Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

Immagine
Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

L'assurdità del bilinguismo nella segnaletica stradale, ora c'è, ora non c'è, ora è a metà


Se c'è una cosa che balza all'occhio percorrendo le strade del Friuli Venezia Giulia è il bilinguismo. Ora friulano, ora sloveno, il tedesco è sempre meno diffuso. E la cosa bella è che lì dove il bilinguismo dovrebbe essere applicato a livello normativo, cosa accade? Che quando va bene ti trovi delle indicazioni stradali bilingue, ti riportano in sloveno ad esempio anche nomi di città dove il bilinguismo non c'è, il caso eclatante è Venezia, che diventa Benetke. E va bene, ci può stare vista la specificità del contesto dove si trova. Ma nello stesso palo che riporta segnali bilingue, qualcuno magari rimane misteriosamente, invece, in italiano. Sulla stessa strada, troverai cartelli bilingue, poi, all'improvviso, solo in italiano. Poi, qualche volta te lo ritrovi a macchia di leopardo in modo bilingue. E che dire delle vie, le piazze? Quanti sono i Comuni dove anche le vie sono riportate in modo bilingue? Quando va bene ti trovi il nome della città bilingue. Ma questo neanche accade sempre. Pensiamo ad esempio a Trieste, dove Trst lo trovi a diversi km di distanza dal centro città, e nessun cartello che ti indica Trieste, come ingresso città, riporterà la scritta Trst.


Oppure pensiamo a Ronchi, cittadina che ospita lo scalo di Trieste, visto che si chiama Trieste Airport. Località dove hai diversi cartelli in bilingue, ma nessuna via o piazza è riportata anche in modo bilingue, non tutti i cartelli sono bilingue, e nessun cartello che indica Ronchi, o la frazione di riferimento, segnalante l'ingresso in città, ti indicherà Ronke o il rione con il nome in sloveno. Si potranno trovare al massimo un paio di cartelli stradali blu, che indicano anche Ronke,  fuori dal comune di Ronchi, ma niente di più. Insomma, il tutto rischia di essere percepito in alcuni casi anche come una presa in giro. Perché fare le cose sempre a metà? O non farle per niente quando dovrebbero essere attuate pienamente conformemente alla legge? Perché? Si potrebbe quasi, quasi scrivere un trattato, un manuale, che diventerebbe un caso da studio su quello che è quasi una sorta di caos nel bilinguismo nella segnaletica stradale e non solo dalle parti nostre.


mb
Nella foto di copertina un esempio di cartellonistica stradale bilingue, tutte le indicazioni sono bilingue, tranne quella che riporta l'autostrada e il castello di Duino 
Nelle foto all'interno del post i cartelli che segnano l'entrata a Ronchi e nelle frazioni, ed una serie di cartelli a Ronchi, bilingue

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

L'italiano esodato... da Cherso