Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

L'Amen della Dignità

Nel nome della madre ribelle e del padre rivoluzionario,
del figlio indignato e della figlia #occupata
dello spirito laico ed infuocato,
ecco l'Amen della Dignità.



Ci sono cose che vorrei dire,
ci sono cose a cui vorrei conferir forma e verbo,
sostanza ed essenza,
ci sono cose che non sono,
ci sono cose che sono,
eppure ora,
sì,
ora,
in questo preciso istante destinato nel laico addivenire
ad essere passato di un momento vissuto, impresso e carpito nella fugace corsa del tempo
che mai arresta nel suo essere libero la libertà di non essere tempo,
voglio semplicemente scrivere,
che la dignità è sepolta dal rudere della prostituzione
nell'era della celebrazione del corpo,
femminile o maschile,
nel secolo dell'esaltazione dell'apparenza,
nell'epoca priva di ogni cognizione di reale indignazione.
Lavoratori licenziati,
lavoratori che urlano la ricerca della solidarietà,
lavoratori reintegrati,
lavoratori isolati dall'egoismo che uccide ogni risoluzione ribelle
al problema capitalismo.
Ho scritto e denunciato,
che dietro la maschera del debito pubblico si cela altro disegno,
il cui unico scopo è denigrare ogni diritto sociale,
alienare ogni bene comune,
ma il popolo è sordo, orbo e muto.
Perché vedere la non realtà, sperare che tal tempo sia frutto solo in momentaneo fermento
è certamente semplice e conveniente,
perché risponde alla necessità esistenziale dell'egoismo malato e drogato dal consumismo.
Cambiamento e disadattamento è cosa ardua, forse ingiusta, forse disgusta, ma sarà inevitabile,
sarà inevitabile, sarà inevitabile.
Prima il lampo, poi il tuono, poi la tempesta, poi il diluvio capitale.
Si salverà solo chi avrà edificato l'arca della solidarietà, chi avrà visto e capito, lottato e compreso,
che il tempo delle concessioni è finito.
Eppure il maledetto pastore ordina al gregge cosa fare e non fare,
ed il servo gregge ubbidisce.
Gregge servile, rinchiuso nell'ovile della falsità,ed apparenza,ove ogni prostituzione è possibile,
ove ogni compromesso è fattibile, ove ogni libertà è illusione, ove ogni ribellione è reazione.
Giunge ora il momento della tempesta,
il diluvio capitale è vicino,
sovranità popolare soppressa,
democrazia partecipativa oppressa,
dignità sociale repressa.
Amen.
Andate in tale eresia
in lotta.

Marco Barone
 

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