La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Un viaggio nel parco archeologico di Muggia salutando Libero Mauro



Lì nel mezzo tra l'alba ed il tramonto del sole, lì tra il vallone che si congiunge al rude e misterioso Carso e l'archeologia industriale fumante e vivente di Trieste,


lì dove il fiato smarrisce ogni fatica, ti chiuderai nel silenzio e ti farai condurre dalla curiosità del chissà cosa c'è. Una mistica altura che sovrasta la Muggia marinara, tra l'Italia e la Slovenia, tra Trieste e Capodistria, potrai toccare, osservare, la Muggia medievale, tra ciò che rimane dei terrazzamenti del castelliere , delle mura di cinta, delle porte urbiche









e quel piccolo capolavoro che è la basilica di Santa Maria Assunta, di origine romanica, al cui interno potrai ancora oggi ammirare affreschi tre e quattrocenteschi, dal rosso dominante tra la luce soffusa circondante le tre navate per mezzo degli archi che poggiano su una serie di delicati pilastri.




Ti perderai nella curiosità, tra scalinate non percorribili,
brevi ma suggestivi sentieri,

natura germogliante
e refolo di mistero in  quel querceto sorvegliante la memoria, che il solito vandalismo cerca di violentare.

Ti troverai  tra il golfo di un mare che non smetterai mai d'amare e quella sinuosa vallata
ove un tempo si potevano ammirare anche le saline, quelle saline che forse furono la causa dell'abbandono dell'antica Muggia. Vi era un detto durante il periodo veneto muggesano “produce Pirano il doppio del sale di Capodistria che a sua volta produce il doppio di Muggia”. Ma quelle di Muggia vennero soppresse nel 1829 e furono le prime ad esserlo, poi seguirà la stessa sorte, che guerra e morte, fame e conflitti hanno cagionato,alle altre contese. Insomma sulle alture triestine è possibile toccare con mano, percorrere con i propri passi un pezzo di storia significativo e poi, prima di andar via, ti fermerai innanzi alla lapide che ricorda il compagno Libero Mauro barbaramente assassinato dai nazifascisti .

Silenzio e verità, tra arte e storia, mistero e resistenza, mentre tramonta il sole aspettando l'alba di un giorno migliore, perché l'Italia potrebbe vivere solo d'arte e cultura.


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