Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Legalizzare le mafie



Scrivo da persona che nel proprio piccolo ha sempre contrastato il fenomeno umano reale e sociale quale quello mafioso con tutte le sue articolazioni, siano esse 'ndranghetiste, camorriste e così via dicendo, nell'infinità delle mafie territoriali.
Parto da un presupposto che ho già enunciato in passato più volte.
Le mafie che oggi conosciamo, così come evolute, avranno vita fin quando avrà vita il capitalismo, poiché le mafie sono una costola essenziale dello stesso capitalismo.
Il Giudice Giovanni Falcone le relegava anche nel fenomeno umano.
Giusto, ma fenomeno umano è anche il capitalismo, dunque o sparisce il genere umano o sparisce il capitalismo, altrimenti le mafie, queste mafie, saranno destinate a perdurare per lungo tempo ancora.
La società di oggi giorno è mafiosa.
Il senso di appartenenza,denunciato anche dall'attuale Sindaco di Palermo, non è a parer mio solo una questione mafiosa, ma sistemica.
Se vuoi essere qualcuno devi appartenere ad un gruppo, ad un partito, ad un sindacato, ad una società nella società.
D'altronde la 'ndrangheta è definita dagli stessi 'ndranghetisti come società, ed un motivo vi sarà.
Verrai identificato, rispettato, nel sistema presente, come Tizio che è del gruppo x,y,z, e non come semplicemente Tizio, perché quel Tizio sarà semplicemente nessuno.
Ma non il Nessuno dell'Odissea, ma semplicemente un nessuno qualunque che vivrà la propria odissea sociale.
Così è anche per colui che è emerso senza appartenere alla società. Se è emerso non è per il proprio merito, ma semplicemente perché utile a qualche causa sponsorizzata direttamente o meno, nel nome del solito maledetto profitto, dalla realtà sociale interessata.
Dunque la nostra società è mafiosa dentro, siamo in prevalenza mafiosi.
Cambiano i modi, cambiano le regole, cambiano i metodi, ma l'obiettivo è sempre lo stesso, il profitto e l'essere qualcuno.
Non dimenticherò mai le parole espresse da un presunto compagno di lotta e partito  in un paese della Calabria,quando mi venne mostrato un quadretto del Che... “questo mi è stato regalato da una persona appartenente ad una nota famiglia 'ndranghetista, loro aiutano la povera gente”.
In effetti i mafiosi, con i loro metodi, garantiscono da un lato un lavoro a persone con tanto di puntualità nel pagamento delle buste paga, anche se pretendono il pagamento del pizzo, una sorta di tassa di garanzia dello Stato mafioso nello Stato italiano.
L'Italia ora è unita.
Unita dalle mafie, nelle mafie, con le mafie.
L'unico modo per sconfiggere la mafia è fare in modo che la mafia sia costretta a legalizzarsi.
Che scenda direttamente e formalmente in campo, visto che di fatto lo è già.
Che presenti un proprio programma politico e sociale, che faccia un proprio partito, il partito della 'ndrangheta, della mafia, della camorra, della Sacra corona Unita.
Ovviamente molti si potrebbero domandare ma perché le mafie dovrebbero compromettersi con quel sistema da cui traggono solo benefici?
Se si legalizzasse la mafia, costringendola a tale passaggio, rendendola anche formalmente, visto che sostanzialmente lo è già, parte attiva della democrazia imperfetta esistente, forse qualcosa, anche a livello di consapevolezza, muterebbe.
La mafia, come oggi esistente, esisterà fino a quando esisterà il capitalismo.
Le battaglie repressive continueranno,ma il fiume della società mafiosa è inarrestabile.
Dunque o si realizzerà un processo rivoluzionario inevitabilmente violento destinato a spazzare via il capitalismo con tutte le sue costole, oppure si deve accettare l'idea che l'unico modo per annientare la mafia, qualsiasi mafia, è solo quello di renderla partecipe formalmente nei processi  elettivi democratici oggi esistenti.


Marco Barone

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