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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Da Piazza delle Cinque Lune a Piazza Montecitorio, la lotta censurata dei docenti della scuola

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Non mi perderò in noiose frenesie giuridiche. Questo è il tempo ove regna sovrana l'incivilita giuridica, espressione senza colore alcuno, di quella società che domina e sovrasta ogni senso di rispetto verso e per l'essere umano. La Costituzione italiana con i suoi principi fondamentali è stata per alcuni anni della nostra recente storia una sorta di guida sul come normare diritti e rendere la democrazia democratica. Ma oggi giorno con colpi di penna, anzi di tastiera, sostenuti dalla politica di palazzo, sia essa di sinistra che di destra, complice piena della sofferenza umana che reca a migliaia di persone, si cancellano diritti quesiti, diritti entrati nella sfera giuridica e sociale del lavoratore, diritti diventati il patrimonio sociale del lavoratore. Mi riferisco alla vicenda dei docenti idonei ad altri compiti. Uomini e donne, che per gravi, gravissimi problemi di salute, hanno trovato nella contrattazione integrativa nazionale ma anche nella pass

Il lavoro dei dirigenti comunali è “valutato” dalla politica o dai cittadini?

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E' stata recentemente resa nota una comunicazione, considerata come circolare, che il Sindaco di Trieste, ha inviato ai dirigenti comunali e per conoscenza agli assessori della sua giunta, per delle problematiche varie figlie di quelle lamentele, spesso oggetto di strumentalizzazioni politiche, che certamente hanno creato allarme “rosso” nel palazzo “sipario” cittadino. Il Piccolo di Trieste nella giornata del 30 luglio rendeva noto l' articolato inciso che seguirà, tratto certamente dalla circolare inviata dal Sindaco, ad alcuni dipendenti comunali. «Visto che ormai è evidente che dobbiamo fare i conti con un’opposizione piuttosto agguerrita su questi aspetti, e talora munita di lente degna del miglior Sherlock Holmes, e tenuto conto soprattutto dell’attenzione che tutti noi dobbiamo al raggiungimento della maggior correttezza amministrativa possibile, colgo l’occasione per raccomandare a tutti la massima attenzione anche a questi aspetti in modo da ridurre, e se

I giochi olimpici militari

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  La mia non sarà una riflessione polemica, ma una semplice constatazione di fatto. A pochi giorni dall’avvio delle gare della trentesima edizione dei Giochi Olimpici di Londra, gli atleti delle Forze Armate hanno conquistato cinque medaglie: una d’oro, tre d’argento e una di bronzo. Cinque medaglie conquistate da atleti militari, alle quali si aggiungono quelle conquistate dal gruppo sportivo della Polizia di Stato, per un totale di circa otto medaglie complessive conquistate sino al momento in cui scrivo questa riflessione, medaglie che probabilmente saranno destinate ad incrementare così come saranno destinate ad incrementare quelle conquistate dai gruppi sportivi militari e della polizia di Stato. Il Ministro Di Paola nel formulare gli auguri agli atleti di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri per le Olimpiadi di Londra affermava che “Il binomio sport-vita militare – ha aggiunto - si fonda su un’etica condivisa, caratteristica dell’appartenenza ad un corpo mili

Sapore d'estate in città

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Catturato dall'amo Trieste, in un giorno qualunque di una estate sempre più calda ma anche semplicemente estiva, capita di svegliarti alle prime ore del mattino, con un sole in realtà già ben piazzato oltre le alture carsiche e ritrovarti nella Montevideo degli anni trenta. Persone vestite con abiti tipici degli anni trenta, vedrai bandiere dell'Uruguay sventolare dall'imponente palazzo della Prefettura triestina e poliziotti con divise color nero stile fascista osservare la folle urlare football football . Partigiani, partigiani dove siete? Questo penserai. Ma sarà anche divertente vivere a livello visivo un tuffo nel passato. Nessuno effetto del gran ed ordinario caldo, nessuno effetto di droga o astinenza da sigaretta, niente di tutto ciò. Solo un set cinematografico, l'ennesimo in città, poco pubblicizzato rispetto per esempio al gran richiamo che ha avuto in Trieste la presenza di stars di Hollywood per girare alcune scende del film di Lad

Profumo di scuola lavoro

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Mentre scrivo ascolto il suono della sirena della nave. Una nave che partirà per qualche destinazione ove distrarsi è possibile. Ma la distrazione a volte è sintomo anche di quel malessere sociale figlio della frenesia, del modus con cui si apprendono le notizie, che poi vengono dimenticate. In questi giorni ha creato scalpore l'ennesima, perché di ennesima trattasi, dichiarazione del Ministro dell'istruzione Profumo. Durante la seconda giornata del Meeting di Boves il ministro dichiarava che " Forse non ha neanche più senso che il MIUR e il Ministero del Lavoro lavorino in maniera disgiunta. Il mondo del lavoro è cambiato ma noi non abbiamo ancora strutture formative e competenze adeguate " Ma in realtà questo suo pensiero non è nuovo. A giugno 2012 intervenendo ad un conferenza dei servizi sulla formazione professionale in corso a Roma, il ministro affermava che "In futuro credo che avremo bisogno di un ministero unico per l'istru

E' l'una di notte e la città vive

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E' l'una di notte. Puntuali come non mai ecco la maggior parte dei semafori triestini andare in letargo per qualche ora. Lampeggiano. Giallo dominante le vie silenziose di una città apparentemente dormiente. Vedrai al largo di Barcola pescherecci con potenti fari illuminar a giorno il mare notturno, vedrai una infinità di navi essere ancorate nel profondo golfo triestino, vedrai il faro della Vittoria richiamare e guidare il volo dei gabbiani affamati. Ma vedrai anche i soliti camion dei rifiuti sostare accanto ai colorati bidoni della spazzatura, le quattro frecce lampeggiare, ed il braccio meccanico accompagnato dal rumore di una società post industriale, svolgere quel lavoro che per anni è stato affrontato dalle braccia umana. Ora un monitor, una telecamera, un pulsante, un braccio automatico sostituiscono la fatica umana. Un robot, ed un lavoratore umano in meno, per un lavoro poco umano ma utile. Vedrai la solita fila di taxi attendere la chi

Alla ricerca della pantera isontina e dell'orso carsico passando per il delfino triestino

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Quando la realtà supera ogni fantasia ed immaginazione. Alla ricerca della pantera isontina o dell'orso carsico o del delfino triestino. Una sorta di libro della giungla tutto isontino e triestino. Già perché ultimamente tra le campagne di Fossalon e le alture carsiche che uniscono Basovizza con Sesana, passando per le acque del golfo triestino è accaduto di tutto. Go visto la pantera! Mi go visto l'orso! Mi go visto il delfino! Tutte esclamazioni che qualcuno potrebbe ricondurre ad effetti collaterali di una estate letteralmente e climaticamente folle. No. Sembra invece essere tutto vero. Chi con stratagemmi futuristici cerca di catturare in piena notte l'immagine che immortalerà l'orso, chi con l'aiuto dei lavoratori del circo Orfei e forze dell'ordine ma anche forestale andrà alla ricerca delle orme della pantera, chi osserva le acque del golfo attendendo il ritorno del delfino, ebbene questo chi è accaduto realmente. La pantera

La Sentenza 199/12 della Corte Costituzionale non esclude la privatizzazione dell'acqua

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In data 20 luglio da più parti è giunto un coro univoco, un coro che esaltava la grande vittoria dei movimenti, poiché la Corte costituzionale farebbe saltare la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali. Un sentimento di euforia che ben comprendo, essendo anche io uno di quelli che ha sostenuto e sostiene il carattere pubblico e di bene comune dell'acqua, però dobbiamo necessariamente ritornare con i piedi per terra. Già, perché se la sentenza 199 e 200 del 2012 riconosce che il vincolo referendario è stato infranto con l'articolo 4 del d.l. n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011  dichiarando la palese violazione dell'articolo 75 della Costituzione, in realtà non si ribadisce il carattere né pubblico né comune dell'acqua, anzi questa sentenza suggerisce al legislatore come fare per intervenire in materia. Diciamo che è una sentenza dal doppio effetto. Il primo dal grande impatto mediatico e di r

L'Invalsi anticipa le profonde novità per il prossimo anno scolastico

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L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, che per Legge e disposizione statuaria può agire anche su mandato di soggetti privati ed essere anche finanziato da soggetti privati, ha recentemente pubblicato il rapporto nazionale sulla rilevazione degli apprendimenti 2011/12 nonché le caratteristiche tecniche delle Prove Invalsi del 2012. Prove che, grazie in particolar modo al forte contrasto culturale, didattico e legale sollevato dai Cobas ma anche dall'UDS, hanno creato discussione e fatto emergere ancora una volta la criticità di quel sistema, come rappresentato dall'Invalsi, che vorrebbe conferire un valutazione complessiva al sistema scolastico, per arrivare ad emulare il sistema anglosassone , fallimentare, il quale tende, proprio sulla base di prove simili a quelle dell'Invalsi, a definire anche la sopravvivenza di intere istituzioni scolastiche, che rischieranno la chiusura qualora queste prove non verranno superate p

Alla ricerca di Antonio

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Dopo aver visitato le bocche del Timavo, in uno spazio di terra incredibile circondato da un piccolo gioiello quale la chiesa gotica di San Giovanni in Tuba, o dalla Grotta del Dio Mitra , recandoti verso il castello di Duino perdendoti con i pensieri nella malinconia del sentiero di Rilke, su quella strada che unisce ciò che in cuor mio è Ronchi dei Partigiani, ma formalmente conosciuta come Ronchi dei Legionari, e la piccola Vienna, Trieste, noterai un cartello stradale color marrone che indica un sito paleontologico. Decidi di seguire l'indicazione. Giungerai al Villaggio del Pescatore, piccolo borgo circondato dal mare ove la balneazione è vietata in buona parte della zona, alla ricerca del dinosauro adrosauroide insulare della Tetide conosciuto come Antonio. Eh Antonio dove sei? Segui una seconda e poi una terza indicazione ed eccoti giungere, carico di adrenalina, in un piazzale enorme. Probabilmente quello che resta di una ex cava. Ma ti chiederai

Ingroia in Guatemala? Né fuga, né punizione

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La nostra società è malata, vive nel culto della spettacolarizzazione. Penso per esempio all'ultima operazione realizzata dalla Polizia di Palermo, con tanto di foto e video che riprendono l'arresto di due presunti trafficanti di armi. Uno si potrebbe chiedere ma chi li ha chiamati i fotografi? Perché erano lì già piazzati prima ancora dell'arresto? Perché spettacolizzare l'arresto? Perché emuliamo il sistema fallimentare americano. Stesso discorso lo si deve estendere nell'ambito della magistratura. Antonio Ingroia, il procuratore aggiunto diventato uno dei simboli dell'antimafia, si è esposto. Si è esposto, seguendo gli insegnamenti di Borsellino, si è esposto per allertare l'opinione pubblica. E' diventato il simbolo mediatico della lotta alla mafia a Palermo, così come Di Pietro lo era per mani pulite, per esempio. Frasi e tensioni, atti e registrazioni hanno contribuito ad alimentare una sorta di guerra tra apparati d

Trieste: Quale etica per la sinistra? O si cambia o caro Sindaco si deve dimettere

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Esprimerò in queste poche righe un pensiero diffuso e condiviso da molti cittadini triestini, un pensiero carico di rabbia e di mera indignazione, un pensiero che è difficile contenere ma si deve contenere nel limite della riflessione. Scrivo su una tastiera vecchia, con accanto un ventilatore che cerca di sbollire il mio animo focoso e rabbioso. Perché? Perché camminando nel salotto buono di Trieste, che abbaglia ogni turista, si noteranno due cose. La prima è esposta da qualche mese sulla facciata del Palazzo “sipario”, la seconda è in fase di definizione. Veniamo alla prima cosa. Ricordate la vicenda dei Marò? Qualche giorno dopo l'accaduto, la giovane Italia di Trieste, esprimendo la propria preoccupazione per i militari detenuti, secondo loro, ingiustamente in India, chiedeva espressamente al Comune di Trieste di esporre uno striscione sul Municipio per esprimere la propria solidarietà, e chiedere l'immediata liberazione dei Marò impegnati nella difes