Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

L'arte irredentista di Italico Brass e quel quadro buffo di Campo santa Margherita

Campo santa Margherita di Venezia è uno dei luoghi più affascinanti di Venezia, l'aspetto di oggi deriva dagli interventi come voluti dalle autorità austro-ungariche ed è punto di ritrovo anche di artisti ed ancora oggi accoglie i tradizionali spettacoli di burattini. A poche ore di distanza da Venezia, a Gorizia, nel bellissimo palazzo Attems Petzenstein, è possibile vedere alcune opere di diversi artisti, tra le quali emergono quelle di Italico Brass, artista irredentista. Tra le tante opere ci sarà una tela ove si raffigura un tipico momento di vita a Campo santa Margherita. Chi con il volto cupo, chi intento a discutere, chi osservare due carabinieri in alta uniforme nel mentre di una piccola folla ipnotizzata dallo spettacolo di burattini. Quello che colpirà sarà oltre che alla stella tricolore con W, un bambino di piccolissima età, sulle spalle del proprio genitore, sventolare due bandierine italiane. Sarà quella la vera calamita dell'opera di Brass e non è un caso che quel quadro sia esposto proprio a Gorizia, nella Gorizia d'Italia.
Dubito che ciò possa essere accaduto realmente durante un tipico spettacolo di burattini, fanatismo nazionalistico che vede i bambini essere oggetto di pessima strumentalizzazione. Probabilmente sarà stato l'animo irredentista dell'artista ad imporre a colpi di colori e pennello ciò che lui avrebbe voluto vedere nella Venezia dei primi anni del 1900, forze avrà visto la "sua" Venezia del 1866 quando entrò a fare parte del Regno d'Italia tramite il plebiscito ancora oggi contestato per indebite pressioni,brogli intimidazioni, violazioni dei diritti elettorali, mancata, consultazione plebiscitaria di diverse province ed irregolarità formali e procedurali, rendendo un quadro tipico di vita ordinaria, a dir poco bizzarro, buffo, politicizzante ed anche ridicolo. D'altronde questa è l'arte, arte nazionalistica, certamente Brass è un pittore caro ai goriziani od a buona parte della popolazione goriziana, e di questo ne prendo ovviamente atto, nessuno ha il diritto di giudicare l'arte, tutti hanno il diritto di esprimere però critica ed opinioni ed a dirla tutta il sentimento che ha prevalso, non solo in me ma anche in chi con me ha avuto il tempo di osservare quel quadro è stato di ilarità e non certamente per la presenza del burattino.


Marco Barone

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