Una iniziativa proposta da alcune RSU
delle scuole triestine ha riempio l'aula magna del Liceo Dante di
Trieste.
Enorme la partecipazione studentesca,
ma anche vari lavoratori della scuola e semplici cittadini hanno
voluto far sentire la propria voce.
Gli interventi degli studenti erano
incentrati specialmente sulla problematica dell'edilizia scolastica,
sul crescente autoritarismo sociale e sul rischio reale della
privatizzazione della scuola pubblica italiana.
Alcuni lamentavano l'impossibilità
reale di poter svolgere l'assemblea nella propria scuola perché
priva di idonei locali, ma è stato fatto notare che con il pdl
Aprea/Ghizzoni, questo problema verrà risolto in modo semplice, si
cancellerà il diritto all'assemblea per studenti e genitori e verrà
rimesso alla singola discrezionalità degli statuti delle scuole.
Il Pdl Aprea/Ghizzoni e l'Invalsi crea
enorme preoccupazione e certamente sarà uno degli elementi fondanti
la battaglia culturale e sociale che caratterizzerà il nascente
coordinamento scuola bene comune di Trieste.
Nel documento stilato nell'Aula Magna
del Liceo Dante emerge la volontà di promuovere
forme di lotta per
contrastare la distruzione della scuola pubblica,
per difendere la
dignità della comunità scolastica
e il ruolo fondamentale del diritto
allo studio e della democrazia nella scuola.
Ma si prevede anche l’organizzazione nei prossimi giorni di una
notte bianca per
l’istruzione pubblica,
l'adesione alla manifestazione cittadine del 13 novembre, che
prevede la consegna in Prefettura dei temi svolti dagli studenti su
“Lascuola che
vorrei” nonché
la partecipazione
allo sciopero generale e al corteo di mercoledì 14 novembre con
partenza da Piazza Goldoni alle 9.30
e alla giornata dello studente del 17 novembre.
A tal proposito un documento degli studenti del Liceo Oberdan di Trieste afferma che "sebbene il blocco
totale delle attività extra-curricolari penalizzi in massima parte noi
studenti, privandoci di corsi di recupero, crediti formativi, viaggi di
istruzione e attività che contribuiscono all’accrescimento delle nostre
capacità, quest’anno abbiamo deciso di coordinare gli sforzi, unendoci
nella protesta, al corpo docenti. Perciò martedì 13 novembre
2012, scenderemo in piazza, uniti, consegnando i temi svolti in classe
dagli studenti, con cui vogliamo dimostrare che esiste la possibilità di
creare una scuola migliore, in cui la qualità dell’insegnamento, la
formazione dell’individuo e la messa in sicurezza degli edifici vengano
rispettati e siano le fondamenta per un sistema formativo più
efficiente."
Insomma è nato un Coordinamento che manifesta il pieno appoggio alle iniziative che in
questi giorni vengono promosse in diverse scuole cittadine ma anche
italiane come forma di protesta
contro i tagli all'istruzione
e il ddl n.953
Aprea/Ghizzoni, ed
infine esprime una seria preoccupazione per
le crescenti risposte autoritarie
nei confronti di chi in modo variegato manifesta la propria
indignazione per lo stato in cui versa la scuola pubblica
italiana.
Insomma l'Italia, da Trieste a Palermo,
è unita dalla scuola che non arresta la protesta.
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