L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Il Partigiano Ignoto di Ronchi

Quando si pensa all'ignoto, scorrono visioni sul nulla, sul vuoto, sull'infinito, sulla indeterminatezza. Eppure, a volte, all'ignoto corrisponde la vita, un respiro, un battito di cuore, una vita spezzata e smarrita sotto le ali della terra, cenere sparsa oltre ogni orizzonte, senza volontà, e poi, ancora, l'ignoto. Ignoto è il milite, e centinaia di migliaia di militi. Senza nome,cognome,età. Altri, hanno un nome, un cognome e la data di morte. Anche loro, senza età. Perché riportar la data di nascita significa ricordare alle generazioni che verranno, che gioventù bruciata dal fuoco amico o nemico vi è stata. Fuoco per conquistare al grido Avanti Savoia, Avanti Italia, piccoli fazzoletti di terra. Uomini senza età. In un presente semplicemente assente.
E'così, ahimè.
Altri ancora, una sola iniziale, la G, come al terribile sacrario di Redipuglia. Una G e tanti puntini. E' bastata una G per non chiamarti più ignoto. Anche se di te non conosciamo l'età, nulla. Una G e non sei più ignoto per quella Italia, Medea senza strazio.

Ma non solo militi ignoti vi sono.
Anche il partigiano ignoto, esiste.
E per l'Italia sono tanti.
A Ronchi, presso il cimitero, leggendo i morti per la nostra libertà, domina, prima di tutti, un nome, o meglio, Partigiano Ignoto.
Forse soldato che dopo quel mercoledì del settembre del '43, deciderà di non consegnare le armi, ma di lottare con le brigate partigiane nostrane. Uomini e donne, tute blu e sognatori, comunisti e non, italiani e sloveni,sacrificheranno la loro vita, per la nostra.
Non li chiamerò eroi, non abbiamo bisogno di eroi.
Ma di esempi sì.
Tu, Partigiano Ignoto, scarpe rotte, per andare a conquistare la rossa primavera, tu Partigiano Ignoto, per quanto ignoto, sei accompagnato dai tuoi compagni e dalle tue compagne di lotta, non sei solo, anche se  per noi senza nome, senza cognome, senza età, ma pur sempre un nostro Partigiano.

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