Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Nel portale della Regione FVG non esiste la parola omosessualità



pubblicato su bora.la

L'omofobia, a parer mio, è l’avversione non immotivata ed irrazionale, ma motivata e razionale, alle persone omosessuali. Una società sarà liberà di essere comunità solo quando affonderà nelle acque dell'oceano della memoria perduta quel sentimento di odio razionale perché figlio di un'idea pensata e coltivata e motivato perché figlio della peggiore ignoranza di stato che alimenta ogni fobia verso l'individuo. L'omofobia non è una malattia ma è uno stato pregiudiziale fomentato da falsi valori conservatori e tradizionali e pregiudiziali, il cui unico scopo è preservare quel potere secolare che arde ogni speranza di umanità fomentando ogni discriminazione. Con l’etichetta “discriminazione per orientamento sessuale e per identità di genere” si intende, condividendo quanto scritto da Taurino in Psicologia della differenza di genere, “quell’insieme di stereotipi, rappresentazioni, pregiudizi emotivi e comportamenti orientati a determinare processi di esclusione, condanna, stigmatizzazione, allontanamento, negazione, violenza, nei confronti di ciò che non è inquadrabile nei modelli dominanti di orientamento sessuale e di identità di genere.”

In Friuli Venezia Giulia la situazione, in tal campo, a volte incolto a volte colto, è variegata. Per esempio a Trieste il 17 dicembre 2012 è partita la campagna «Si va DIRITTI all’amore», promossa dal Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica sugli autobus di Trieste per superare l’omofobia e la transfobia, con il patrocinio di Comune e Provincia di Trieste. Ma pochi giorno dopo le autorità locali vietavano un presidio contro le dichiarazioni omofobe del Papa sotto la curia di Trieste per motivi di ordine pubblico. Il 2013 non iniziava sotto buoni auspici, la curia triestina giudica il patrocinio del Comune di Trieste, alla campagna del Circolo Arcobaleno“molto spiacevole” perché «lo scopo è di far passare l’idea che tutte le famiglie, comprese quelle omosessuali, sono famiglie»... Ma la risposta non si è fatta attendere. Il 12 gennaio - i liberi cittadini di Trieste parteciperanno ad una importante manifestazione in via Cavana sotto la curia...E da questa situazione nascerà, su un mio testo, una canzone, il diritto e il rovescio, un video, per quella voglia di andare oltre per osare la libertà, la dignità contro ogni omofobia, che è stato pubblicato anche su bora.la ripreso dalla Rai Regionale e sul sito nazionale dell'Arcigay.

Il Comune di Trieste ha aderito alla rete nazionale RE.A.DY. contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Ma tale adesione, avvenuta a marzo 2013, non è stata una notizia per esempio, per la stampa locale. Diversamente da come accaduto a Udine o quando la stessa Provincia di Gorizia ha aderito alla medesima carta di intenti.
Ma il Comune di Trieste e la Provincia, per la prima volta, hanno voluto organizzare, chiedendo la collaborazione al Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica di Trieste, un’articolata serie di iniziative istituzionali per la giornata mondiale contro l’omofobia per il 2013. Fatti certamente significativi, come significative sono le iniziative anche extra-istituzionali realizzate in Regione, penso per esempio al recente Convegno nazionale contro l'Omofobia, organizzato dal CESP di Trieste ed Arcigay ed Arcilesbica. Il coinvolgimento delle istituzioni è fondamentale, non tanto per una questione di apparenza, o di simboli, ma perché nel momento in cui le realtà istituzionali si prestano a contrastare l'omofobia la transfobia, anche con la sola adozione di meri atti formali, il messaggio che passa alla collettività è certamente rilevante anche se non sufficiente.

Ma devo constatare, che facendo una ricerca sul Portale della Regione Emilia Romagna, all'avanguardia su questa tematica, alla parola omosessualità corrispondono 127 voci nel motore di ricerca, gay 75, omofobia 67, transfobia 2, lgbt 43,Orientamento sessuale e identità di genere 165, mentre, tutte queste parole chiavi seguite da specifici contenuti, salvo quella identità di genere dove risulta una sola voce, invece, nel portale della Regione del FVG, sono praticamente inesistenti. Certamente si deve ricordare che la Regione Friuli-Venezia-Giulia contrasta la discriminazione determinata da orientamento sessuale o identità di genere in diverse sedi della propria legislazione. Cito per esempio La l.r. 1 dicembre 2006, n. 25, “Sviluppo della rete bibliotecaria regionale, tutela e valorizzazione delle biblioteche e valorizzazione del patrimonio archivistico” assegna alla biblioteca pubblica dell’ente locale il compito di sviluppare una “cultura democratica e di pace, garantendo uguaglianza di accesso alle conoscenze e alle opinioni, indipendentemente dalla razza, nazionalità, religione, cultura, idea politica, età, limiti di apprendimento, sesso o orientamento sessuale degli utenti.” La l.r. n. 12 del 23 maggio 2007 -“Promozione della rappresentanza giovanile, coordinamento e sostegno delle iniziative a favore dei giovani” la quale stabilisce che le politiche giovanili devono mirare a “riconoscere le pari opportunità, anche con attenzione al rispetto tra i generi e dell’orientamento sessuale al fine prevenire discriminazioni e violenze.”

Però una legge vera e propria contro l'omofobia e transfobia, a livello regionale, pur essendo Regione a Statuto Speciale, non esiste. Infatti, l' Arcigay del FVG ha proposto , durante le recenti elezioni, ai candidati alla Regione FVG, una bozza di legge regionale contro le discriminazioni sessuali . Il Primo articolo è così formulato:” La Regione Friuli Venezia Giulia adotta, in attuazione dell’articolo 3 della Costituzione, politiche finalizzate a consentire a ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere e promuove il superamento delle situazioni di discriminazione."


per vedere il video il diritto e il rovescio: http://www.youtube.com/watch?v=8hqeLha4G3M

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