Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Libertà per la poesia. Libertà per Zhu Yufu



Una penna o una tastiera,
un foglio di carta strappato al quaderno chiuso e rinchiuso
nel cassetto senza più sogni,
un monitor opaco
 e avvolto in quella nebbia del fumo tempestoso
di una rabbia che non ha più fuoco
nè calore,
scalfiscono nella mente che mente
a questa epoca deprimente
ogni passione
e voglia di ribellione,
la forza dell'andar contro.
Andar contro quella corrente di Potere,
mai sazio e dissetato,
eppur sempre contestato,
da chi vuol solo una vita solidale,
una vita dove si possa ancora sognare,
abbracciare ed amare
quella speranza
che ora sai anche odiare.
Ed allora scrivo,
scrivo per la libertà,
scrivo per la libertà della poesia,
per la libertà dei poeti ribelli e dissidenti,
scrivo per Zhu Yufu
scrivo per questo tempo
vile e privo di ogni sentimento.
La poesia non si processa,
la cultura non si arresta.
Ed allora,
senza timore,
io che conduco il timone del mio tempo,
della mia vita,
della mia libertà,
grido ed urlo ogni oltre confine
Liberate Zhu Yufu, ora!



Marco Barone

Fate girare questa "nostra"poesia/appello per chiedere, anche attraverso la poesia, la libertà di Zhu Yufu.
note: Un dissidente cinese, Zhu Yufu, è stato condannato a sette anni di carcere a causa di una poesia ritenuta «sovversiva» ma dedicata anche a Hamza Kashgari, che per aver manifestato un pensiero su twitter libero e spontaneo, definito come "blasfemo" rischia la pena di morte.
La poesia non si processa. m.b

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