Nella
sua prima storica sentenza del 5 giugno 1956 la Corte Costituzionale
si pronunciava sulla questione di legittimità costituzionale
che investiva l'articolo 113 del Testo Unico delle leggi di
pubblica sicurezza, che formava oggetto dei trenta giudizi promossi
con le ordinanze oggetto del processo innanzi alla Corte, e
riguardava persone alle quali venivano imputate trasgressioni al
precetto dell'art. 113 del T.U. delle leggi di p.s. per avere o
distribuito avvisi o stampati nella pubblica strada, o affisso
manifesti o giornali, ovvero usato alto parlanti per comunicazioni
al pubblico, senza autorizzazione dell'autorità di pubblica
sicurezza, com'è prescritto nel detto articolo, o anche, nonostante
il divieto espresso di tale autorità. A tutti perciò veniva
contestata una contravvenzione punibile a norma dell'articolo 663
Cod. pen. modificato con D.L. 8 novembre 1947, n. 1382.
La
Corte dichiarava l'illegittimità costituzionale dell'art. 113 del
T.U. delle leggi di p.s., fatta eccezione per il comma 5), ed in uno
dei suoi passaggi ricordava che il detto articolo, col
prescrivere l'autorizzazione, sembra far dipendere quasi da una
concessione dell'autorità di pubblica sicurezza il diritto, che
l'art. 21 della Costituzione conferisce a tutti, attribuendo alla
detta autorità poteri discrezionali illimitati, tali cioè che,
indipendentemente dal fine specifico di tutela di tranquillità e di
prevenzione di reati, il concedere o il negare l'autorizzazione può
significare praticamente consentire o impedire caso per caso la
manifestazione del pensiero.
E'
certamente significativo tale pronunciamento così come è
significativo che la prima sentenza della Corte Costituzionale
riguardasse in sostanza la libertà di esprimere il proprio pensiero
e dunque quella di informare anche attraverso canali non ufficiali.
Informare,
informarsi ed essere informati oltre ad essere un giusto diritto è
anche un dovere sociale e collettivo. A Trieste esistono due
quotidiani il Piccolo ed il Primorski dnevnik, alcuni periodici come
La Voce di Trieste e la Gazzetta Giuliana, diversi fogli di
informazione sia rionali che non sia periodici che non come la Nuova
Alabarda, citàvecia starigrad, più tutti quelli correlati a
situazioni di movimento e di politica o di associazionismo. Ma
l'informazione passa anche attraverso la radio, come Radio Attività,
Radio Fragola, Radio Nuova Trieste, Radio Punto Zero, attraverso
la televisione o canali youtube, come Rai Tre regionale,
Telequattro, Trieste Oggi tv Antenna 3 Nord Est, ed ovviamente
internet come bora.la, trieste all news, triesteprima, ed oltre 130
blog attivi a Trieste che risultano essere segnalati nella
classifica italiana di blogitalia.
Insomma
esistono una varietà di canali di informazione, si andrà
dall'approfondimento al rilancio di news, da opinioni, a prese di
posizioni di parte, l'oggettività dell'informazione comunque è
sempre difficile da conseguire, ed è innegabile che il ruolo da
leone in città è svolto dal Piccolo di Trieste che vede, a parer
mio, proprio nella sua rubrica spazio segnalazioni, il vero cuore
pulsante della vita informativa tradizionale triestina. Il Piccolo è
l'unico quotidiano diffuso per l'Italia che dedica così tanto spazio
alle opinioni della cittadinanza, lo spazio segnalazioni è spesso un
botta e risposta anche con i rappresentati politici ed istituzionali
locali, spesso i problemi della città si risolvono proprio in quello
spazio, per non parlare delle questioni storiche che sono ancora vive
a Trieste come in nessun luogo.
In
rete invece i siti principali triestini sono ancora una volta il
Piccolo e bora.la, che è citato anche su wikipedia. Due siti
diversi, bora.la è un sito partecipativo, di approfondimento su
alcune tematiche ed eventi e che vede una partecipazione enorme di
triestini e non solo . Molti post hanno centinaia di commenti, cosa
che è difficile da riscontrare in siti similari diffusi per
l'Italia, ciò sta a significare che a Trieste vi è gran voglia di
partecipazione, di dibattito, di confronto e dialettica. La
radio e la televisione, nonostante la diffusione delle nuove modalità
di comunicazione ed informazione , come facebook e blog e siti
internet, svolgono ancora un ruolo importante ma non più esclusivo
così come non più esclusiva sarà l'informazione cartacea. Certamente
ad oggi, ove solo il 40 % circa della popolazione si connette ad
internet, non può sussistere una competizione tra informazione
virtuale ed informazione tradizionale, perché quella tradizionale
domina ancora sovrana, ma è una informazione che non potrà non
tenere conto di ciò che accade in rete anche perché la rete è
destinata, con i suoi pregi e difetti, prima o poi, a sostituire
quella tradizionale, anche se personalmente, penso che nel futuro
probabilmente internet, tramite i suoi infiniti canali, potrà
stimolare ed indurre al miglioramento l'informazione tradizionale ma
nello stesso tempo si verificherà una sorta di inversione di ruoli.
La stampa tradizionale avrà il solo compito di approfondire quelle
notizie e quei fatti che si diffonderanno nella rete e la rete avrà
invece il duplice compito sia di lanciare le informazioni e le
notizie che di approfondirle. Non
è possibile alcuna competizione tra informazione tradizionale e
moderna, forse oggi quella tradizionale potrà vincere qualche
battaglia ma perderà la guerra, invece è necessaria una
collaborazione ed un ragionamento di inclusività e non esclusività
affinché il diritto di informare possa essere pieno e compiuto.
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