Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Gorizia: quale collaborazione con una certa sinistra "destra" ? Nessuna

Il 31 ottobre a Gorizia l'Osservatorio regionale Antifascista, in Piazza del Municipio, per la quarta volta in questo 2015, darà il suo contributo per contrastare quelle politiche reazionarie che minano sempre di più i principi fondamentali della società che dovrebbe mettere l'essere umano al primo posto.
Neofascismi, e razzismi, di ogni natura, sono oramai all'ordine del giorno. Si prospetta un lungo inverno di tensione nell'Est Europa, e le persone che a piedi o via mare giungeranno nell'Europa di questo nuovo secolo, dovranno pur avere un minimo di accoglienza dignitosa ed umanitaria. Bisogna loro dare la possibilità di viverlo anche quel sogno europeo che inseguono. E tutti devono dare il loro contributo, senza elevare muri, che tanto sono destinati al crollo. Certo, non è da escludere che in alcune zone dell'Est Europa la situazione precipiti totalmente, con il ritorno pieno di realtà reazionarie, neofasciste, ultra-nazionaliste che condizioneranno l'operato dei Governi. Il FVG non può e non deve sentirsi immune. Deve prepararsi e trasformare la rotta balcanica in una grande opportunità e non in un problema ma guardando alla coerenza. Però, mi domando quale coerenza possano avere alcune forze “sinistre” in materia di immigrazione e non solo. Una delle prime forze ad introdurre le ruspe, oramai diventate simbolo leghista, è stata quella sinistra che ha governato in modo nefasto Bologna, facendo rimpiangere a molti anche la precedente giunta di destra. Era il 2005 e le ruspe di Cofferati e l'operato del Sindaco Sceriffo Cofferati, sostenuto dall'Ulivo che poi diventerà PD, diventeranno il simbolo di una sinistra sinistrata che eserciterà il suo accanimento anche contro i lavavetri. Così come non si possono dimenticare le responsabilità di una certa sinistra in materia complessiva di immigrazione. E' stato il centrosinistra nel 1998 ad introdurre i CTP, da cui poi deriveranno i CIE. Luoghi ove venivano detenute quelle persone immigrate di cui non era possibile una immediata identificazione, prive di documenti di viaggio ecc. E' stato il centrosinistra ad introdurre in Italia una delle prime forme di detenzione amministrative in tale ambito e la stessa Corte Costituzionale nel 2001 ha riconosciuto che si trattava di vere e proprie carceri. Senza dimenticare il non fare sul caso Gorizia. Una certa sinistra, che pare dilettarsi ad emulare la destra in cattivo modo, è al governo sia in Regione che a livello nazionale. Non hanno mosso un dito per affrontare la questione di Gorizia che si è venuta a determinare in questi ultimi mesi. Non hanno mosso un dito per fare in modo che il Comune agisse, visto che non ha fatto nulla, a livello umanitario, etico, morale e giuridico, per soccorrere quelle centinaia di persone, migranti, richiedenti asilo, che per mesi dormivano  per strada sul proprio territorio comunale. Silenzio, non agire, non vedere, fino a quando il tutto è diventato atto di ordine pubblico con le ovvie conseguenze e soluzioni, provvisorie, del caso. La coerenza è la prima virtù da perseguire in politica e nella vita sociale e collettiva, soprattutto quando si vuole governare un Paese, un Comune, una Regione, una Provincia o contribuire alla costruzione di un nuovo modello sociale. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e di questa sinistra sinistrata non ci si può certamente fidare. Il tutto con il rispetto che posso nutrire nei confronti di alcune persone che conosco e rispetto, si dirà che a livello locale le cose possono essere diverse rispetto al livello nazionale. No, non è vero. E di esempi ve ne sarebbero a centinaia, penso per esempio alla questione, indegna, della centrale a biomasse e che a Gorizia rischia di sorgere “grazie” al ruolo determinante svolto in questi ultimi tempi dalla Provincia. 

Od al fatto che la Regione FVG od il Governo, a guida sinistra, nulla stiano facendo per Gorizia e provincia, realtà, in via complessiva, diventata non solo estrema periferia d'Italia ma anche luogo altamente depresso a livello sociale ed economico. Gorizia e provincia  è, metaforicamente parlando, una sorta di questione meridionale all'interno del FVG. E nel mentre di ciò pare di capire che l'attuale amministrazione comunale si sia limitata ad amministrare, appunto, la città senza alcun tipo di prospettiva, progettualità, visione futura, ma vivendo alla giornata e limitandosi a mantenere il tutto ai minimi termini esistenziali, e facendo l'occhialino agli estremismi di destra. In via generale se la famiglia a cui appartieni è inaffidabile, è una emulazione della destra, anzi della peggior destra, che ha massacrato la scuola pubblica, il diritto del lavoro, affonda la sanità, mina le autonomie locali, vuole sopprimere la maggior parte dei piccoli Comuni, cuore vitale dell'Italia costituzionale, si adopera per un forte accentramento dei poteri nel nome dell'autoritario decisionismo ove è l'autorità a fare la Legge, neanche poi eletta democraticamente, e non la verità, ergo il popolo, che sostiene guerre umanitarie, che è pienamente allineata al peggior capitalismo, liberismo, ed anche succube del Vaticano, e che persegue la laicità, quando va bene, solo a colpi di slogan, mi pare che un problemino sussiste, o no? La morale è fondamentale per il governo della cosa pubblica. La coerenza è determinante per la gestione della cosa pubblica. Non si può collaborare con chi si è reso responsabile e si continua a rendere responsabile delle peggiori cose e sinistre accadute in Italia in questi ultimi decenni. 

Commenti

  1. Comitato #noBiomasseGO precisa: ci stiamo battendo contro non una ma due centrali a biomasse che fanno parte, insieme a due impianti per il recupero di alluminio da rifiuti ferrosi e per la lavorazione end of waste, di un progetto industriale unitario in capo a Rai Service srl, privo di ricadute interessanti per la comunità e certamente non in grado di migliorare la qualità dell'aria che respiriamo; ci stiamo battendo perché gli impianti stanno all'interno del centro abitato, in barba alle leggi e alle più elementari considerazioni sulla salute delle persone; perché abbiamo una zona industriale decotta e piena di strutture vuote dove andare a fare trattamento rifiuti, energia da biomasse e business più vari; perché crediamo di aver diritto a intervenire nella gestione del territorio e del nostro futuro di cittadini.

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