A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

Ronchi sia medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza.Zero furono i legionari.Centinaia i partigiani




Su Telefriuli, in occasione del centenario della marcia su Fiume, è stata avviata una riflessione interessante, nata dal fatto che lo sdoganamento in corso  da più parti verso il dannunzianesimo oltre ad essere in antitesi con i valori dello spirito europeista dei nostri luoghi, visto che si tratta di celebrare l'occupazione di terre altrui, riporta l'orologio delle lancette del tempo pericolosamente indietro. Come succede d'altronde a Trieste o a Monfalcone o in Abruzzo. A Ronchi ci sarà la settimana dannunziana. Ci saranno iniziative di vario genere, mostre e quant'altro. Oltre al fatto, gravissimo dal punto di vista storico e politico, di aver sdoganato a livello istituzionale le cerimonie presso il monumento di Monfalcone dove si celebra l'occupazione di terre altrui, della città di Fiume, Rijeka, alla presenza anche di simbologie chiare del ventennio. Il nome settimana dannunziana lascia presagire che lo spirito è tutt'altro di avversione verso ciò che è stato D'Annunzio, basta andare a leggersi i nomi di alcuni relatori per capire di cosa stiamo parlando, e ciò che ha rappresentato Fiume secondo la visione che si vorrà prospettare. Perchè chiamarla altrimenti settimana dannunziana? Vi immaginate a Roma la settimana mussoliniana per l'anniversario della marcia su Roma? Si muoverebbero mari e monti. Ma la settimana dannunziana per la marcia su Fiume, invece, è possibile. Come se fossero due cose separate e distinte, aliene, e non invece complementari, funzionali, collegate, organiche. Quando è chiaro a tutti che la marcia su Fiume anticipò quella su Roma o ne fu una tappa. Non sarebbe stato il caso di pensare ad un nome diverso e non solo? Se per caso negli intenti vi era quello di fare evento di stampo neutrale?


Si ricordano sempre quel paio di individualità che poi saranno antifasciste, ma non vengono mai ricordati, chissà perchè, i legionari che ebbero un ruolo di spicco nel fascismo, tra ministri, segretari nazionali del PNF, capi addirittura nazionali della milizia volontaria, squadristi. Il fiumanesimo si pose in continuità con il fascismo come riconosciuto da gran parte della storiografia. Ma qualcuno preferisce dare una lettura diversa, seguendo orientamenti minoritari, che vogliono sdoganare quel personaggio e quel fattaccio storico e politico per ragioni  forse anche di opportunismo. D'Annunzio è un simbolo fondamentale per il nazionalismo italiano e va preservato. L'identità storica di Ronchi non è quella dei legionari. Non c'entra niente Ronchi con quell'evento. 

Con decreto del Presidente della Repubblica del 27 dicembre 1991, registrato alla Corte dei Conti del 23 marzo 1992,  pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale  numero 52 del 4 marzo 1993,  il Presidente della Repubblica, ha insignito il Comune di Ronchi della Medaglia d'Argento al valor militare per l'attività partigiana svolta dai suoi cittadini in quel tragico periodo che seguì l'8 settembre 1943. Questa la motivazione ufficiale: "Già duramente provato dalle operazioni nel primo conflitto mondiale e, forte delle sue tradizioni di dignità civile e politica, reagendo con indomito coraggio alla lunga e crudele dittatura fascista, il popolo di Ronchi dei Legionari, pur se in condizioni di grave inferiorità tecnica e numerica, dopo l'8 settembre 1943, organizzò la Resistenza contro l'occupatore, impegnandolo in numerosi e cruenti scontri. Nel corso di venti mesi di lotta partigiana, malgrado persecuzioni, deportazioni nei campi di sterminio, distruzioni e torture, i Ronchesi furono tra i protagonisti della rinascita della Patria, lasciando alle future generazioni un patrimonio di elette virtù civili, di coraggio e di fedeltà agli ideali di giustizia".

175 furono i caduti ronchesi nel corso della seconda guerra mondiale, ben 147 erano partigiani, 158 cittadini di Ronchi dei Legionari, durante la seconda guerra mondiale, furono deportati, 75 di loro morirono nei campi di concentramento. Zero furono i "legionari" di Ronchi. Nessuno di Ronchi partecipò alla marcia di occupazione di Fiume.
E ritornando alla proposta fatta su Telefriuli, che è un rilancio di quanto già sostenuto in passato, perchè non attivarsi per fare avere a Ronchi la medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza? Altro che medaglia d'argento, merita quella d'oro Ronchi e altro che dei legionari, denominazione che si spera prima o poi di non vedere più qui, perchè totalmente inappropriata, antistorica, e in assoluto contrasto con l'identità di Ronchi. Quando cadrà quel "dei legionari" che omaggia l'occupazione della città di Fiume, sarà possibile realizzare un gemellaggio con la città di Rijeka. Il futuro sono i ponti e non i muri, e la marcia su Fiume che ha minato profondamente l'autonomia di Fiume, il futuro della città, con il fascismo prima del fascismo, rappresenta metaforicamente un muro nazionalistico da abbattere.

mb

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