Verrebbe da
dire, roba da matrix, eppure il passo dalla fantascienza alla realtà
è breve. Il progetto
eSecurity - ICT for knowledge-based and predictive urban security
realizzato con l'Università di Trento la Fondazione Bruno Kessler,
la Polizia di Stato e la collaborazione del Comune di Trento e
finanziato dall'UE, ha lo scopo di prevedere i reati, gestire il
disordine e l' insicurezza in città. Sul sito della
Polizia di Stato si legge che “Partendo dall'assunto che i reati
tendono a concentrarsi in luoghi specifici e in particolari archi
temporali, il progetto intende utilizzare i dati sui reati forniti
dalle forze dell'ordine per costruire un modello matematico. Da qui
la possibilità di prevenire i fenomeni criminali basandosi su
calcoli probabilistici: in questo modo sarà possibile razionalizzare
le risorse a disposizione delle forze dell'ordine con interventi più
mirati.”
Si utilizzeranno
diverse variabili ambientali come il livello
dell’illuminazione nei diversi quartieri, la situazione climatica o
dell’inquinamento nell’area cittadina, i numeri relativi
all’utilizzo dei trasporti pubblici o ulteriori informazioni
socio-demografiche rilevanti. Il
sistema eSecurity cercherà non solo di prevedere il “dove” e il
“quando” avverranno alcune forme di criminalità e disordini sul
territorio,con un maggiore grado di precisione rispetto al livello
raggiunto dalle attuali esperienze di “polizia predittiva”, ma
anche di capire il “perché” si verifichino tali crimini, forme
di disordine e manifestazioni di insicurezza da parte della
popolazione. La
diffusione delle telecamere, sia nei mezzi di trasporto pubblico che
nelle città, certamente aiuterà la tecnologia del sistema a
perfezionare il sistema di controllo sociale.
Ciò
deve indurre chiaramente alla riflessione, un calcolo matematico
riuscirà a prevedere i disordini sociali che derivano per esempio
dalle situazioni di crisi? La
mente umana è così prevedibile? D'altronde
facebook, twitter, internet hanno avuto nel tempo anche questo scopo,
se da un lato sono diventati necessari per diffondere informazioni o
pseudo-informazioni, dall'altro sono diventati anche forma di droga,
ove il proprio ego trova la massima realizzazione.
L'Italia
è caratterizzata da una nota ciclicità degli eventi sociali, alcuni trovano
puntualmente realizzazione simbolica e strumentale in periodo elettorale per ovvi
fini politici, altri in prossimità delle solite stagioni, autunno
caldo, primavera calda, cosa che accade da decenni, e sarebbe triste
vedere rappresentato il tutto con un click del computer, ma ciò non
deve neanche stupire, abitudini sociali di pseudo-conflitto. Ma i
processi di lotta e di disordine sociale, veri, che in Italia ancora
non hanno trovato luogo, perchè l'Italia mai ha vissuto una vera
rivoluzione, non possono essere calcolati, basta un niente, un niente
che ad oggi è il nulla,per far esplodere la bolla della rabbia, ma
se il computer analizzerà i dati storici italiani probabilmente
tranquillizzerà il grande controllore, perché, come scritto,
l'Italia non è Paese per rivoluzioni. Prevedibilità
del conflitto, dei disordini, della criminalità, che società
meccanica ed automatizzata e forse inconsapevolmente robotizzata.
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