La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La città più bella del mondo




Siamo oltre sette miliardi ed in questo mondo c'è ancora posto per tutti. Un mondo ove esistono una infinità di città, enormi, grandi, medie, piccole, paesi, villaggi, borghi.
Eppure il luogo in cui si nasce od in cui si vive, purché sia scattato il fatidico e fulmineo colpo d'amore metropolitano, è e sarà il più bello del mondo.
Una presunzione mera e vera come l'aria, spesso inquinata,che respiriamo ed il tutto senza aver visitato l'intero mondo che ci ospita e tutte le sue città.
Potrai vivere in un luogo ove non esiste un cinema, neanche un teatro, dalle strade tutte rotte, dai servizi pubblici non funzionanti, un posto che potrà essere minuscolo ma per te sarà immenso, un posto che sarà il tuo posto in questo mondo e per questo diventerà il luogo più bello del mondo.
Tu sarai l'unico legittimato ad offendere ed insultare la storia, la memoria, l'essenza della città che ti ha conferito i natali o che ti ospita, guai all'estraneo.
Potrai visitare ed attraversare luoghi, metropoli, contenitori di arte vivente, artifici umani di qualsiasi dimensione, ti colpiranno, ti sorprenderanno, ma il tuo luogo, la tua città, sarà sempre la più bella del mondo anzi sarà, nel tuo cuore, anche nazione e Stato.
Siamo chiusi nei confini dei nostri luoghi, viziati sin dalla nascita abbiamo bisogno di una culla ove trovare protezione. Potrai con le tua braccia andare oltre le sbarre di legno, potrai sognare di oltrepassare quel confine, un confine che oltrepasserai solo quando qualcuno ti solleverà via da quella culla .
Se sarai tu a farlo conoscerai il dolore per la caduta.
Le città, le nostre città, belle, o brutte, vivibili o non vivibili, sono la culla della nostra cercata e necessaria identità finalizzata a far acquisire all'individuo, nell'infinità del mondo, quel senso paterno e materno di protezione,che la culla, con le sue sbarre di legno, ti ha sempre imposto.
Non siamo nati liberi, e non moriremo liberi.
La tua città, anche se è il posto più nefasto del mondo, avrà sempre una via, una strada, una casa, un qualcosa che la muterà, nella metamorfosi di una esistenza sempre più precaria,nel luogo più bello del mondo.


Marco Barone  

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