Sul
sito del Ministero dell'Interno viene pubblicizzata la mostra
inaugurata presso la Scuola superiore di
Polizia la mostra fotografica sulla storia della Digos di Milano. Ben
42 foto la prima sarà quella di Piazza Santo Stefano del 1968,
l'ultima quella del 29 maggio 2012 sul Processo
d’Appello ai membri del Partito Comunista-Politico Militare
a colori, mentre la maggior parte saranno in bianco e nero.
La quasi totalità delle foto sono state fornite dall'archivio del
Corriere della Sera, solo due saranno dell'archivio della Questura e
si riferiscono agli eventi del giorno 11 marzo 2006 le barricate di
corso Buenos Aires, ovviamente è stata omessa la vicenda
Pinelli, mentre ben tre foto ricordano Calabresi. E' da evidenziare altresì come la mostra ben rappresenta la repressione unilaterale verso le forze antagoniste, autonome,comuniste,anarchiche, sindacali di sinistra, nulla su quelle di destra. Insomma una mostra che ben evidenzia, specialmente con le omissioni, con le non foto, la linea "politica" della Questura di Milano.
E'
singolare notare che il logo della Scuola superiore di Polizia,
fondata nel 1902 che collabora con La Sapienza ed ha una biblioteca
con oltre 4000 mila volumi, sia uno stemma araldico che rappresenta
un libro ed una sciarpa tricolore. Il logo viene così spiegato: Il
libro è simbolo della cultura e dello studio ed al suo interno è
raffigurato l'emblema della Repubblica Italiana. La sciarpa
tricolore rappresenta il magistero di cui è investito il funzionario
di polizia nei servizi di maggiore rilevanza e rappresentatività.
Il logo è contornato dalla frase 'Scientia Alitur Libertas', per
evidenziare che la libertà, la cui tutela è compito della polizia,
si nutre del sapere e della cultura.
Quale
libertà e cultura quando si omette, in detta mostra, l'omicidio di
Pinelli? Quale libertà e cultura se non si vuole scoprire la verità
dal velo dell'omertà di Stato? Quale libertà e cultura con una mostra fotografica dalle grandi omissioni e dalla linea politica ben chiara?
Libertà di rappresentare l'apparenza che poi è stata anche sostanza.
Il non mostrare è certamente significativo. La non foto parla più di ogni foto pubblicata.
Seguono alcune
foto della mostra fotografica:
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