Per la prima volta nel 2012, poi con altre risoluzioni successive, si è sostenuto che l'accesso a Internet e la libertà di espressione online sono diritti umani fondamentali attraverso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. In Italia venne promossa anche l'aggiornamento della nostra Costituzione, con l'introduzione dell'articolo 21 bis con il quale si sosteneva che «Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire le violazioni dei diritti di cui al Titolo I della parte I».
Ad oggi questa disposizione non c'è. Perchè se ci fosse la violazione sarebbe enorme in Italia. Nel
suo rapporto l'ISTAT ha evidenziato che ben un quarto delle famiglie ancora sono senza accesso a Internet, e che più di una famiglia su due non ha Internet perché non sa utilizzarlo. Ha evidenziato che rispetto al 2017 è aumentata dal 71,7% al 75,1% la quota di famiglie che
dispongono di un accesso a Internet da casa. Di conseguenza le famiglie
con una connessione a banda larga passano dal 70,2% al 73,7%. La
connessione fissa (DSL, ADSL, ecc.) rimane la modalità di accesso più
diffusa, anche se rispetto al 2017 incrementi significativi si
registrano per entrambe le tecnologie fisse (+3,5 punti percentuali) e
mobili (+3 punti percentuali). Il tasso medio di diffusione della banda
larga tra le famiglie residenti con almeno un componente di 16-74 anni,
nei Paesi europei è dell’86%; l’Italia, con un tasso dell’83%, presenta
un gap di 3 punti percentuali, anche se rispetto al 2017 tale divario si
è dimezzato (85% della Ue28 contro il 79% in Italia). Rispetto al 2017 la Sardegna, la Toscana e il
Friuli Venezia Giulia hanno ridotto il gap invertendo il segno ma rimanendo ancora sotto la media nazionale. Al contrario, il FVG, si conferma una regione di internauti. L'Istat evidenzia che permane un forte squilibrio nell’uso del web tra Nord e Sud, isole comprese, (72,3% contro 62,2%). A Bolzano si trova la più alta percentuale di internauti (75,1%), seguono Lombardia (73,6%), provincia autonoma di Trento (73,4%) e Friuli Venezia Giulia (73,2%).
mb
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