L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

3 milioni di dipendenti pubblici in attesa del rinnovo del Contratto



L'ISTAT ha pubblicato un breve rapporto che analizza la situazione in essere dei contratti collettivi sia nel privato che nel pubblico ed ha analizzato anche l'indice delle retribuzioni contrattuali.

Alla fine di febbraio 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 58,4% degli occupati dipendenti e al 54,6% del monte retributivo osservato Nel mese di febbraio l’indice delle retribuzioni contrattuali resta invariato rispetto a gennaio e presenta una crescita dell'1,4% rispetto a febbraio 2012. In gennaio si è avuto un aumento dello 0,5% rispetto a dicembre 2012 e dell’1,5% rispetto a gennaio 2012. Complessivamente, nel primo bimestre del 2013 la retribuzione è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012.


Dunque a gennaio e febbraio 2013, a fronte di un aumento tendenziale medio rispettivamente dell'1,5% e dell'1,4%, i settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (3,6%); tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (2,8%); pubblici esercizi e alberghi (2,7%). Si registrano, invece, variazioni nulle per energia e petroli, telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione . Pertanto, sempre secondo l'ISTAT, alla fine del mese risultano in vigore 27 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 7,5 milioni di dipendenti; ad essi corrisponde il 54,6% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l’incidenza è pari al 74,8%, con quote differenziate per attività economica: la copertura è totale nel settore agricolo, mentre è del 77,7% nell’industria e del 70,9% nei servizi privati. Complessivamente, i contratti in attesa di rinnovo sono 47 - di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione - relativi a circa 5,4 milioni di dipendenti (circa 2,9 milioni nel pubblico impiego).

Tre milioni di dipendenti pubblici in attesa di rinnovo contrattuale, ed il grosso di questa fetta riguarda il settore della scuola, il cui contratto è scaduto nel 2009.
Entro luglio 2013 andranno trovate le risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali in scadenza, la voce della politica istituzionale sembra essere unanime nel guardare al settore della Pubblica Amministrazione, come fonte ove attingere risorse.
L'austerità colpirà ancora i diritti della classe lavoratrice della Pubblica Amministrazione?
E' una scelta politica, nulla di più.
Esistono risorse economiche che possono essere recuperate su varie voci, una su tutte è quella relativa all'acquisto dei mezzi militari.
Non è demagogia, ma politica, la politica è scelta e la scelta implica il rispetto di alcune priorità, la priorità è il lavoro, la dignità sociale, i diritti sociali e non certamente i bilanci militari o le grandi cattedrali nel deserto della ragione umana e nell'oasi della speculazione capitalistica.

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