La strategia della tensione? Chiamatela la strategia della grande impunità

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L'Italia repubblicana è stata letteralmente devastata dallo stragismo neofascista, manovalanza politica, di intrighi, complotti di Stato legati indissolubilmente al filo dell'atlantismo. Complotti tutt'altro che immaginari e visionari, che hanno portato alla devastazione e al rischio di far saltare le fondamenta della democrazia repubblicana in Italia. 419 morti, 1181 feriti, l'apice venne raggiunto nel 1980 con 125 morti e 236 feriti. Ciò che è accaduto dal 1969 al 1984 è stato quasi un ventennio di violenza rimasta pressoché impunita. E quando c'è l'impunità significa che il sistema ne è stato partecipe. Tanti protagonisti di quella vicenda ne sono usciti indenni, molti hanno portato con sè i segreti nella tomba, altri, se li porteranno. Tra persone graziate, che avrebbero dovuto marcire in galera e non rimpiangono ciò che hanno fatto, parlando in alcuni casi di errori di gioventù, come se ammazzare più persone, fosse un semplice e banale errore di gioventù. ...

La salvaguardia del verde sia la principale opera pubblica

Per ogni albero tagliato, uno nuovo deve essere piantato! Questo è il principio che fin dall'800 ispira la politica del rimboschimento in Svezia e ben due terzi del Paese sono coperti da foreste. Il FVG è una regione meravigliosa, però in sofferenza anche a causa delle problematiche dovute ad un clima sempre più caldo. Cambiamenti climatici o meno una certezza c’è, i nostri Comuni devono dare la priorità alla cura del verde. Sia questa la principale opera pubblica da sostenere. Mettere da parte altre opere, che al momento sono da considerarsi come secondarie e investire nel verde. A partire da Ronchi che da decenni se la passa male e dove sembra più di attraversare un cimitero di tronchi che un parco urbano in evidente sofferenza. Ronchi ha le potenzialità per divenire un giardino pubblico in stile inglese, ma ad oggi siamo solo nel mondo dei sogni. Servono interventi propositivi e non polemiche o strumentali. Ciò che è stato è stato, serve una visione e una volontà che sia finalizzata a sostenere insieme alla cittadinanza, attivamente una politica ambientale a difesa del verde, senza precedenti. Istituire una commissione per la tutela del verde sarebbe il minimo tanto a Ronchi quanto in ogni Comune. Così come per ogni albero abbattuto o morto il minimo sarebbe agire nell’immediatezza come accade in Svezia, nel piantarne di nuovi, ma ciò non può più bastare perchè come insegna l'emergenza oramai diventata strutturale servono sforzi e investimenti che ad oggi non si sono visti. Bisogna mutare il senso delle priorità, rinunciare ad opere che possono aspettare per investire nel verde. L'auspicio è che questa riflessione possa essere raccolta da chi oggi amministra la nostra città, che son certo non resterà indifferente, perchè si è tutti consapevoli che ci troviamo in una situazione dove indietro non si può più tornare. 
 
mb 

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