Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio


 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che 

 "Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta.

I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso".

I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi  per modernizzare l'educazione tecnica, l'Egitto ora gestisce 90 scuole di tecnologia applicata. Infatti il ministero sta perseguendo la cooperazione internazionale per aumentare gli standard e attirare partner dalla Germania, dall'Italia e dal Giappone, con l'obiettivo di lanciare più scuole che offrono programmi accreditati a livello internazionale. E ciò non può che continuare ad avere un sapore di beffa dal momento che Giulio è stato massacrato dagli apparati di sicurezza chiamati a garantire la stabilità della dittatura di Al Sisi, ed in Egitto lui era andato per studiare, appunto. Tutto continua come sempre, zero collaborazione sul fronte giudiziario, zero cooperazione sul fronte dell'uccisione di Giulio Regeni, mentre la giustizia italiana sta facendo il suo cammino solo grazie alle peripezie affrontate dalla famiglia di Giulio insieme al suo inarrestabile avvocato.

Insomma, l'Egitto continua a non essere dichiarato come Paese insicuro, anzi, nel 2024 venne incluso nella lista dei Paesi sicuri, nonostante il quadro ben noto sul fronte dei diritti umani. Ma Giulio non è finito nell'oblio, anche se si parla decisamente meno di Giulio, l'attenzione c'è e quanto a lui accaduto ha lasciato il segno per sempre.

 

 

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