C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Expo2015,un pensiero very bello,viva la figuraccia internazionale

Ci sono atti che valgono tanto, tanto soprattutto quando ad essere attaccato è il giorno che rappresenta la conquista di diritti laicamente sacrosanti per i lavoratori, diritti oggi giorno sempre più storti a causa delle continue bastonate pervenute dal sistema dominante. Nonostante tutto la parola chiave di disordine è resistere. Non è la prima volta che l'EXPO inizia il 1 maggio, così è stato ad esempio a Torino nel 1961, a Knoxville nel 1982,in Cina nel 2010 ed ora Milano nel 2015. Non verranno tollerate iniziative di protesta, azioni di lotta, azioni di contrasto perché l'Italia non si può mica permettere una figuraccia colossale. Già, come se nel Bel Paese tutto funzionasse ai massimi regimi della decenza. 
l'Italia è la terra delle mafie, della corruzione,delle speculazioni, del clientelismo, è la terra piegata al Vaticano, è la terra della non accoglienza, è la terra che mai si è assunta responsabilità per crimini contro l'umanità, mai carnefice, sempre vittima, eppure il 1 maggio figuracce internazionali non devono accadere.
Ridere o piangere?
Scioperi? 
Verrai precettato.
Pretendi diritti?
Verrai licenziato.
Ed in tutto ciò anche molti di coloro che dovrebbero battersi contro questa merdaccia di situazione cosa decidono di fare? Protocolli per salvaguardare il buon nome di un Paese fallito. Viva la pizza, viva l'apparenza, viva la bella vita e con un buon digestivo questa continua. Il primo maggio del 1924 Picelli, per protestare contro l'abolizione da parte del fascismo del 1 maggio, issò sul balcone del Parlamento una bandiera rossa. 15 minuti di resistenza, 15 minuti passati alla storia, 15 minuti di lotta e dignità contro il regime e contro chi violenta i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ed il 1 maggio.
A prescindere da tutto ciò che è l'EXPO, fiumi di ottime osservazioni, fiumi di documenti, di critica sono stati sollevati, già il fatto che inizia il 1 maggio con tutte le conseguenze del caso è una grande schifezza. Però un pensiero very bello lo coltivo, pensando anche a Picelli uno sciopero generale per una colossale figuraccia internazionale per questo Paese, ed allora sì che sarà tutto più very bello. Perché se difendere i diritti dei lavoratori, difendere il 1 maggio, lottare contro la speculazione, significa porre in essere una figuraccia per l'Italia,allora, ben venga questa!


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