Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il più grande database della storia, le proteste di tutto il mondo in tempo reale




Si chiama GDELT, è un database accessibile a tutti, globale, ed è finalizzato a catalogare tutti i comportamenti umani, le convinzioni sociali, le ideologie da cui derivano le proteste che possono destabilizzare o stabilizzare il potere, questione di punti di vista.
GDELT è progettato per contribuire a sostenere nuove teorie e conoscenze descrittive dei comportamenti e delle forze motrici dei sistemi sociali su scala globale dal livello micro del singolo attraverso un livello macro che riguarda tutto il pianeta, offrendo la sintesi in tempo reale dei comportamenti della società su scala globale in un database ricco e quantitativo che consente il monitoraggio in tempo reale e l'esplorazione analitica di tali tendenze.
Esiste una cartina interattiva che evidenzia le proteste verificatesi tra gennaio e giugno 2013 in tutto il mondo, ma che non è molto aggiornata, andando a guardare per esempio il Friuli Venezia Giulia, risulta un solo evento, e riguarda Pordenone e non è dato capire quale sia l'evento e quando sia accaduto. Probabilmente verranno evidenziate solo le proteste che vengono considerate come oggetto di particolare attenzione in base a dei criteri non pienamente conoscibili. Il dataset di GDELT è generato completamente da algoritmi software il cui funzionamento avviene senza supervisione umana o di intervento e si basa sul rapporto globale delle informazioni fornite dai media.
Il team GDELT attualmente è composto da Kalev Leetaru della University of Illinois, Filippo Schrodt di Penn State (PSU), e Patrick Brandt della Università del Texas e Dallas (UTD)

consists of Kalev Leetaru of the University of Illinois, Philip Schrodt of Penn State (PSU), and Patrick Brandt of the University of Texas at Dallas (UTD). - See more at: http://gdelt.utdallas.edu/about.html#sthash.uqryf6aE.dpu
Insomma un sito internet che deve essere assolutamente monitorato e che verrà utilizzato ovviamente per prevenire conflitti o proteste sociali o forse anche per provocarle, anche ciò sarà solo questione di punti di vista.
Se un database come questo è pubblico, mi domando, cosa mai avranno a disposizione gli apparati di sicurezza dei vari Stati?









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