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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

La politica 2.0 e la rincorsa alla notizia

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Non fai in tempo a leggere il giornale appena comprato in qualche edicola, o sfogliato in qualche bar, che le notizie lì riportate sono semplicemente vecchie. Se un tempo si attendeva il giornale del giorno successivo per le canoniche repliche, rettifiche, oggi queste arrivano in tempo reale tramite i social network, twitter, facebook. Giornali e telegiornali sono costretti a rincorrere le notizie nel mondo 2.0. Non è più necessario intervistare un politico per conoscere il suo pensiero, basta andare sulla sua pagina facebook o twitter per comprendere ciò che un tempo era dato sapere solo tramite il classico taccuino del giornalista. I giornali e le televisioni, dipendono da internet, dalle informazioni che circolano in rete, spesso sono semplicemente un rilancio di notizie già apparse da tempo nei blog od in rete. Chi si collega su repubblica.it non è detto che si collegherà anche su corriere.it e così via discorrendo, ma oggi la vera informazione più che nei giornal

La città più bella del mondo

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Siamo oltre sette miliardi ed in questo mondo c'è ancora posto per tutti. Un mondo ove esistono una infinità di città, enormi, grandi, medie, piccole, paesi, villaggi, borghi. Eppure il luogo in cui si nasce od in cui si vive, purché sia scattato il fatidico e fulmineo colpo d'amore metropolitano, è e sarà il più bello del mondo. Una presunzione mera e vera come l'aria, spesso inquinata,che respiriamo ed il tutto senza aver visitato l'intero mondo che ci ospita e tutte le sue città. Potrai vivere in un luogo ove non esiste un cinema, neanche un teatro, dalle strade tutte rotte, dai servizi pubblici non funzionanti, un posto che potrà essere minuscolo ma per te sarà immenso, un posto che sarà il tuo posto in questo mondo e per questo diventerà il luogo più bello del mondo. Tu sarai l'unico legittimato ad offendere ed insultare la storia, la memoria, l'essenza della città che ti ha conferito i natali o che ti ospita, guai all'estraneo. Pot

NoTav violata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea

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Freni tranciati, atti di vandalismo, intimidazioni, minacce, espropri illegittimi, falsificazione della realtà,misure di repressione, lesione di ogni dignità, della libertà di pensiero e si potrebbe discorrere per l'infinito. Più di due decenni di lotte e battaglie, ma lo Stato ha sempre evitato un confronto pubblico sia direttamente che indirettamente, si poteva per esempio ricorrere alla Televisione pubblica. Perché negare un confronto tra tecnici proTav e NoTav? In questi ultimi tempi l'attenzione è stata magistralmente spostata sulla questione pseudo-sabotaggio, pseudo-violenze, solo di parte, solo imputate a simpatizzanti o aderenti al movimento che si batte contro la TAV, non si parla delle violenze di chi vuole la TAV, non si parla più di cosa è la TAV, salvo quando la materia tocca qualche interesse politico od elettorale e conseguentemente,  per difenderti da tali attacchi, sei costretto a spendere le tue energie per smontare i castelli di accusa che vengo

Arriverà un nuovo Governo tecnico e Forza Italia andrà all'opposizione

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Azzardo questa riflessione. Basta cliccare sul sito internet del secondo partito italiano, PDL, per capire che questo è solo un collegamento con Forza Italia.  Il 4 ottobre Forza Italia ha convocato una manifestazione in concomitanza con la riunione della Giunta per le autorizzazioni del Senato. La manifestazione dal titolo "Siamo tutti decaduti", si terrà alle ore 17 a Roma, a Piazza Farnese. Si legge, sul sito di Forza Italia che “ L’attacco allo stato di diritto e ai fondamentali principi democratici merita una nostra fortissima risposta. Ti aspettiamo, non mancare”. Dopo l'atto politico delle dimissioni dei parlamentari del PDL, ma soprattutto dopo il noto video messaggio di Berlusconi che già lasciava presagire l'inizio della campagna elettorale e chiamata di adesione a Forza Italia, è più che evidente che la sfida lanciata al Pd è in realtà una chiamata interna di adesione a Forza Italia. Il 4 ottobre segnerà la data sostanziale della spaccatur

Mettiamoci la faccia a Trieste, un clamoroso fallimento della PA

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Ti rechi presso uno sportello della Pubblica Amministrazione o che svolge un pubblico servizio e valuti il servizio conseguito con tre emoticon. Ma le Amministrazioni che hanno aderito a questo servizio sono poche. A Trieste ne risultano attive una ventina di cui cinque via sportello ed in Italia 315 con 3593 sportelli dislocati in 979 sedi. Sportelli Su cinque rilevazioni effettuate via sportello tre non hanno fornito i dati. Tra queste risultano, ad oggi, Poste Italiane di Strada Vecchia Dell'istria, di Santa Caterina da Siena, di via Marconi, e l'Inps. Hanno fornito i dati invece l'Inpdap e l'Aci di Valdirivo ma con una partecipazione bassissima del pubblico e la percentuale della valutazione è positiva. Telefono e web I servizi valutati riguardano integralmente quelli della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e sono: Accesso al portale video help , Archivio degli interventi infermieristici domiciliari , Archivio prestazioni,

Il diritto di assemblea nella scuola

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Un giorno qualunque una singola RSU di una qualsiasi scuola chiede l'utilizzo dei locali scolastici in orario di lavoro per lo svolgimento dell'assemblea. Questa RSU è di un sindacato non rappresentativo ma eletta democraticamente dai lavoratori. Nel 99% dei casi cosa accade? Che od il sindacato rappresentativo provvede a diffidare immediatamente la Dirigenza Scolastica rivendicando in toto di essere l'unico titolare esclusivo per l'indizione del diritto di assemblea od in via subordinata che tale diritto spetta alla RSU congiuntamente, o che la Dirigenza Scolastica semplicemente nega l'autorizzazione. Come è noto la Dirigenza Scolastica rappresenta la delegazione di parte pubblica nella contrattazione collettiva, dunque è chiaramente di parte, non imparziale, così come la stessa ARAN, l'agenzia italiana che rappresenta legalmente la Pubblica Amministranzione nella contrattazione collettiva è di parte. E ciò non è cosa da poco conto, perché l

Scuola, l'equilibrio tra maschi e femmine

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Tredici maschi ed una sola femmina, ed esplode il caso.Accade in una classe prima di una scuola primaria romana e la Dirigenza è stata diffidata. Anche in questo campo sussiste una grande varietà ed autonomia delle scuole. Infatti il Dirigente scolastico organizza le classi iniziali di ciclo delle scuole con riferimento al numero complessivo degli iscritti e assegna ad esse gli alunni secondo le diverse scelte effettuate, sulla base del piano dell’offerta formativa. Il numero minimo e massimo di alunni costitutivo delle classi può essere incrementato o ridotto del 10%, nel rispetto di quanto previsto ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 e dal D.Lgs. n. 297/94. I criteri secondo i quali vengono formate le sezioni/classi sono stabiliti dal Consiglio di Istituto sentito il parere del Collegio dei Docenti. Si formeranno anche delle commissioni che avranno il compito di individuare la formazione delle classi e solo per gravi ed eccezionali

L'informazione a Trieste

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Nella sua prima storica sentenza del 5 giugno 1956 la Corte Costituzionale si pronunciava sulla questione di legittimità costituzionale che investiva l'articolo 113 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, che formava oggetto dei trenta giudizi promossi con le ordinanze oggetto del processo innanzi alla Corte, e riguardava persone alle quali venivano imputate trasgressioni al precetto dell'art. 113 del T.U. delle leggi di p.s. per avere o distribuito avvisi o stampati nella pubblica strada, o affisso manifesti o giornali, ovvero usato alto parlanti per comunicazioni al pubblico, senza autorizzazione dell'autorità di pubblica sicurezza, com'è prescritto nel detto articolo, o anche, nonostante il divieto espresso di tale autorità. A tutti perciò veniva contestata una contravvenzione punibile a norma dell'articolo 663 Cod. pen. modificato con D.L. 8 novembre 1947, n. 1382.  La Corte dichiarava l'illegittimità costituzionale del

D'Annunzio ed il croato

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A Ronchi dei Legionari verrà a breve inaugurato il museo dedicato a Gabriele D'Annunzio. Mi domando, se del poeta innamorato della guerra, le cui gesta sono state da musa per il fascismo, si ricorderanno anche questi versi a dir poco razzisti ed infamanti verso un intero popolo identificato nell'unicità dell'essere croato. Per esempio nella lettera ai Dalmati - E in me e con Lettera ai Dalmati così scrive : (...) il croato lurido , s’ arrampicò su per le bugne del muro veneto , come una scimmia in furia , e con un ferraccio scarpellò il Leone alato oppure (…) quell’ accozzaglia di Schiavi meridionali che sotto la maschera della giovine libertà e sotto un nome bastardo mal nasconde il vecchio ceffo odioso... oppure da Gli ultimi saranno i primi. Discorso al popolo di Roma nell'Augusteo, 4 maggio 1919 (…) Fuori la schiaveria bastarda e le sue lordure e le sue mandre di porci ! Buona riflessione ed indignazione MarcoBarone

Il 19 ottobre una giornata di lotta intelligente

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Da qualche settimana, da più voci, partono proclami per le ribellioni. Ma a dirla tutta è da luglio che dicono che questo autunno sarà caldo ed a rischio di rivolte. Peccato che a dirlo non sono sempre i diretti interessati, chi vive il problema della casa, del lavoro, del diritto allo studio, ma a farlo sono spesso esponenti del potere. Ad oggi, fine settembre 2013, si respira una sorta di quiete, una quiete che non lascia presagire alcuna volontà condivisa e partecipata da parte del popolo italiano di rivoltarsi, ribellarsi contro il sistema. La tensione sociale esiste, questo è indiscutibile, ma non è tale da giustificare qualsiasi gesto violento di rivolta. In molte realtà, specialmente del nord est, cresce la voglia secessionista, si promuovono referendum e manifestazioni, anche molto partecipate ma ignorate dalla stampa nazionale, per conseguire l'indipendenza dall'Italia. Come è noto il 18 ottobre vi sarà lo sciopero generale del sindacalismo di b

La Val di Susa è l'eloquenza del dissenso popolare e democratico

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Quando un sistema vive uno stato di delirio, inizia, appunto, a delirare. La democrazia, intesa come forma e sostanza di governo del Popolo, in Val di Susa è stata non sospesa ma interrotta. La burocrazia pretende di sostituirsi alla democrazia ed ecco l'autoritarismo burocratico che tramite norme, atti, regolamenti pro-sistema, viola ogni dignità, libertà e volontà del popolo. Nessuna consultazione preventiva reale e partecipata ha mai avuto realmente luogo. Un bel giorno il sistema capitalistico occidentale si sveglia e decide che in quel pezzo di terra deve riciclare il proprio danaro. Violenta la terra, violenta madre natura, violenta la dignità, violenta la democrazia, ed il Sistema come potrebbe essere giudice di se stesso? Non può. Ed allora ecco che quando un popolo dice no alla violenza, dice no al sistema imposto e mai scelto, appellandosi anche ai principi costituzionali fondamentali che reggono la Costituzione italiana, questo reagisce chiudend