalentemente dell'Est, esposte in vetrina proprio come accade ad Amsterdam.
Quanto è credibile una Unione Europea che si batte contro la donna oggetto, quando a pochi minuti dal luogo ove si discute ed evocano principi in tal senso, vige, con tolleranza, una situazione a dir poco indegna?


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