Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Il Porto di Trieste e la droga



L'operazione che ha permesso di recuperare circa 65 chili di cocaina, oltre 10 chili di eroina e 30 chili di hashish e di eseguire diversi arresti, oltre che a 'seguire' i tentativi del gruppo criminale di reperire il denaro necessario a finanziare una spedizione di 200 chili di cocaina vede per l'ennesima volta il porto di Trieste essere al centro dell'interesse della criminalità internazionale. Ed una tale notizia dovrebbe essere approfondita ed analizzata e non riportata solo come semplice velina. Probabilmente se ciò non è accaduto è perchè si vuole continuare a difendere l'immagine di una regione immune da certi fenomeni di criminalità. Una immagine che non corrisponde più alla realtà, perche in Friuli Venezia Giulia aumentano per esempio i reati ambientali, sussiste  la presenza  in particolar modo della 'ndrangheta e camorra, aumentano i fenomeni dell'abusivismo edilizio e continuano i sequestri di droghe.
Infatti, da quello che si è compreso, la droga veniva importata anche a bordo di navi destinate al porto di Capodistria o, in alternativa, a quello di Trieste.
Già in passato il porto di Trieste è stato interessato da operazioni simili.
Per esempio nel 1994 si sequestrarono 300 chilogrammi di "brown sugar" per un valore sul mercato dei trafficanti di 500 miliardi delle vecchie lire, o nel maggio del 2003 furono sequestrati 91 chilogrammi di eroina purissima (valore al dettaglio di circa 6,5 milioni di euro) o nel giugno 2006 ove si realizzò il sequestro record di ben 105 kg. di eroina suddivisi in 206 pani rinvenuti all’interno di un TIR proveniente da Istanbul ma anche nel febbraio del 2013 con il sequestro di un rilevantissimo carico di marijuana nascosto a bordo di un camion frigo proveniente dall’Albania, appena sbarcato a Trieste.
A queste operazioni poi si aggiungono le diverse che hanno riguardato nel corso del tempo il sequestro di tessili, rifiuti ed anche specie protette.
Probabilmente queste operazioni sono destinate a ripetersi sempre con maggior frequenza, perché in tempo di crisi sociale ed economica, che vede diminuire anche il costo delle droghe ed incrementare l'uso delle stesse, il traffico aumenta e Trieste è logisticamente situata in una posizione certamente strategica .
Non voler vedere e capire è un grave errore.

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