Non fai in tempo a leggere il
giornale appena comprato in qualche edicola, o sfogliato in qualche
bar, che le notizie lì riportate sono semplicemente vecchie.
Se un tempo si attendeva il
giornale del giorno successivo per le canoniche repliche, rettifiche,
oggi queste arrivano in tempo reale tramite i social network,
twitter, facebook.
Giornali e telegiornali sono
costretti a rincorrere le notizie nel mondo 2.0.
Non è più necessario
intervistare un politico per conoscere il suo pensiero, basta andare
sulla sua pagina facebook o twitter per comprendere ciò che un tempo
era dato sapere solo tramite il classico taccuino del giornalista.
I giornali e le televisioni,
dipendono da internet, dalle informazioni che circolano in rete,
spesso sono semplicemente un rilancio di notizie già apparse da
tempo nei blog od in rete.
Chi si collega su repubblica.it
non è detto che si collegherà anche su corriere.it e così via
discorrendo, ma oggi la vera informazione più che nei giornali o
siti internet ad esso collegati, circola in molti blog indipendenti,
siti internet di approfondimento, quell'approfondimento che la stampa
ancora non vuole effettuare.
D'altronde il potere della stampa
oggi è ancora predominante specialmente per una buona fetta
dell'elettorato che su internet proprio non ci va o non può
accedere.
Se un blog denuncia una qualsiasi
cosa, e una qualsiasi cosa circola in rete, non sarà notizia, ma lo
diventerà solo se verrà rilanciata dalla stampa e come è noto la
stampa lancia e rilancia solo ciò che viene valutato come
“opportuno”.
Insomma televisione, stampa ed
internet devono essere complementari, se televisione e stampa
continueranno a camminare sulla propria strada non comprenderanno più
la reale società che è quella che oggi corre e scorre nella
virtualità di internet che a volte è più reale della stessa realtà
vissuta e percepita all'esterno di un qualsiasi computer.
Ed ovviamente la politica verrà
trascinata in questa non comprensione se continuerà a considerare
come unico termometro della realtà sociale e politica la
tradizionale stampa e dunque sarà sempre più lontana dalla realtà
delle cose vissute e che verranno.
La politica 2.0 ad oggi è molto
autoreferenziale, ad oggi è più un canale di sfogo, di attacchi che
di reale partecipazione, anche perché le regole spesso rischiano
proprio di limitare quella particolarità che è di internet ovvero
la libertà di osare.
In internet vige una regola non
scritta, che spesso sfocia in insulto ed offese, quella della libertà
estrema del proprio pensiero. Le persone non comprendono che
insultare ed offendere in rete è come insultare ed offendere per
strada, anzi peggio perché la rete lascia una cyber-immortale
traccia.
Nella rete si è più liberi di
essere, ed è certamente un polso importante per comprendere la
velocità delle emozioni, sensazioni, passioni ma anche semplice
incazzature che la persona qualunque non lascerebbe trapelare per le
vie della propria città .
La società imprigionata nella
pseudo-libertà della rete dimostra che oggi è necessario un cambio
generazionale alla guida di questo Paese, occorrono nuove idee, nuovi
progetti, fino a quando continueranno ad essere protagonisti nella
vita politica i soliti soggetti, che possono riciclarsi in una
miriade di realtà, fondare nuovi partiti e movimenti, che rincorrono
la tecnologia per apparire moderni, non saranno mai moderni, non
conosceranno e comprenderanno mai la nuova generazione perché sono
alieni a questo nuovo mondo che avanza.
Continuerete a rincorrere
l'apparenza ma non diventerete mai ciò che non potete essere e prima
o poi lo specchio della vostra autoreferenzialità, per quanto
sostenuta dal potere, andrà in frantumi e con esso anche voi.
Marco Barone
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