Un tempo vi era la caccia alle streghe,
agli eretici, si esorcizzava la laicità, si metteva al rogo chi
osava porre in discussione il dogma.
Oggi il dogma è il capitalismo, la
società vive nel e con il capitalismo.
Tutto ciò che si scontra con tale
dogma è eresia da demonizzare.
Il diritto di sciopero è l'eresia più
elevata in tal sistema. Un diritto, limato così tanto, che alla fine
è diventato solo una parvenza di diritto.
Sciopero.
Termine nobile, degno, ma forse giunto
ad una fase terminale.
Quello che è accaduto recentemente, mi
riferisco agli effetti collaterali dello sciopero ed a varie cause e
concause che hanno determinato il caos nelle pseudo-metropoli
italiane, altro non è che la dimostrazione di come la caccia allo
sciopero è quasi ultimata.
Il fucile è carico.
Il fucile è puntato.
Il mirino è centrato.
Il dito è sul grilletto.
Manca solo l'esplosione del colpo
mortale.
I media e la stampa del sistema, in
genere, cogliendo l'attimo, hanno filtrato un messaggio demoniaco,
ovvero che se i cittadini hanno patito quello che hanno patito, se
ora faranno causa, se persone ferite vi sono state, se ritardi vi
sono stati, la colpa era dello sciopero, ovvero dei lavoratori.
Certo, successivamente sono state
esplicate le ragioni che hanno determinato il panico da frenesia
ultramoderna.
Ma il dado era già, volutamente, stato
tratto.
Non si è parlato del problema del
mancato rinnovo del contratto. Non si è parlato dei problemi che
vivono quotidianamente i lavoratori.
No.
Si è indirizzato tutto ed il tutto sul
disagio.
Ma uno sciopero che non crea disagio,
che sciopero è?
Hanno diviso la società in categorie, ed il popolo non popolo si è adattato,
cittadini come utenti, e cittadini come lavoratori.
Due categorie diverse che non devono
comunicare e solidarizzare, ma scontrarsi, per fare prevalere
l'interesse comodo al sistema.
Quello dell'utenza.
Il progetto europeo di affossare e
trasformare in cenere il diritto di sciopero è in corso.
Serve la scusante per intervenire con
urgenza.
Serve il caos voluto e predeterminato.
Così è.
Così sarà.
Ma a quel punto non chiamatelo più
diritto di sciopero, perché tale diritto sarà andato letteralmente
in sciopero.
Andrà riconquistato, così come andrà
riconquistato tutto ciò che è stato vissuto come un qualcosa di
scontato, ma ora rimpianto.
Commenti
Posta un commento