La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...
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Nel portale della Regione FVG non esiste la parola omosessualità
L'omofobia,
a parer mio, è l’avversione non immotivata ed irrazionale, ma
motivata e razionale, alle persone omosessuali. Una società sarà
liberà di essere comunità solo quando affonderà nelle acque
dell'oceano della memoria perduta quel sentimento di odio razionale
perché figlio di un'idea pensata e coltivata e motivato perché
figlio della peggiore ignoranza di stato che alimenta ogni fobia
verso l'individuo. L'omofobia non è una malattia ma è uno stato
pregiudiziale fomentato da falsi valori conservatori e tradizionali e
pregiudiziali, il cui unico scopo è preservare quel potere secolare
che arde ogni speranza di umanità fomentando ogni discriminazione.
Con l’etichetta
“discriminazione per orientamento sessuale e per identità di
genere” si intende, condividendo quanto scritto da Taurino in
Psicologia
della differenza di genere, “quell’insieme di stereotipi, rappresentazioni, pregiudizi
emotivi e comportamenti orientati a determinare processi di
esclusione, condanna, stigmatizzazione, allontanamento, negazione,
violenza, nei confronti di ciò che non è inquadrabile nei modelli
dominanti di orientamento sessuale e di identità di genere.”
In
Friuli Venezia Giulia la situazione, in tal campo, a volte incolto a
volte colto, è variegata. Per esempio a Trieste il 17 dicembre 2012
è partita la campagna «Si va DIRITTI all’amore», promossa dal
Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica sugli autobus di Trieste per
superare l’omofobia e la transfobia, con il patrocinio di Comune e
Provincia di Trieste. Ma pochi giorno dopo le autorità locali
vietavano un presidio contro le dichiarazioni omofobe del Papa sotto
la curia di Trieste per motivi di ordine pubblico. Il 2013 non
iniziava sotto buoni auspici, la curia triestina giudica il
patrocinio del Comune di Trieste, alla campagna del Circolo
Arcobaleno“molto spiacevole” perché «lo scopo è di far passare
l’idea che tutte
le famiglie, comprese quelle omosessuali, sono famiglie»... Ma la
risposta non si è fatta attendere. Il 12 gennaio - i liberi
cittadini di Trieste parteciperanno ad una importante manifestazione
in via Cavana sotto la curia...E da questa situazione nascerà, su un
mio testo,
una canzone, il diritto e il rovescio, un video, per quella voglia di andare oltre per osare la
libertà, la dignità contro ogni omofobia, che è stato pubblicato
anche su bora.la ripreso dalla Rai Regionale e sul sito nazionale
dell'Arcigay.
Il
Comune di Trieste ha aderito alla rete nazionale RE.A.DY. contro le
discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Ma
tale adesione, avvenuta a marzo 2013, non è stata una notizia per
esempio, per la stampa locale. Diversamente da come accaduto a Udine o
quando la stessa Provincia di Gorizia ha aderito alla medesima carta
di intenti. Ma il Comune di Trieste e la Provincia, per la prima
volta, hanno voluto organizzare, chiedendo la collaborazione al
Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica di Trieste, un’articolata
serie di iniziative istituzionali per la giornata mondiale contro
l’omofobia per il 2013. Fatti certamente significativi, come
significative sono le iniziative anche extra-istituzionali realizzate
in Regione, penso per esempio al recente Convegno nazionale contro
l'Omofobia, organizzato dal CESP di Trieste ed Arcigay ed
Arcilesbica. Il coinvolgimento delle istituzioni è fondamentale, non
tanto per una questione di apparenza, o di simboli, ma perché nel
momento in cui le realtà istituzionali si prestano a contrastare
l'omofobia la transfobia, anche con la sola adozione di meri atti
formali, il messaggio che passa alla collettività è certamente
rilevante anche se non sufficiente.
Ma
devo constatare, che facendo una ricerca sul Portale della Regione
Emilia Romagna, all'avanguardia su questa tematica, alla parola omosessualità corrispondono 127 voci
nel motore di ricerca, gay 75, omofobia 67, transfobia 2, lgbt
43,Orientamento sessuale e identità di genere 165, mentre, tutte
queste parole chiavi seguite da specifici contenuti, salvo quella identità di genere dove risulta
una sola voce, invece, nel portale della Regione del FVG, sono praticamente
inesistenti. Certamente si deve ricordare che la
Regione Friuli-Venezia-Giulia contrasta la discriminazione
determinata da orientamento sessuale o identità di genere in diverse
sedi della propria legislazione. Cito per esempio La l.r. 1 dicembre
2006, n. 25, “Sviluppo della rete bibliotecaria regionale, tutela e
valorizzazione delle biblioteche e valorizzazione del patrimonio
archivistico” assegna alla biblioteca pubblica dell’ente locale
il compito di sviluppare una “cultura democratica e di pace,
garantendo uguaglianza di accesso alle conoscenze e alle opinioni,
indipendentemente dalla razza, nazionalità, religione, cultura, idea
politica, età, limiti di apprendimento, sesso o orientamento
sessuale degli utenti.” La l.r. n. 12 del 23 maggio 2007
-“Promozione della rappresentanza giovanile, coordinamento e
sostegno delle iniziative a favore dei giovani” la quale
stabilisce che le politiche giovanili devono mirare a “riconoscere
le pari opportunità, anche con attenzione al rispetto tra i generi e
dell’orientamento sessuale al fine prevenire discriminazioni e
violenze.”
Però una legge vera e propria contro l'omofobia e
transfobia, a livello regionale, pur essendo Regione a Statuto
Speciale, non esiste. Infatti, l' Arcigay
del FVG ha proposto , durante le recenti elezioni, ai candidati alla
Regione FVG, una bozza di legge regionale contro le discriminazioni
sessuali . Il Primo articolo è così formulato:” La Regione Friuli
Venezia Giulia adotta, in attuazione dell’articolo 3 della
Costituzione, politiche finalizzate a consentire a ogni persona la
libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale
o della propria identità di genere e promuove il superamento delle
situazioni di discriminazione."
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Prima del famigerato esodo, Cherso, come Lussino e come tanti altri posti del Quarnero, dell'Istria croata oltre che slovena, della Dalmazia, la presenza degli italiani autoctoni era importante, in alcuni casi si arrivava ad avere la maggioranza assoluta, poi, quello che è stato, è stato, i diritti però del bilinguismo, finalizzati a tutelare tanto l'italiano, quanto le radici e l'identità storica e culturale di questi luoghi, in un certo senso anche se con fatica sono sopravvissuti e difesi con battaglie quasi quotidiane da decenni da parte degli abitanti della minoranza del luogo. Però a volte capita di dover fare i conti con la legge dell'assurdo. Come a Cherso. Dove se da un lato emerge la sede della comunità italiana, con tanto di tricolore, dall'altro, il bilinguismo è praticamente inesistente. Anzi, ridicolizzato. Ci sono cartelli in inglese, sloveno e tedesco e non in italiano, altri, pochissimi, una manciata, in italiano, solo messi forse come accontentin...
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