Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Incredibile ma vero. L'Abruzzo lancia gemellaggio con la Repubblica di Croazia per l'occupazione di Fiume

Diciamolo pure, sul centenario dell'occupazione di Fiume sta succedendo di tutto. Gli opposti non solo si attraggono ma si fondono per dare luogo ad un qualcosa che neanche la mente letteraria più diabolica forse riuscirebbe a partorire. Dove hai fascisti che negano il carattere fascista della marcia di Fiume pur di riabilitarla, vendendosi l'anima all'anarchia, destri che diventano quasi comunisti ricordando, la fake news che Lenin riconobbe il carattere rivoluzionario di quella roba militarista, e comunisti e anarchici che ne denunciano invece e correttamente il carattere nazionalista, eversivo e militarista e fascista. Ma il paradosso lo si raggiunge in Abruzzo. Cioè si celebra l'occupazione di una città straniera, Fiume, avvenuta con un atto eversivo, antislavo, che anticipò i processi di italianizzazione forzata, e cosa di propone? Il gemellaggio con la Repubblica di Croazia.  Non è uno scherzo. Con la Legge 16 luglio n° 20 del 2019 La Regione Abruzzo, in attuazione dell'articolo 8 dello Statuto regionale, "intende valorizzare l'apporto di un illustre abruzzese quale Gabriele D'Annunzio all'evoluzione storica, sociale e culturale della Repubblica in occasione dell'impresa di Fiume del 12 settembre 1919". All'articolo 2 si legge: "Per le finalita' di cui all'articolo 1, la Regione organizza un evento celebrativo da tenere nel mese di settembre 2019 nella citta' di Pescara e nei luoghi dannunziani delle quattro province in occasione del centenario dell'impresa di Fiume guidata dal poeta abruzzese Gabriele D'Annunzio.  Per le medesime finalita', la Regione favorisce iniziative di gemellaggio con la Repubblica di Croazia."  Ovviamente si stanziano un bel pò di soldini pubblici per questa celebrazione. Una vera inezia rispetto a quello che succede dalle parti di Trieste, ma pur di cifre importanti si parla, 150mila euro per la "Celebrazione del centenario di D'Annunzio e la citta' di Fiume". 
Forse agli abruzzesi è sfuggito che nel 2017 l'Ambasciata della Repubblica di Croazia ha preso una posizione netta di contrarietà a queste celebrazioni. Oppure forse è sfuggita la durissima presa di posizione del Sindaco della città di Fiume sulle celebrazioni in atto a Trieste sull'occupazione di Fiume, reputando D'Annunzio come un "tiranno".

mb

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