L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Nasce a Trieste il Coordinamento scuola bene comune



Una iniziativa proposta da alcune RSU delle scuole triestine ha riempio l'aula magna del Liceo Dante di Trieste.
Enorme la partecipazione studentesca, ma anche vari lavoratori della scuola e semplici cittadini hanno voluto far sentire la propria voce.
Gli interventi degli studenti erano incentrati specialmente sulla problematica dell'edilizia scolastica, sul crescente autoritarismo sociale e sul rischio reale della privatizzazione della scuola pubblica italiana.
Alcuni lamentavano l'impossibilità reale di poter svolgere l'assemblea nella propria scuola perché priva di idonei locali, ma è stato fatto notare che con il pdl Aprea/Ghizzoni, questo problema verrà risolto in modo semplice, si cancellerà il diritto all'assemblea per studenti e genitori e verrà rimesso alla singola discrezionalità degli statuti delle scuole.
Il Pdl Aprea/Ghizzoni e l'Invalsi crea enorme preoccupazione e certamente sarà uno degli elementi fondanti la battaglia culturale e sociale che caratterizzerà il nascente coordinamento scuola bene comune di Trieste.
Nel documento stilato nell'Aula Magna del Liceo Dante emerge la volontà di promuovere forme di lotta per contrastare la distruzione della scuola pubblica, per difendere la dignità della comunità scolastica e il ruolo fondamentale del diritto allo studio e della democrazia nella scuola. Ma si prevede anche l’organizzazione nei prossimi giorni di una notte bianca per l’istruzione pubblica, l'adesione alla manifestazione cittadine del 13 novembre, che prevede la consegna in Prefettura dei temi svolti dagli studenti su “Lascuola che vorrei” nonché la partecipazione allo sciopero generale e al corteo di mercoledì 14 novembre con partenza da Piazza Goldoni alle 9.30 e alla giornata dello studente del 17 novembre.
A tal proposito un documento degli studenti del Liceo Oberdan di Trieste  afferma che "sebbene il blocco totale delle attività extra-curricolari penalizzi in massima parte noi studenti, privandoci di corsi di recupero, crediti formativi, viaggi di istruzione e attività che contribuiscono all’accrescimento delle nostre capacità, quest’anno abbiamo deciso di coordinare gli sforzi, unendoci nella protesta, al corpo docenti. Perciò martedì 13 novembre 2012, scenderemo in piazza, uniti, consegnando i temi svolti in classe dagli studenti, con cui vogliamo dimostrare che esiste la possibilità di creare una scuola migliore, in cui la qualità dell’insegnamento, la formazione dell’individuo e la messa in sicurezza degli edifici vengano rispettati e siano le fondamenta per un sistema formativo più efficiente."

Insomma è nato un  Coordinamento che manifesta il pieno appoggio alle iniziative che in questi giorni vengono promosse in diverse scuole cittadine ma anche italiane come forma di protesta contro i tagli all'istruzione e il ddl n.953 Aprea/Ghizzoni, ed infine esprime una seria preoccupazione per le crescenti risposte autoritarie nei confronti di chi in modo variegato manifesta la propria indignazione per lo stato in cui versa la scuola pubblica italiana.
Insomma l'Italia, da Trieste a Palermo, è unita dalla scuola che non arresta la protesta.

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