La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La generazione Z un giorno si ribellerà



La generazione Z, ovvero zero diritti, un giorno si ribellerà. Generazione ultra-precaria, ultra-flessibile, generazione che vive alla giornata, che non può progettare il proprio futuro, semplicemente perché neanche il miglior oracolo o profeta potrebbe riuscirci. In questa generazione non voglio identificare solo coloro che sono nati dopo il 2000 ma tutti quelli che sono nati in prossimità degli anni 80 in poi, che dovranno lavorare, ed essere sfruttati, fino all'ultimo respiro per campare. Diritto alla pensione? Inesistente. Diritto alla felicità? Provvisorio. Diritto alla stabilità? Visionario. Diritto alla dignità? Precario. Generazione Z, generazione che un giorno si ribellerà. Forse quando si sarà tutti anziani o vecchi, magari sarà la rivoluzione dei bastoni e con i bastoni, perché oggi giorno, pur avendo compreso pienamente il futuro nero che si prospetta, si è talmente travolti dalla frenesia quotidiana, dagli eventi o non eventi, dalla rassegnazione e dal chi se ne frega tanto, dal proprio particolarissimo mondo, dalla modernità assoluta, dalla tecnologia assoluta nella quale si cerca un rifugio e spesso si vive solo la propria solitudine, che cammina passo dopo passo senza sapere dove andare, eppure da qualche parte si va e si deve pur andare. Questa generazione, quando avrà il tempo di fermarsi e riflettere si ribellerà, non avrà altra soluzione alla ribellione, se non quella della soppressione di ogni speranza e diritto. La generazione Z è viva, esiste, anche se non batte, oggi, neanche un mezzo colpo semplicemente perché se ne sbatte di tutto ciò, come forma di illusione, di auto-protezione, ma la vecchiaia arriverà prima o poi e quel giorno i conti con la vita sociale saranno inevitabili. Certo, si dirà, si sarà con meno forza fisica. E' vero. Ma vuoi mettere milioni di bastoni incazzati neri? 

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