Questa
volta i media sono stati attenti, non parlano più di rivoluzioni, ma
di rivolta, ovvero mantenimento dell'ordine sistemico esistente ma
riforma di questioni importanti che nella sostanza legittimeranno
sempre il neo-capitalismo turco.
D'altronde se mai
rivoluzioni o rivolte pericolose per il sistema troveranno
affermazione, certamente non saranno nelle prime pagine di tutti i
giornali del capitalismo, certamente non troveranno il sostegno dei
governi occidentali, sicuramente verranno censurate, attaccate,
destabilizzate.
Rivolte in diretta.
Quella della Turchia, su
cui all'improvviso è calato il silenzio, violenta nella repressione,
come violenta è anche la reazione, ed il tutto è paradossalmente
nato dalla difesa di un parco verde, goccia che ha fatto traboccare
il vaso, a volte possono essere gli schiaffi, a volte un semplice
albero sradicato è certamente significativa, nel tempo dello strano
caso datagate, che esplode proprio nel momento in cui trova
diffusione il libro definito come pericoloso da Assange, di Eric
Schmidt e Jared Cohen dal titolo “The New Digital Age”che
riguarda proprio il mondo di internet e come questo plasmerà la
nuova società, e coincidenza, chiamiamola così, vuole che il tutto
accade in concomitanza con il processo storico contro
Bradley Manning, il soldato americano di venticinque anni che ha
passato a Wikileaks circa 700mila documenti e che rischia pene
pesantissime mentre Assange, il fondatore di Wikileaks, progetta di
candidarsi alle elezioni australiane del 2014.
Insomma
nulla è slegato così come nulla è slegato dalle rivolte o
pseudo-rivoluzioni in diretta Tv.
Seduto comodamente
davanti al tuo pc, al tuo monitor, magari fumando una sigaretta,
inviando una mail di lavoro, parlando al telefono, o mangiando un
gelato, osserverai, come un film qualsiasi, come uno spettacolo
qualsiasi, la polizia lanciare i lacrimogeni, arrestare i
manifestanti, sparare, uccidere, la gente di una parte del popolo
turco lanciare pietre e bottiglie ed esercitare la resistenza, oppure
vedrai gli avvocati dei manifestanti, cosa surreale ma accaduta,
essere arrestati. Si dovrebbe comprendere se le rivolte 2.0 hanno più
contro che pro ed a chi sono utili.
Ora è il momento del
Brasile.
Questa volta la goccia è
stata l'aumento del biglietto dei mezzi pubblici e la vetrina
internazionale della Coppa è certamente significativa.
Una rivolta che si
spegnerà presto, ma una cosa deve essere detta.
Certamente in Brasile
molte cose non funzioneranno, la distribuzione della ricchezza è
simile a quella dei tipici paesi del capitalismo,cioè diseguaglianza
sociale imponente, ma è anche vero che il Brasile da un lato è una
delle forze economiche emergenti e dall'altro continua a sostenere i
rapporti con Cuba attaccando gli Stati Uniti chiedendo la fine
dell'embargo. Il video che spiegherebbe la rivolta nasce in America,
a Los Angeles.
Carla Toledo
Dauden, residente a
Los Angeles, l'autrice del video, scrive sulla sua
pagina facebook,
in un post del 20 giugno che “ La mia iniziativa non ha alcuna
connessione con la protesta contro l'aumento nella tariffa, anche se
io sono totalmente solidale con la causa, come tutti gli altri che,
in qualche modo e attraverso i movimenti sociali, cercando di
invertire la storiche ingiustizie sociali e disuguaglianze nel nostro
paese; La pubblicazione del video coincide ,casualmente, con le
proteste. Controllate la data di invio; Il video è in inglese perché
il mio primo obiettivo era quello di parlare con gli amici e colleghi
americani e del mondo, con l'intenzione di mostrare la realtà del
nostro paese e portare l'attenzione internazionale sulla questione.
Di conseguenza, questa attenzione genera una pressione superiore in
modo che i cambiamenti si possano verificare”
Insomma siamo alle
solite, soliti giochi, soliti interessi, solito tutto, con una chiara
regia made in Usa come in Turchia così in Brasile. Ovviamente starà
all'intelligenza delle persone di riuscire a cogliere l'attimo senza
cadere nel tranello, senza divenire il classico strumento del
capitalismo americano, ma, come le così dette primavere arabe hanno
insegnato, sarà veramente dura.
Commenti
Posta un commento