L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

In mano una vecchia cartina della Jugoslavia, da Ronchi a Pag

Stampata a Pula (Pola) nel 1986 ed arrivata nelle mie mani, in una sera qualunque di questo fine 2014, nelle strade di Monfalcone.
Monfalcone, così come altre città della Venezia Giulia, che sembrano aver rinnegato buona parte della propria storia, quella Imperiale, avrebbero, poi, potuto essere città appartenenti alla Jugoslavia, ma, come la storia ha insegnato, vennero assegnate all'Italia, Italia che certamente non aveva vinto nella Seconda Guerra Mondiale il conflitto, vinto aveva invece la resistenza e vinto aveva la Jugoslavia che con i suoi partigiani ha liberato Trieste e diverse località nostrane dall'occupazione nazifascista a partire dal 1 maggio del 1945. E saranno decine e decine le stelle rosse nella carta turistica, e ripeto turistica, della Jugoslavia, che indicheranno i luoghi della resistenza da visitare, i monumenti nazionali per la liberazione. Cosa che in Italia è solo difficile da immaginare, nonostante la resistenza sia stata determinante per la nostra libertà. 
Ci saranno i tipici segnali che indicheranno il confine, la frontiera, oggi luoghi ove si può transitare senza più alcuna sosta obbligata e controllo obbligatorio. Trieste, così come Monfalcone e Ronchi, verranno indicate con le denominazioni italiane, poi accompagnate dalla traduzione in sloveno, Trieste, Trst, Ronchi, Ronke,Monfalcone, Trzic e così via continuando sino all'Istra (Istria).

Non mancheranno delle curiosità storiche di un certo rilievo, si potrà leggere il nome di Titograd, l'attuale Podgorica, capitale del Montenegro, che nel 1946 venne chiamata, appunto Titograd per sancire l'unione con la federazione Jugoslava. Poi cadrà il muro di Berlino, morirà Tito, cadrà il muro di Gorizia e la carta turistica della Jugoslavia, che parte da Ronchi per arrivare all'estremo opposto di Pag, tradotta in tedesco, italiano, sloveno, inglese e francese, con qualche piccolo errore grammaticale o di battitura, sarà solo un ricordo di una storia ancora oggi viva nella mente e nel cuore di tantissime persone che vivono queste terre e che continua, a distanza di tanti anni, a procurare diversi sentimenti  ed emozioni.


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