La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Salvare le scritte storiche sui muri delle nostre città dei tempi della guerra. Rischiano l'estinzione

Il Friuli Venezia Giulia è una polveriera storica impressionante. Anche se la storia che ovviamente si racconta di più e che ha sancito le sorti di quel presente che viviamo è quella del '900. Terra martoriata da due catastrofi mondiali e che ha rischiato, per la nota causa di Trieste, di scatenare anche la terza. Ci sono diverse testimonianze storiche di quel tempo, soprattutto della seconda guerra mondiale e delle fasi successive alla liberazione dal nazifascismo che caratterizzeranno le sorti di Trieste e dell'Isontino per diversi anni. Ad esempio si possono ancora oggi leggere in alcune località, come Monfalcone, Ronchi, delle scritte che inneggiano alla Jugoslavia, alla settima Repubblica Federativa Jugoslava. In rosso.

Sopravvissute al tempo, alla storia, alla memoria. Anche se a dire il vero ne sono rimaste solo una manciata e difficilmente leggibili. Ma anche per Trieste ci saranno testimonianze del genere come nelle località sicuramente interessate da questa contorta vicenda storica. Scritte che andranno preservate, conservate, tutelate, perchè fonte di testimonianza storica di ciò che è accaduto in queste terre, con riferimento alle scritte per la Jugoslavia, a prescindere da come la si possa pensare politicamente o a livello di memoria storica, è giusto che i muri facciano la loro parte, che sappiano parlare, raccontare quello che è successo negli anni della Commissione interalleata,  ad esempio, perchè quelle scritte risalgono soprattutto a quel tempo, quando si doveva sancire se doveva essere Italia, come poi sarà, o Jugoslavia. Scritte che dovrebbero essere soggette ad una imposizione di conservazione attraverso un vincolo. Se non si interviene rapidamente, quelle scritte andranno perdute per sempre, rischiano l'estinzione e ciò sarebbe un danno storico rilevante per le vicende più complesse del Confine Orientale e non solo.

Marco Barone


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