La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

In base ai dati ISTAT i capoluoghi del FVG continuano a perdere abitanti

Le ultime tavole in materia di statistica demografica dell'Istat confermano quello che già si sapeva.
Le città capoluogo del FVG continuano, tutte, a perdere abitanti e segnare un saldo negativo. Trieste è in base ai dati aggiornati a giugno 2015 ferma a 204.700 abitanti, Udine a 99.278, Pordenone a 51.384 e Gorizia, scende sotto i 35 mila abitanti e si ferma a 34.997. Gorizia, in particolar modo, il cui massimo numero insediabile viene calcolato in non oltre 43 mila persone, è quella che più di altre sembra soffrire questo declino. Eppure un tempo questa città raggiunse l'apice di 49 mila abitanti, era certo il 1944, e dopo il Trattato di Pace del '47 perse parte del suo storico territorio, ed in base alle verifiche effettuate e concluse nel 1950 furono circa 7.700 gli abitanti che rimasero in territorio Jugoslavo. Dopo il Trattato di pace l'apice Gorizia lo toccherà nel 1955 con 42 mila abitanti, per poi arrivare al declino di oggi. E nel mentre di tutto ciò in una regione che continua a spopolarsi, quella che potrebbe diventare una grande opportunità di crescita, in tutti i sensi, quale la rotta balcanica, viene vista, invece, come il nemico principale da respingere. A furia di continuare a chiudersi in se stessi, il FVG di questo passo diventerà una regione sempre più vuota.

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