C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Gorizia e sloveno e friulano: Il progetto Sicurezza Anziani e l'uso del bilinguismo solo per i titoli e premessa

Recentemente la provincia di Gorizia ha promosso il progetto sicurezza anziani, realizzato con la collaborazione di alcuni sindacati, l'Arma dei Carabinieri, ed avrebbe come scopo, quello di divenire “un agile strumento informativo, ricco di suggerimenti,di semplici regole di buon senso”. Una guida, nella copia che hai potuto visionare, che vede la sua premessa essere tradotta, giustamente, in sloveno e friulano. Così come in sloveno e friulano verranno tradotti i titoli delle illustrazioni e la parte finale della guida che invita a denunciare in casi di truffe o furti. Il resto del corpo della guida, però, è interamente in italiano. Vi sarà l'illustrazione che spiega ad esempio il caso del falso operatore enel, acqua, gas, con il titolo anche in sloveno e friulano, ma la spiegazione ed i suggerimenti in merito ai comportamenti da adottare sono scritti solamente ed esclusivamente in italiano.


Ti domanderai, ma la copia che ti è stata consegnata, è quella prevista solo per gli italiani? Ed allora perché tradurre la premessa, per esempio, in sloveno o friulano? Ora, va bene che si può ben presumere che chi legge questa guida conosce l'italiano, ma degli interrogativi sorgono e non possono che sorgere, in merito al rispetto della tutela dei diritti delle minoranze ed uso della lingua slovena o friulana. Che senso ha tradurre solo i titoli delle illustrazioni, ma non la copertina, la premessa e non i contenuti del volumetto? Che poi sarebbero quelli più rilevanti ed importanti? E se la guida che ho potuto visionare è quella destinata a chi parla italiano, perché tradurre anche in sloveno e friulano solo alcuni passaggi?

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