Trieste.
Piazza della Borsa gremita di persone
che seguiranno quello che non doveva essere un comizio, ma che poi
altro non è stato che un comizio di Beppe Grillo.
Una cannonata di informazioni senza
tregua.
Lui dice che siamo in guerra.
E lui bombarda,urla in modo impressionante e dominante, passa da un tema
all'altro senza alcun nesso, poi una sosta per una
barzelletta, poi il fucile mira e spara, ancora.
Non hai il tempo di soffermarti a
riflettere su una specifica informazione che te ne arrivano altre
mille.
Ma gli applausi arriveranno,
specialmente sulle tematiche anti-casta, anti-partiti.
Affermerà che il suo movimento altro
non è che un cuscinetto, già un cuscinetto che assorbe tutta la
rabbia e la depressione della gente comune, e come coronamento
ecco la chicca finale, affermerà che i veri moderati sono loro.
Ed ha ragione.
Il suo movimento non è anti-sistema, e
per tale intendo il capitalismo, ma è riformista e moderato.
E' un movimento che vuole catturare la
rabbia viva e concisa e repressa della gente comune per riportarla
nel recinto del sistema che lui vuole riformare.
Il Movimento a 5 Stelle è una realtà
politica e sociale ben affermata.
Lo critico così come critico tutti i
partiti ed i movimenti esistenti.
Ma cosa è veramente rivoluzionario?
Questo è il punto nodale della
questione.
Se il problema è il capitalismo, la
soluzione non è e non può essere un cuscinetto che assorbe l'onda
anti-sistema, perché quel cuscinetto sarà solo pro-sistema, poiché
vorrà solo riformarlo e non ribaltarlo.
Quando Grillo terminerà il suo
comizio, verrà fermato dalle telecamere.
In quel momento alzerò la voce e dirò
“perché nel tuo programma non vi è una sola parola sulla laicità,
ti sembra normale che la Regione del FVG continui a stanziare milioni
di euro per le Chiese per sistemare ad esempio cappelle ed altari
quando le scuole pubbliche cadono a pezzi? Perché non dici basta
all'insegnamento della religione cattolica a scuola?”
E lui mi risponderà, e di questo devo
prenderne atto poiché non è scontata come cosa, che la Chiesa, come
ha avuto modo di dire con il Cardinal Bagnasco deve essere riformata,
che la Chiesa è presente nei territori ed è un bene, che
l'integrazione religiosa è importante per la conoscenza.
Insomma non ha detto in quel momento no
ai finanziamenti pubblici alla Chiesa, non ha detto no
all'insegnamento della religione cattolica a scuola, i cui insegnanti
vengono pagati dallo Stato italiano ed hanno diritti che al personale
precario statale non vengono ancora riconosciuti, come la
progressione di carriera.
D'altronde era il 2006 quando nel suo
blog si leggeva che alla fine
anche i Vescovi vanno protetti
dall'estinzione.
Nulla di straordinario.
Ma un movimento sarà realmente
destabilizzante e rivoluzionario quando romperà definitivamente i
rapporti con il clericalismo, quando sarà integralmente laico ed
anticapitalista.
dopo 20 anni di B avete il coraggio di andare contro Grillo?.. tra l'altro non ha neanche iniziato, facciamolo almeno provare prima di criticarlo.
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