Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Istituire in FVG la provincia autonoma del Friuli e di Trieste? E' una proposta sensata



Abrogate le vecchie quattro Province, in FVG si è affermato il becero sistema delle UTI, frammentando il territorio in 18 mini contee, con poteri decisionali enormi a favore dei sindaci. Un sistema altamente decisionista, antidemocratico e soprattutto macchinoso. Una riforma non capita dalle gente comune, complessa, ma i cittadini ben comprenderanno il senso del tutto, sempre che un senso lo abbia, quando verificheranno che i loro Comuni altro non eserciteranno che funzioni tipiche di sportelli informativi con competenze minime e che le coalizioni tra vari Comuni ben potranno affossare il Comune ritenuto scomodo in un determinato contesto per diverse ragioni o torti che essi siano. La proposta di istituire in FVG due Province autonome, quella del Friuli e quella di Trieste passando dall'abrogazione delle allucinanti UTI la condivido pienamente. Sarebbe una situazione più consona alla specialità del FVG, si tutelerebbero meglio le "minoranze linguistiche" e si ripristinerebbe una situazione di democrazia importante. Le vecchie Province per come strutturate erano inutili, con pochi poteri legislativi e scarse competenze. Gorizia e Pordenone dovrebbero decidere dove rientrare. Una Gorizia che è tirata a metà tra il Friuli e Trieste, e si sta spezzando, e che non sa a che santo votarsi per resuscitare e continua a perdersi in capricci esistenzialisti ottocenteschi con la conseguenza che si è isolata dal resto del mondo. Invece Pordenone sembra essere più veneta che friulana. Ma saranno i cittadini a decidere democraticamente se si avvierà il referendum come proposto da diverse soggettività e non con imposizioni decisioniste calate dall'alto nella consapevolezza complessiva che i capoluoghi di provincia non esistono più e che in Friuli Venezia Giulia vi sono 216 Comuni ma con una popolazione complessiva poco più grande della sola Provincia di Bologna. Istituire due Province autonome non significa dividere il Friuli Venezia Giulia, questo è già stato frammentato e diviso in modo pazzesco con il sistema delle UTI. Ma significa unire realtà identitarie diverse che attraverso l'istituzione di due enti intermedi con poteri democratici pieni sapranno meglio collaborare, meglio esercitare le funzioni costituzionali di solidarietà e meglio rendere "speciale" il Friuli Venezia Giulia, specialità che è continuamente minata non dall'esterno, ma dall'interno, da chi non ha saputo governarla e da chi ne ha minato l'essenza, il cuore, a partire dalle violazioni sistematiche esercitate nei confronti delle minoranze linguistiche che se messe insieme, a dire il vero, forse costituirebbero la maggioranza in questa piccola ma complessa regione d'Italia.

Marco Barone

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