A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Il più grande database della storia, le proteste di tutto il mondo in tempo reale




Si chiama GDELT, è un database accessibile a tutti, globale, ed è finalizzato a catalogare tutti i comportamenti umani, le convinzioni sociali, le ideologie da cui derivano le proteste che possono destabilizzare o stabilizzare il potere, questione di punti di vista.
GDELT è progettato per contribuire a sostenere nuove teorie e conoscenze descrittive dei comportamenti e delle forze motrici dei sistemi sociali su scala globale dal livello micro del singolo attraverso un livello macro che riguarda tutto il pianeta, offrendo la sintesi in tempo reale dei comportamenti della società su scala globale in un database ricco e quantitativo che consente il monitoraggio in tempo reale e l'esplorazione analitica di tali tendenze.
Esiste una cartina interattiva che evidenzia le proteste verificatesi tra gennaio e giugno 2013 in tutto il mondo, ma che non è molto aggiornata, andando a guardare per esempio il Friuli Venezia Giulia, risulta un solo evento, e riguarda Pordenone e non è dato capire quale sia l'evento e quando sia accaduto. Probabilmente verranno evidenziate solo le proteste che vengono considerate come oggetto di particolare attenzione in base a dei criteri non pienamente conoscibili. Il dataset di GDELT è generato completamente da algoritmi software il cui funzionamento avviene senza supervisione umana o di intervento e si basa sul rapporto globale delle informazioni fornite dai media.
Il team GDELT attualmente è composto da Kalev Leetaru della University of Illinois, Filippo Schrodt di Penn State (PSU), e Patrick Brandt della Università del Texas e Dallas (UTD)

consists of Kalev Leetaru of the University of Illinois, Philip Schrodt of Penn State (PSU), and Patrick Brandt of the University of Texas at Dallas (UTD). - See more at: http://gdelt.utdallas.edu/about.html#sthash.uqryf6aE.dpu
Insomma un sito internet che deve essere assolutamente monitorato e che verrà utilizzato ovviamente per prevenire conflitti o proteste sociali o forse anche per provocarle, anche ciò sarà solo questione di punti di vista.
Se un database come questo è pubblico, mi domando, cosa mai avranno a disposizione gli apparati di sicurezza dei vari Stati?









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