Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...
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I vestiti dei migranti sul Carso triestino e la visita di Salvini: una scenografia ad hoc
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Questo il breve messaggio di Salvini, dopo aver visitato il Carso Triestino, confinante con la Slovenia: "Un saluto dal confine con la SLOVENIA: chilometri e chilometri SGUARNITI, indumenti, coperte, scarpe sparsi ovunque... Grazie al governo Renzalfano, qui ENTRA ed ESCE chi vuole... altro che controlli alle frontiere!!! Fai girare!" Un video che ha avuto oltre cento mila visualizzazioni. Dunque effetto mediatico riuscito. Si vede Salvini, seguito da alcune telecamere e giornalisti addentrarsi in luogo specifico. Poi un paio di Jeans in bella vista su quello che rimane di un povero albero, scarpe, una bottiglia di plastica, uno zainetto color nero ecc.
Immagini che ricordano quelle pubblicate in estate 2015 dalle ronde triestine( che sono quelle che ora seguono). Già, perché a Trieste, città tipica per il no se pol, ma in questo caso stranamente se pol, da diverso tempo esistono delle ronde, che pattugliano la città, ed anche il Carso. Come si può vedere la somiglianza della "scenografia" è abbastanza simile. Magari i luoghi saranno anche diversi, chissà, però dei pensieri sorgono.
Da quanti tempo sono lì i vestiari dei migranti? Perché non sono stati rimossi? Sorge il dubbio, diciamo così, che servivano anche a questo.
A creare una scenografia mediatica finalizzata a denunciare il fatto che i confini sono non presidiati. Peccato che la rotta balcanica, ad oggi, non ha neanche sfiorato il Friuli Venezia Giulia, se non in modo praticamente inconsistente. Peccato che l'esercito che è stato annunciato ai confini, ed in questo caso per fortuna, è stato più una mera operazione mediatica e politica che sostanziale. Peccato che la Slovenia si è già chiusa con il suo maledetto filo spinato. E dunque di cosa stiamo parlando qui? Del nulla. Di una immensa speculazione politica sull'inesistente. Il FVG ha certamente dei problemi in materia di non accoglienza. Il caso di Gorizia ha fatto pessima scuola, Trieste con il suo Silos, diventato per l'ennesima volta luogo degli invisibili, anche. Ma parliamo di casi minimi ed irrisori, seppur importanti e gravi per le mancanze istituzionali che ne sono derivate, e per il degrado umano che hanno vissuto e che continuano a vivere esseri umani, rispetto al più complesso fenomeno inevitabile della emigrazione ed immigrazione a cui stiamo assistendo e che comunque, almeno nel 2015, anno dell'emergenza, ha visto l'Italia vivere gli stessi numeri più o meno del 2014. E nel 2014 non vi è stata nessuna conclamata emergenza. Ma cosa aspettarsi da chi si fa fotografare con il noto pugile di Trieste il cui motto è famiglia, dio e patria, anche se siamo nel 2016 e qualcuno forse dovrebbe ricordargli che il mondo è cambiato da un pezzo rispetto al medioevo e lo invita, ridendo, ad andare dall'altro lato della via a dare due cazzotti? Il riferimento era a chi ha protestato contro Salvini e le sue politiche, che intanto viene caricato e violentemente un paio di volte.
Ma se davvero Salvini vuole dare due cazzotti a chi protesta contro di lui, perché non ci va realmente? Senza farsi proteggere dalle forze dell'ordine? Se gli piace questo tipo di politica maschia, da pugile, da ring? Certo, si dirà era una battuta.
Ma la politica non ha bisogno di battute, ma di serietà e di cambiamento e Salvini rappresenta certamente una battuta d'arresto per quel tipo di società multiculturale, mitteleuropea che non vogliamo soprattutto a Trieste.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Prima del famigerato esodo, Cherso, come Lussino e come tanti altri posti del Quarnero, dell'Istria croata oltre che slovena, della Dalmazia, la presenza degli italiani autoctoni era importante, in alcuni casi si arrivava ad avere la maggioranza assoluta, poi, quello che è stato, è stato, i diritti però del bilinguismo, finalizzati a tutelare tanto l'italiano, quanto le radici e l'identità storica e culturale di questi luoghi, in un certo senso anche se con fatica sono sopravvissuti e difesi con battaglie quasi quotidiane da decenni da parte degli abitanti della minoranza del luogo. Però a volte capita di dover fare i conti con la legge dell'assurdo. Come a Cherso. Dove se da un lato emerge la sede della comunità italiana, con tanto di tricolore, dall'altro, il bilinguismo è praticamente inesistente. Anzi, ridicolizzato. Ci sono cartelli in inglese, sloveno e tedesco e non in italiano, altri, pochissimi, una manciata, in italiano, solo messi forse come accontentin...
Andè a veder su a Opicina, sia nel vecio hotel obelisco che nelle grotte nei dintorni xe pien de vestiti buttadi
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