La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume
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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio
Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 1938, nella seduta del 2 marzo 1938, l'anno in cui si proclameranno le leggi razziali, i deputati si alzarono in piedi, alla camera: Onorevoli Camerati, Gabriele d'Annunzio è morto! Per lutto nazionale la seduta è tolta e rinviata a venerdì. Ci furono, poi, i funerali di stato. E Mussolini più di una volta si spese su D'Annunzio e l'atto compiuto dallo stesso su Fiume. « D’Annunzio è stato l’animatore in tempi oscuri delle nuove grandi realtà italiane, a preparare le quali egli diede la poesia dell’azione. » (Dal messaggio inviato ai dirigenti del Maggio musicale ( il 3 Giugno 1938). — X I I , 7.) Nel decimo anniversario dell'occupazione di Fiume, ad esempio, a Roma ci fu una cerimonia istituzionale importante all'altare della patria, a dimostrazione che ci fu continuità e veduta d'insieme tra ciò che rappresentò la presa di Fiume ed il fascismo.
Il Comune stesso da cui partì quella marcia, ebbe per volontà del fascismo cambiato il nome da Ronchi di Monfalcone, in Ronchi dei Legionari, con tanto di inaugurazione nel 1925 del palazzotto municipale. Marcia che in realtà andrebbe chiamata passeggiata, perchè di questo si trattò. Partirono in un centinaio da Ronchi, indisturbati, non furono praticamente mai osteggiati, entrarono a Fiume con serenità, in quel 12 settembre del 1919, per poi compiersi con il natale di sangue il disastro con decine di morti, tra cui Carabinieri ed Alpini mandati dal governo italiano per scacciare i legionari.
mb
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