A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il r...
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RispondiEliminaD’Annunzio allora cercò di fare il possibile per impedire che la “macelleria” in corso assumesse proporzioni ancora più catastrofiche, e in questo senso va interpretato il suo discorso del 3 agosto a Milano quando egli, allora presente in quella città per fatti suoi privati, venne prelevato in albergo da una squadra fascista e condotto nel palazzo del Comune appena occupato dai fascisti con i manganelli. Egli si affacciò, non potendo fare altro, e pronunciò un discorso patriottico che era soprattutto un invito all’unità ed alla pacificazione ma che, essendo fatto da una sede appena occupata dai fascisti con la violenza, venne da loro interpretato come un sostegno esplicito. Non lo era, e forse per questo egli quando ricevette l’invito a marciare su Roma il 4 novembre accettò, chissà, forse per fare un dispetto a Mussolini, oppure magari per leggere le sue carte ed invitarlo a sbrigarsi a fare quello che tante volte aveva minacciato, ma mai aveva avuto il coraggio di portare a termine.
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